Rabbia

Osiglia, aggredito da un cinghiale sotto casa: “Abbiamo paura ad uscire, non ne possiamo più” fotogallery

"Da due anni distruggono i nostri raccolti e le coltivazioni, ora è a rischio anche la nostra incolumità e le istituzioni non ci ascoltano"

cinghiale mamma con i cuccioli

Osiglia. Sente dei rumori vicino all’auto, scende le scale di casa per controllare che cosa stia accadendo e viene caricato da un femmina di cinghiale, lì con i suoi cinque cuccioli.

Attimi di paura ieri sera nella frazione Monte ad Osiglia, dove Andrea Facelli Baruzzo è stato vittima dell’episodio e, per fortuna, è riuscito a cavarsela solo con qualche escoriazione e ferita. A salvarlo da un esito che poteva essere tragico, la sua prontezza: il 35enne infatti, appena si è accorto della presenza dei cinghiali, ha indietreggiato ed è stato colpito solo ad una gamba. La botta, però, l’ha fatto cadere a terra picchiando schiena e testa contro un marciapiede.

Prontamente sono arrivati i soccorsi, con i militi della Croce Rossa di Osiglia che l’hanno trasportato al pronto soccorso del San Paolo di Savona. Sul posto anche i carabinieri della Compagnia di Cairo che hanno provveduto a fare i dovuti controlli del caso.

“Ringrazio i volontari della croce e i carabinieri che sono subito accorsi sul posto. Appena ho visto mio figlio, ero terrorizzato – racconta Claudio, il padre – Il sangue gli inondava la gamba e aveva un forte male alla schiena e alla testa. Non immagino come sarebbe potuta finire se al suo posto ci fosse stato un bambino o un anziano”.

Un problema quello dei cinghiali che ad Osiglia è presente da due anni, ma che negli ultimi mesi è diventato più grave. “Ci rovinano tutti le nostre coltivazioni e ora hanno anche iniziato ad attaccare le persone. È necessario un intervento affinché si ponga fine a questo problema. Non possiamo vivere nella paura di uscire di casa. Ora c’è anche chi lascia del cibo nel centro abitato per i cinghiali e questo non fa altro che acuire la situazione”, spiega Claudio Baruzzo che per lavoro fa il coltivatore.

“Non possiamo più sopportare tutto questo, i cinghiali sono diventati pericolosi anche per la nostra incolumità e stanno distruggendo il nostro territorio – aggiunge – Abbiamo segnalato diverse volte la situazione alla Regione, alla Provincia, al corpo forestale e al Comune, presentando anche una raccolta firme, ma nessuno ci aiuta e si impegna a risolvere il problema. Ci sentiamo completamente abbandonati”.

Come già segnalato un anno fa, infatti, diverse famiglie di produttori locali combattono ogni giorno con i danni causati dalle continue incursioni della fauna selvatica che distrugge i raccolti e le coltivazioni, “lasciandoci senza alcun ricavato, ma anzi facendoci andare in perdita per rimettere tutto in ordine”, sottolinea Baruzzo. “Gli aiuti da parte delle istituzioni non arrivano e noi ci chiediamo che cosa lavoriamo a fare. Le nostre forze stanno svanendo così come la voglia di fare”, conclude.

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