39 medaglie

Tokyo2020, è un’Italia da leggenda: la spedizione più trionfale di sempre ha lo spirito savonese dell’atletica sullo sfondo

Ieri Antonella Palmisano, Luigi Busà e la staffetta 4x100 maschile guidata da Filippo Tortu e Marcell Jacobs hanno permesso alla spedizione azzurra di entrare nella storia

tortu - jacobs

Tokyo. 39 potrebbe diventare per l’Italia un numero dal significato immenso. 10 medaglie d’oro, altrettante d’argento e 19 di bronzo permettono infatti al momento alla spedizione azzurra di poter vantare un risultato da favola, un nuovo record davvero leggendario che farà entrare gli atleti italiani partecipanti alle Olimpiadi di Tokyo negli annali.

Una medaglia al giorno, traguardi storici, nuovi primati e tanta, tantissima gioia: l’Italia sta vivendo davvero un’apoteosi sportiva, un momento magico che dopo la prima volta di un italiano in finale a Wimbledon ha visto anche la nostra nazionale di calcio imporsi agli Europei e appunto la squadra olimpica nostrana riscrivere la storia con un bottino di medaglie mai totalizzato in precedenza.

36, questo fino a ieri era il record di podi ottenuto prima a Los Angeles nel 1932 e poi a Roma nel 1960. Un primato questo spazzato via dal team presentatosi in Giappone in occasione di questo incredibile 2021, un medagliere che racconta di un successo senza precedenti. Al momento è nono posto complessivo per i colori azzurri, questo con la giornata di domani che potrebbe però regalare ancora delle soddisfazioni soprattutto guardando alle ragazze della ginnastica ritmica. Nel frattempo è doveroso tuttavia tornare a porre la lente d’ingrandimento sulla giornata di ieri, una 24 ore da tre ori che verrà ricordata per generazioni. 

Antonella Palmisano in mattinata è riuscita nell’impresa di bissare il successo nella 20 Km di marcia di Massimo Stano, questo conquistando una prima posizione che le ha permesso di regalare all’Italia e a se stessa la gioia più grande in occasione del giorno del suo compleanno. Successivamente occhi puntati sul karate: dopo il bronzo della genovese Viviana Bottaro l’attenzione era proiettata su Luigi Busà, campione assoluto pronto a giocarsi la gloria contro il rivale di sempre, l’azero Rafael Aghayev. Il Gorilla d’Avola (così è stato soprannominato il nostro atleta), dopo un percorso tortuoso, è riuscito a conquistare la finale e, nonostante i pronostici lo vedessero leggermente indietro nelle gerarchie, il siciliano ha portato a Roma il secondo oro olimpico giornaliero, il primo conquistato da un azzurro nella storia dell’arte marziale giapponese. 

Infine alle 15:50 Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta sono entrati di diritto nell’olimpo delle leggende, un piedistallo da cui non sarà facile farli scendere. La gara condotta dai frazionisti della staffetta 4×100 è stata ai limiti del leggendario, una vittoria che ha impressionato ed entusiasmato per voglia di arrivare e forza di volontà. A perdere l’oro per un secondo (37”50 il tempo degli azzurri, 37”51 quello dei brittannici) proprio quel Regno Unito che tanto ha sofferto quest’estate gli exploit azzurri, una due mesi splendida a cui adesso però dovranno far seguito svariati accorgimenti per mantenere il livello ottenuto.

Mentre l’Italia sportiva si gode i suoi traguardi il volto amministrativo del Paese dovrebbe infatti riflettere sul come favorire l’emergere di campioni di questo calibro, un tema troppo spesso a volte addirittura snobbato. In conclusione, successivamente all’aver celebrato gli ottimi risultati dei savonesi, risulta impossibile non ricordare dove Jacobs e Patta hanno intrapreso il proprio percorso verso la gloria: 9”95 corso al Meeting Città di Savona da parte di Marcell, record italiano e trampolino verso l’incredibile 9”80 messo a referto nella finale olimpica dei 100m. 10”13 invece il tempo totalizzato da Lorenzo Patta, una prova valsa per lui la convocazione nella squadra che ha scritto la storia dell’atletica italiana.

Su 10 medaglie d’oro, cinque derivano infatti proprio dall’atletica leggera, un risultato incredibile partito dunque proprio dalla città di Savona.

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