Lettera al direttore

Memoria

Savona 2021, la presentazione di un simbolo

di Franco Astengo

Stele Pertini monumento

Nel luogo che la Città ha dedicato alla memoria di Sandro Pertini ieri è stato presentato il simbolo sotto la cui insegna la Sinistra correrà unita (con altri soggetti) alle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre.

Possiamo provare allora ad analizzare il senso della formazione di questa lista dedicandovi alcuni spunti di riflessione misurati anche oltre il significato che questa iniziativa unitaria può aver assunto in sede locale.

Non è stato facile il percorso compiuto dalla sinistra savonese per arrivare a concretizzare questa presentazione elettorale. Sono stati affrontati infatti alcuni elementi che nel passato erano stati all’origine di separazioni poste non soltanto sul piano delle dinamiche elettorali.

Savona è stata una delle situazioni nelle quali ha maggiormente pesato la separazione causata dallo scioglimento del PCI: da un lato, infatti, in quel momento storico, si stava verificando un mutamento di fondo nella struttura economica e nella composizione sociale della Città con il passaggio dalla vocazione industriale che aveva caratterizzato il ‘900 ad una transizione indefinita che è stata poi affrontata dalla borghesia savonese in termini meramente speculativi ponendo così i presupposti per l’avvio di una lunga fase di declino oggi arrivata ad un punto di complicata caduta grazie all’attuale molto negativa amministrazione portata avanti dal centro destra; in secondo luogo, le divisioni a sinistra (assunte del tutto strumentalmente dai diversi soggetti politici) hanno causato fenomeni di allontanamento dall’impegno coinvolgendo ampi settori sociali specialmente nei quartieri, laddove maggiore era stata nel corso degli anni la forza dell’aggregazione e della raccolta del consenso da parte della sinistra.

All’interno di questo quadro, per rimanere esclusivamente nell’ambito dell’analisi locale, la sinistra si è periodicamente divisa attorno al nodo del governo della Città.

La sostanza della capacità amministrativa che il PCI aveva esercitato nella prima fase del dopoguerra si era sviluppata attorno ad alcune idee e intuizioni di fondo di effettivo rilievo strategico (si pensi al PRIS) misurandosi, pur con contraddizioni e difficoltà, con una visione che comunque aveva mantenuto la centralità dell’interesse generale.

Successivamente, a partire dalla seconda metà degli anni’90 (esaurita una prima esperienza di centro – destra) la sinistra post-comunista tornata alla guida dell’amministrazione cambiò completamente impostazione cedendo ad una imposizione di tipo corporativo quasi familistico portata avanti da soggetti privati, associativi, istituzionali.

Una impostazione che ha preteso fossero curati interessi particolari posti specificatamente nel campo della speculazione edilizia attuata attraverso un meccanismo di scambio con l’uscita di scena dell’industria dalla cinta urbana e con la trasformazione della sede storica del porto commerciale in una sede di presunto transito turistico inventando per Savona una vocazione che non le era mai appartenuta.

Su questo punto si sono registrati a sinistra fenomeni politici di rilievo: di coinvolgimento , rottura, isolamento provocando l’esito complessivo di una sostanziale perdita di significato politico e di funzione amministrativa.

Oggi è chiaro l’intento di superare in avanti questo stato di cose e di puntare decisamente a un recupero di centralità della sinistra nella funzione di governo dell’amministrazione di Savona.

Così si è arrivati ad una ben motivata presentazione unitaria : l’attenta analisi delle ragioni del declino, l’elaborazione di una adeguata visione progettuale non semplicemente riferita alla prossima scadenza elettorale ,l’aggregazione di personalità di rilevante profilo sul piano culturale,la positiva constatazione dell’emergere di una capacità di interpretazione della fase portata avanti da soggetti ben radicati nella società savonese e sfociata in una candidatura a Sindaco capace di segnare una differenza con il passato offrendo un alternativa, hanno rappresentato i fattori sui quali si è costruita un’alleanza di “campo largo” ben orientata nella prospettiva di una omogenea funzione di governo.

Inoltre, ed è questo un elemento che potrebbe far rappresentare il “caso savonese” quasi come paradigmatico di una prospettiva politica generale, non si è inseguita “l’antipolitica dell’opportunismo” rappresentata dal M5S ma si è riusciti a collegare la sinistra con la rappresentanza di un ambientalismo ben capace di rappresentare i punti più avanzati nell’estensione della modernità delle contraddizioni, ben oltre i confini della tradizionale appartenenza.

In sostanza nella logica della presentazione unitaria della sinistra e degli ambientalisti compaiono elementi di grande interesse per uno sviluppo non banale di una campagna elettorale da fondare sull’analisi della contraddizioni reali e non semplicisticamente misurata sulla propaganda di modelli proposti dall’ingerenza esterna.

Al di là del futuribile esito si può già affermare che da Savona è partito un messaggio di novità e di impegno per la ricostruzione della sinistra.

Franco Astengo
Coordinamento “Il rosso non è il nero”

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