Riflessioni

Tokyo 2020, la ct Giallombardo sul percorso del sincro: “Olimpiade unica, irripetibile e straordinaria”

La spedizione del nuoto sincronizzato italiano parlava savonese, oltre al tecnico anche le atlete Ferro, Cerruti e Cavanna

giallombardo
Il nuoto sincronizzato italiano ha ben figurato a Tokyo 2020. Il sesto posto nel programma tecnico e il quinto posto nella gara a squadre testimoniano come la spedizione azzurra sia arrivata davvero vicina al podio. Una disciplina che è stata seguita da vicino da tutta la provincia, vista la presenza delle savonesi Linda Cerruti, Costanza Ferro e Domiziana Cavanna e del commissario tecnico Patrizia Giallombardo.
Proprio quest’ultima ha commentato sul proprio profilo Facebook l’avventura giapponese: “Avrei voluto scrivere qualcosa prima, ma la stanchezza era davvero tanta e un paio di giorni per recuperare servivano tutti. È stata un’olimpiade unica, irripetibile e straordinaria e sono davvero orgogliosa dei risultati raggiunti dal gruppo fantastico che ho l’onore di dirigere. Perché dietro a un punteggio, dietro a una lotta all’ultimo centesimo per ottenere quello che meritavamo ci sono stati una fatica e un sacrificio come mai prima d’ora. Una preparazione olimpica da riorganizzare per via della pandemia, i mesi di lockdown, il clima di incertezza che respiravamo ogni giorno. Gli infortuni e gare preparate per mesi che saltavano. E poi la fatica di convivere con parole nuove che per noi significano altri sacrifici: l’ansia per l’esito dei tamponi ogni settimana e poi quella “bolla” che non poteva scoppiare e che ci ha tenuti lontani da famiglie, fidanzati e amici per tanto, troppo tempo.
“Tutto questo – conclude – forse non si è visto in quei pochi minuti di gara in una piscina deserta dall’altra parte del mondo, ma c’è stato. E questo per dire che ci sarebbero state tante buone ragioni per mollare, per dire: “non ce la faccio più”. Sarebbe stato semplicemente umano. Eppure la nostra più grande vittoria è stata proprio questa, non mollare mai. Andare avanti nonostante tutto, scendere in acqua sapendo che potevamo ribaltare un risultato che sembrava già scritto. Ecco questa è la cosa più bella, e per tutto questo non posso che dire grazie a tutte le ragazze, allo staff, a tutto il mondo del Sincro italiano che ci ha seguito da casa”.

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