Liguria. Tra pochi giorni il green pass diventerà uno dei documenti più importanti da avere sempre con sé. Sarà necessario anche per andare in palestra, a teatro, ad un evento oppure per sedersi all’interno di un ristorante e di un bar. E se ancora dobbiamo familiarizzare con questo nuovo certificato, che si può ottenere sia in formato cartaceo che digitale, c’è chi ha già pensato a come guadagnarci illegalmente.
Si sa, in tempo di crisi i truffatori escogitano tecniche sempre più raffinate per perpetrare i loro piani criminali. E questo è il caso della truffa via sms che in questi giorni sta girando sui telefonini italiani. Ma come funziona? Il tutto è molto semplice, viene inviato all’utente un messaggio sul cellulare in cui viene richiesto il versamento di una somma per poter scaricare il certificato vaccinale.
Nello specifico, l’sms riporta un link su cui cliccare, si viene così deviati ad una pagina web nella quale inserire le proprie coordinate bancarie: numero della carta, data di scadenza e codice di sicurezza. Viene poi addebitata una tassa di € 1,88 per il download del documento.
Una truffa bella e buona, in quanto il green pass è una certificazione emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute ed è gratuita. Per verificarne la sua validità, contiene un QR Code: dal 6 agosto, i proprietari dei locali dovranno utilizzare l’app VericaC19 per i vari controlli e permettere l’accesso ai tavoli interni di bar e ristoranti (e non solo).
“Se si hanno dubbi è meglio chiamare direttamente il ministero della Salute. Non bisogna mai cliccare un link o un numero di telefono presenti in un messaggio di cui non si è sicuri”, raccomandano dallo Sportello dei Diritti.
Non si tratta della prima truffa riguardante il green pass, una ha visto protagonista anche Oscar Montani, un medico di medicina generale di Savona, vittima di alcuni malintenzionati: una sua foto, infatti, è stata clonata ed utilizzata a sua insaputa per dare un volto al fantomatico DRFranceschi, un sedicente medico presentato come esperto su uno dei canali Telegram dove vengono messi in vendita (illegalmente, manco a dirlo) green pass contraffatti.