Loano/Provincia. La notizia del furgone rimasto intrappolato a un passaggio a livello di Loano ha riportato d’attualità il raddoppio ferroviario tra Finale Ligure e Andora. Ma il progetto va avanti? Esistono concrete possibilità che si realizzi davvero? Facciamo il punto con l’onorevole Franco Vazio, che ha sempre seguito da vicino le vicende del raddoppio.
“Il progetto non ha purtroppo le caratteristiche previste per essere inserito nel PNRR, ma rientra nel piano ‘Italia Veloce’, contratto stipulato tra lo Stato e RFI, le ferrovie italiane, per l’adeguamento della velocità (da cui il nome, ndr) su alcune tratte ritenute essenziali come quella che da Firenze porta in Francia e comprende dunque anche il nostro raddoppio”.
Per seguire l’opera il governo ha nominato commissario Vincenzo Macello ed esiste dunque un interlocutore con cui parlare: non è così banale come sembra, Aurelia bis docet.
Ancora Vazio: “In sei mesi sarà necessario aggiornare la fase progettuale, poi si potrà procedere grazie ai finanziamenti già decisi. Come detto la procedura commissariale accelera di molto i tempi. Tutte le amministrazioni comunali interessate, tra l’altro, non hanno sollevato obiezioni. Interessante rimarcare che i treni viaggeranno a quella che viene definita ‘media velocità’, cioè circa 200 chilometri l’ora”.
Insomma, ce n’è a sufficienza per seguire con interesse il nuovo iter, anche se la burocrazia italiana, sempre in agguato, ci ha insegnato a dubitare fin quando non si vedono le ruspe in azione, e sovente anche dopo (sempre Aurelia bis docet).
A questo punto è doveroso dar conto che esiste un agguerrito schieramento di associazioni contrarie al raddoppio, tra cui Assoutenti, Wwf e Comitato pendolari. Lamenta, come noto da tempo, la scomparsa di alcune stazioni, il decentramento di altre, a partire da quella di Albenga, l’impatto ambientale e i danni all’economia agricola. Tra le alternative che suggeriscono c’è anche quella del raddoppio in sede, che però ci sembra francamente irrealizzabile.
Chi volesse saperne di più può sbizzarrirsi a consultare su IVG i molti servirsi apparsi, anche nell’ultimo periodo, sullo stato dell’arte delle procedure (e delle polemiche) che riguardano il raddoppio.
Certamente è arrivato il momento di chiudere la pratica raddoppio passando ai fatti, cioè alla fase conclusiva, come ha sottolineato Fulvia Veirana, segretaria generale della Cgil Liguria.
Sarebbe bene che la politica non si dividesse, che Genova ricordasse che le città tra Finale e Andora fanno parte della Liguria. A questo punto ognuno deve assumersi le proprie responsabilità al di là delle convenienze di parte e personali.
Sarebbe bene, dubitiamo che purtroppo sarà così, ma siamo ovviamente pronti a ricrederci.