La telefonata

Viabilità, savonese in ginocchio. Berlangieri (Upa): “Chi non agisce è gravemente responsabile”

Il presidente dell’Unione Provinciale Albergatori (Upa) ospite del podcast condotto dal giornalista Nicola Seppone “La Telefonata”

Berlangieri podcast

Savona. In autunno lascerà l’incarico che ricopre dal 2015, e che lo vede al timone dell’associazione più rappresentativa per gli albergatori savonesi (Upa), per diventare il presidente degli industriali della provincia di Savona.

Lui è Angelo Berlangieri e da oltre 30 anni il suo nome è legato al mondo del turismo savonese. Il curriculum, non a caso, è di quelli che si fanno notare. Dal 2015 al 2010, tanto per fare un esempio, è stato assessore al Turismo, alla Cultura e allo Spettacolo di Regione Liguria. Pochi giorni fa, giusto per non farsi mancare nulla, è stato designato come unico candidato scelto per guidare l’associazione degli industriali.

Per la prima volta (in Italia) un albergatore diventa il presidente degli industriali della propria provincia. Ma di questo prestigioso incarico ne riparleremo con lui a tempo debito, quando il passaggio di consegne sarà ufficiale. Nel corso del podcast “La Telefonata condotto dal giornalista della nostra redazione Nicola Seppone parliamo con il Berlangieri che dal 2015 (e ancora oggi) rappresenta gli albergatori savonesi. E insieme all’imprenditore finalese partiamo per un viaggio nel presente e nel futuro del turismo savonese.

VIABILITÀ E INFRASTRUTTURE: UNA CORSA CONTRO IL TEMPO

Che la viabilità della nostra provincia (e più in generale della nostra regione) sia in ginocchio, è ormai sotto gli occhi di tutti da diverso tempo. L’autostrada Genova-Ventimiglia, tra cantieri e incidenti, è diventata un vero e proprio incubo per comuni residenti che si spostano per lavoro e per i turisti che tentano di raggiungere la Riviera.

E questo Berlangieri, che di professione fa l’operatore turistico da una vita, lo sa bene. E non usa filtri per descrivere la situazione: “La viabilità nella nostra regione è un disastro – afferma senza tanti giri di parole -, dobbiamo dirlo, anzi urlarlo. È un problema di ordine trasversale e vitale per la nostra provincia anche. Che vive di mobilità di persone, se si fa turismo, di merci se si fa portualità, agricoltura e industria”.

Ma Berlangieri si spinge oltre, e lancia un messaggio ben preciso a chi ricopre ruoli strategici per il futuro del nostro territorio: “È ridicolo che una regione che vive di mobilità abbia il sistema di mobilità, su gomma e su ferro, più arretrato che si possa pensare. Questa è una roba imbarazzante, è un vuoto drammatico della politica che non possiamo non esimerci di colmarlo. Dobbiamo per forza che questa situazione si sblocchi e che ciascuno si assuma le proprie responsabilità sino in fondo. E questo significa anche subire gli effetti negativi nel caso in cui qualcuno non faccia le cose che deve fare”.

MA COME NE USCIAMO DA QUI ALLA REALIZZAZIONE DELLE OPERE NECESSARIE?

Il punto è che quando si parla di nuove opere (pensiamo all’Albenga-Carcare-Pedrosa) a comandare è sempre lui: il tempo. Il vuoto infrastrutturale va colmato, ma cosa fare nel mentre? Secondo Berlangieri le cose da fare sono almeno due: “Chi ha responsabilità deve partire al volo ed evitare chiacchiere e mettere in campo subito le cose da fare – spiega -. Se aspettiamo ancora degli anni per partire altro che dieci anni, ce ne vorranno venti o trenta. E la situazione rischia di diventare non più sostenibile. Le imprese scappano e gli imprenditori delocalizzano. Quindi occorre partire subito senza scuse, perché la politica ha un mestiere, ovvero scegliere come allocare le poche risorse disponibili rispetto alle grandi esigenze. Che questa non sia una esigenza fondamentale e su cui allocare tutte le risorse disponibili è difficile pensarlo e dire che non è vero. Se non avviene tutto questo, chi non lo fa è responsabile gravemente della situazione. Questa è una emergenza indifferibile, si spende lì e basta. Non ci sono alternative”.

Ma c’è di più: “La seconda cosa è evitare nel mentre di folleggiare con le attività di intervento manutentivo non coordinato e folle – prosegue Berlangieri ricordando un episodio di pochi mesi fa -. Pensiamo al fatto che volevano chiudere contemporaneamente l’Aurelia durante i mesi estivi a Capo Noli e a Capo Mele, isolando completamente la provincia, e che se non ci fossimo stati noi la cosa sarebbe andata avanti. E la cosa che fa arrabbiare ulteriormente è che è stata sufficiente l’arrabbiatura per cambiare le cose. Perché se fosse stato un provvedimento indifferibile non ci sarebbero state alternative. Ma se noi interveniamo e i lavori si fermano, allora vuol dire che la situazione non era così indifferibile e la programmazione era stata fatta quasi a caso. Bisogna anche studiare a tutte le soluzioni alternative della rete stradale soprattutto secondo i flussi di marcia e in base ai vari periodi dell’anno”.

GREEN PASS: POCHE DISDETTE, TANTI DUBBI

Abbiamo chiesto a Berlangieri di tracciare un bilancio (ovviamente dal punto di vista del turismo alberghiero) dall’inizio della stagione: “Le cose stanno iniziando a stabilizzarsi – afferma -. Abbiamo cominciato non bene, perché a giugno speravamo di fare qualcosa di più, invece abbiamo avuto un movimento concentrato prevalentemente nei fine settimana e poi durante la settimana poca roba. Poi le cose sono migliorate verso la fine di giugno. A luglio ci siamo consolidati e per agosto la tendenza è positiva, speriamo di non avere sorprese novità in questi giorni” .

Sorprese che potrebbero arrivare proprio dall’ormai noto Green Pass. Il Governo in queste ore è al lavoro per definire nei dettagli gli ambiti di applicazione della discussa “carta verde”. Per Berlangieri il Green Pass altro non è che “un tentativo di stimolare la maggior parte degli italiani a correre verso la vaccinazione, che è uno strumento importante per contenere lo sviluppo della pandemia”.

Si è parlato molto di disdette nelle strutture alberghiere savonesi, ma secondo Berlangieri le cose stanno diversamente: “Più che disdette abbiamo ricevuto telefonate di preoccupazione per la confusione. La nostra è una accoglienza sicura. C’è confusione perché non riescono a capire che cosa accade, se ci vuole il Green Pass per entrare in albergo, se ci vuole per fare colazione – chiarisce il presidente -. Noi cerchiamo di dare una informazione puntuale, precisa e corretta. E l’informazione corretta è che per muoversi in tutta Italia, fatte salve le zone rosse che speriamo di non rivedere, non c’è bisogno di nessun Green Pass. Così come non c’è n’è bisogno per venire ad alloggiare in una struttura alberghiera e per usufruire dei servizi della struttura. Infatti, ristorazione è un servizio di somministrazione di alimenti e bevande legato all’accoglienza alberghiera”.

TURISMO SAVONESE: NEL FUTURO PIÙ QUALITÀ, MENO QUANTITÀ

Siamo, da sempre, la meta preferita di piemontesi e lombardi. Vuoi per la vicinanza, vuoi per l’oggettiva bellezza del nostro territorio. Ma di quale turismo abbiamo realmente bisogno? Ecco la risposta di Berlangieri: “Credo che noi siamo più bravi a lavorare sul turismo dell’esperienza, su quello qualificato che sceglie di vivere un’esperienza di una destinazione che ha caratteristiche sue particolari e che altre destinazioni non sono in grado di dare – prosegue -. “Quindi meno numeri e più qualità, anche perché non serve avere milioni di persone che poi magari non rendono nulla”.

UN TERRITORIO POCO ATTRATTIVO PER I GIOVANI

Berlangieri non ci gira tanto intorno: la Liguria – e il savonese in particolare – non stanno facendo il massimo per offrire qualcosa in grado di attrarre anche un turismo più giovanile.

“Nei confronti dei giovani è vero – racconta -, non si fa tantissimo su questo territorio. Anche se ci sono realtà straordinarie che fanno delle cose incredibili. Le disco-beach sono nate nella nostra provincia e poi si sono diffuse ovunque nel nostro Paese. E non è vero che i giovani fanno solo confusione, non banalizziamo”.

E sulle discoteche “sotto scacco” dei provvedimenti del Governo, Berlangieri non ha dubbi: “Sono imprese che danno del lavoro e lo fanno con senso di responsabilità. È vero che ci sono persone che si comportano male, ma ci sono anche negli alberghi, per questo è inadeguata la demonizzazione di un luogo. Per tutte le categorie ci vuole rispetto e considerazione”.

TURISMO E ORGANIZZAZIONE: UN SOGNO MAI REALIZZATO

Nella lunga – e non ancora conclusa – carriera di Berlangieri, c’è un rimpianto dovuto ad un obiettivo non raggiunto durante i cinque anni da assessore regionale al Turismo di Regione Liguria: “Non sono riuscito a portare a termine il processo di riforma strutturato dell’organizzazione turistica di questa Regione – ci spiega -. Da un lato ho avuto difficoltà anche per via della legislazione nazionale, ma non lo dico per trovare delle scuse. La disorganizzazione è un ruolo di debolezza e non essere riuscito a riorganizzarla pur avendo avuto un ruolo di responsabilità è una cosa che mi dispiace”.

Ma quello a cui fa riferimento Berlangieri è un problema più che mai attuale. Perché a dare una organizzazione al turismo non ci sarà riuscito lui, con tutte le difficoltà del caso, ma non ci sono riusciti nemmeno i suoi successori. Arriva così un consiglio all’amico Gianni Berrino, attuale assessore regionale al Turismo: “Bisogna dare una organizzazione al turismo e colmare questo vuoto. La disorganizzazione è la prima fonte di debolezza e di incapacità di penetrazione e collocazione nei mercati. Tutti i Paesi che hanno capacità di competere sono molto ben strutturati”.

LA PRIORITÀ PER LA LIGURIA E LA PROVINCIA DI SAVONA

Infrastrutture. Dovrebbe essere questa, secondo Berlangieri, la priorità del momento per il nostro territorio. Senza ma e senza se: “Questo è il momento in cui chi ha delle responsabilità deve agire – conclude -. Qui non è più questione di campagna elettorale. Qui c’è in gioco il futuro della nostra terra”.

Il podcast si conclude proprio così, con un messaggio forte e chiaro indirizzato ai politici del nostro territorio da parte di quello che, tra pochi mesi, sarà il nuovo presidente degli imprenditori savonesi.

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