Proposta

Savona 2021, Saccone (Toti per Savona): “Sussidiarietà e baratto amministrativo per una vera coesione sociale”

L'idea è quella di offrire ai cittadini la possibilità di saldare i debiti con l'ente locale attraverso attività dirette alla produzione di servizi civici che comportino delle riduzioni od esenzioni dei tributi corrispondenti all’attività svolta

baratto amministrativo

Savona. “L’istituto del baratto amministrativo affonda le proprie radici giuridiche negli artt. 24 – successivamente abrogato a seguito del D. Lgs. n. 56/2017 – del decreto “Sblocca Italia” e 190 del D. Lgs. n. 50/2016. La ratio insita nell’istituto del baratto amministrativo è quella di offrire ai cittadini la possibilità di saldare i debiti con l’ente locale, attraverso attività dirette alla produzione di servizi civici che comportino delle riduzioni od esenzioni dei tributi corrispondenti all’ attività svolta”. A parlarne è Simona Saccone, responsabile welfare Ugl Liguria e candidata nella lista Toti per Savona per Schirru Sindaco.

“Con l’abrogazione dell’art. 24 – spiega – il legislatore si è affrancato da quel principio di sussidiarietà che, come insegna anche la Dottrina Sociale della Chiesa, è alla base della realizzazione integrale dell’Essere Umano; tuttavia nelle more di uno sviluppo legislativo in questo senso, non bisogna perdere l’occasione offerta dal legislatore nazionale e prontamente accolta dal Governo Toti che, con la legge regionale n.24 del 29 novembre 2018, sancì l’Istituzione dell’Albo regionale dei Comuni aderenti al Baratto ammnistrativo“.

“Nondimeno per serietà intellettuale – prosegue Saccone – è bene evidenziare che la Corte dei Conti s’è più volte espressa in materia, bocciando il baratto amministrativo in senso stretto, in quanto potrebbe essere foriero di danni erariali all’ente. Pertanto al fine di scongiurare tale rischio, oltre all’ adozione di un’apposita delibera da parte dell’ente , da un punto di vista meramente sostanziale è necessario che l’atto deliberativo comunale fissi/individui ‘criteri’ e ‘condizioni’ in base ai quali i cittadini, singoli o associati, possano presentare progetti relativi ad interventi di riqualificazione del territorio. Tali interventi possono riguardare, come prevede espressamente la disposizione in esame, ‘la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade, ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano ed extraurbano. E’ altresì necessario che sussista un rapporto di stretta inerenza tra le esenzioni e/o le riduzioni di tributi che il comune può deliberare e le attività di cura e valorizzazione del territorio sopra indicate che i cittadini possono realizzare”.

“Attesa la complessità della materia, evidenzio la disponibilità di una bozza di regolamento approntato da una squadra di giuristi, sociologi ed antropologi, già attuato in molte città italiane” conclude Simona Saccone.

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