Albenga. Prima si sono finti suoi amici e, una volta conquistata la sua fiducia, hanno tentato di raggirare l’anziana 89enne per farsi accreditare 9mila euro sul conto. Ma una brillante operazione dei carabinieri della Stazione di Albenga, ha permesso di evitare la truffa. I due, infatti, sono stati arrestati in flagranza di reato per circonvenzione di incapace e truffa.
Si tratta di un 34enne italiano e un rumeno 49enne, entrambi residenti in provincia di Imperia. La coppia era stata notata nei giorni precedenti da una pattuglia in servizio di prevenzione, in compagnia dell’anziana signora. La circostanza era parsa subito sospetta ai militari che hanno avviato i servizi di appostamento e controllo, assumendo contestualmente informazioni sulla donna, la quale è risultata essere sola, fragile e con un cospicuo conto corrente, quindi facile preda per personaggi senza scrupoli in cerca di soldi.
Gli incontri tra i due e l’anziana si sono ripetuti, sempre sotto l’occhio attento dei carabinieri della Stazione, che hanno capito il loro intento di farsi accreditare dalla vittima una rilevante somma di danaro.
Ieri mattina, dopo alcuni giorni di appostamento, i tre sono stati visti entrare in banca. Subito dietro di loro sono entrati due marescialli, un uomo e una donna, in borghese, fingendosi una coppia che doveva svolgere un’operazione.
Non appena hanno notato l’apposizione della firma sulla ricevuta di disposizione del bonifico di 9.000 euro, i militari sono entrati in azione bloccando i due truffatori ed arrestandoli in flagranza per circonvenzione di incapace e truffa.
Le indagini hanno appurato che in altre occasioni i due avevano convinto la malcapitata a prelevare contanti per somme però modeste, forse al fine di saggiarne la fiducia.
L’Autorità Giudiziaria ha subito assegnato all’anziana un amministratore di sostegno, bloccando di fatto qualsiasi uscita di danaro dai conti senza autorizzazione.
Le perquisizioni svolte nelle abitazioni degli arrestati in provincia di Imperia, hanno portato al sequestro di materiale ritenuto interessante ai fini delle indagini anche in relazione ad eventuali altre truffe che i due potrebbero aver commesso nei confronti di altri anziani con lo stesso modus operandi.
I carabinieri di Albenga sono particolarmente impegnati nel contrastare i reati contro gli anziani ed in generale le persone deboli e sole che sono particolarmente esposte e vulnerabili. Si richiamano ancora una volta le norme di prudenza invitando a chiamare il 112 per ogni circostanza ritenuta sospetta.
Di seguito 10 buoni consigli da parte del Tenente Colonnello Sergio Pizziconi per evitare di cadere nelle grinfie dei truffatori.
1.ATTENZIONE A…
Prima di tutto, allora, tenete presente che occasioni, iniziative, offerte, all’apparenza assai vantaggiose, se veramente tali vengono presentate con chiarezza e si è sempre in grado di controllarle: non sarà un incontro occasionale a proporvele. È facile invece che si tratti di una truffa. Il cui ideatore, una volta giunto a buon fine, si dissolverà nel nulla. Le truffe possono essere perpetrate di persona, al telefono o anche per posta, non esclusa quella che viaggia su Internet. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati con i più diversi sistemi. Ma l’atteggiamento del malintenzionato è sempre lo stesso. Qualcosa, positivo o negativo che sia, sta per accadere, è appena accaduto, potrebbe accadere se…
2.DIFFIDATE DELLE APPARENZE.
Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, gli “amici” truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. L’ideale per conquistare la vostra simpatia. E per introdurvisi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli.
Della vostra ingenuità approfitteranno ugualmente in strada, ostentando un’improbabile cortesia che consentirà loro di avvicinarvi quanto basta per farvi sparire il portafogli. O magari la pensione, appena usciti dalla banca o dalle poste. E sull’insicurezza gioca anche il sedicente amico, che non esiterà ad abbracciarvi affettuosamente sfilandovi dalla tasca il cellulare appena acquistato. Né meno bene i truffatori sanno colloquiare con voi quando il contatto è telefonico. Per coinvolgervi in costose iniziative che solo in un secondo momento vi appariranno in tutta la loro insensatezza.
3.NON APRITE QUELLA PORTA.
Cominciamo col dire che il cancello e il portone non si aprono agli sconosciuti. Tanto meno la porta di casa. Controllate il visitatore dallo spioncino, e ricorrete comunque alla catenella se aprire vi appare necessario. Già, ma in quali casi è veramente necessario? Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell’INPS o dell’INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa vostra senza preavviso. E non compete a lui la riscossione di bollette, il controllo dei pagamenti, magari con rimborsi a vostro vantaggio. La sua visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione in cui ne risulta il motivo. Non vi convince ugualmente? Avete tutti i diritti di contattare l’azienda interessata. Controllate il numero telefonico, però: il soggetto potrebbe darvi quello di un suo complice. Lui (o lei) attenderà fuori della porta.
4.MAI IN CONTANTI.
Tutt’altro discorso per i venditori porta a porta, che da esibire non hanno altro che il rivoluzionario e/o economicissimo elettrodomestico, la storica enciclopedia, o una serie di “ottimi prodotti alimentari”. Se proprio non siete disposti a rinunciarci, nessun pagamento in contanti: con un bollettino postale avrete conferma della società che vi ha offerto il prodotto e soprattutto la garanzia dell’avvenuto vostro acquisto presso di essa.
E se invece ad arrivare è il pacco ordinato dal familiare sempre in giro per il mondo? Se non riuscite a rintracciarlo, la miglior cosa è chiedere che il pacco venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o, se lo avete, dal portiere. Certo, bisognerà firmare. Ma mai senza catenella alla porta.
5.IL TESSERINO NON BASTA.
Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante. Ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella bucadelle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. Alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. Chiamate senza esitazione il 112. Il suo compito è garantire la vostra sicurezza.
6.NESSUNA CONFIDENZA AL TELEFONO…
Operando in linea, i truffatori possono procedere indisturbati. Attenzione allora a qualsiasi inattesa opportunità vi venga proposta “per appuntamento”. E tenete presente che INPS, INAIL e le ASL non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni, e confidenze, con persone che vi hanno contattato “per sbaglio”: non di rado si tratta di malintenzionati che mirano a carpire utilissime informazioni su di voi. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat. Non pagate in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi ad una persona di fiducia.
7…E NEMMENO SU INTERNET.
E se ad Internet, ormai, la Terza Età non può più rinunciare, altrettanto non deve fare a meno di alcune misure di sicurezza. Una password “complicata” (numeri, simboli, lettere maiuscole e minuscole), riservatezza dei dati, bancari ma non soltanto, un buon programma antivirus. Sempre ricordando che accattivanti occasioni per acquisti vanno sempre opportunamente controllate, e le e-mail che arrivano da sconosciuti non devono mai essere aperte.
8.ATTENTI A BAMBINI!
Il nipotino non va mai mandato da solo ad aprire il portone o la porta di casa: non avrebbe problemi ad accogliere chiunque, senza distinzione tra “buoni” e “cattivi”. Ma non deve nemmeno accettare dolci o giocattoli per strada da estranei, pronti a “fare amicizia” con lui. Ma anche con voi. E le conseguenze potrebbero essere inattese.
9.NON FATEVI DISTRARRE.
E tanto quanto “fare amicizia” è facile distrarre una persona, anziana ma non soltanto: basta una spinta, all’apparenza involontaria; una moneta che cade in terra attirando lo sguardo; una battuta spiritosa mentre si maneggia del denaro. Per non parlare di ambienti affollati e confusione: gli spostamenti in autobus, la spesa al mercato, il cappuccino al bar sono circostanze ideali per ladri e ladruncoli. Almeno quanto la borsa o il borsello aperti o sul lato esterno del marciapiede, e perciò “a portata di mano”. Da non trattenere, però, in caso di scippo: una caduta può avere effetti ben più gravi della perdita di denaro…
10.UN BUON VICINATO.
Proprio per non rinunciare alle proprie abitudini e ai propri interessi, insomma, giunti ad un certo momento della vita alcune precauzioni in più, a partire da quelle che vi abbiamo indicato, è bene prenderle. Certo, non tutti in casa possono permettersi la porta blindata, il dispositivo antifurto o la cassaforte. Ma può essere fondamentale, ad esempio, un buon rapporto di vicinato. Perché è proprio il vicino che salutate tutti i giorni, e con cui è sempre bene scambiare il numero di telefono, che potrà intervenire in vostro aiuto prima di chiunque altro, ben conoscendo il vostro stile di vita e individuando eventuali, preoccupanti “anomalie” nella vostra quotidianità.
Ma soprattutto, in caso di necessità, reale o presunta, non esitate a chiamare il 112. Il numero è gratis, noi sempre pronti ad aiutarvi.