Liguria. La Regione ha riconosciuto lo stato di calamità per il forte maltempo che aveva colpito la Liguria il 2 e 3 ottobre del 2020, provocando danni al comparto agricolo così come alle infrastrutture delle zone interessate dalle piogge intense.
“Si tratta di aiuti che riguardano i danni alle strutture e alle scorte aziendali, ma non sulla perdita di produzione” afferma la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori -. “I moduli (per interventi compensativi alle strutture e alle infrastrutture) vanno compilati e corredati degli allegati previsti (relazione tecnica – planimetria catastale delle strutture danneggiate – computo metrico – eventuali fatture per costi sostenuti): gli uffici CIA sono a disposizione per il supporto e la compilazione delle domande”.
Si possono presentare le domande entro il 30 settembre 2021 e possono farlo sia le imprese che hanno compilato il modello E sia quelle che non l’hanno compilato.
Di seguito l’elenco dei comuni danneggiati:
– Provincia di Genova: Campo Ligure – Casarza Ligure* – Ne – Pieve Ligure – Sestri Levante – Sori – Zoagli;
– Provincia di Imperia*: Badalucco – Borghetto d’Arroscia – Montaldo Carpasio – Castel Vittorio – Ceriana – Cosio d’Arroscia – Mendatica – Molini di Triora – Pieve di Teco – Pontedassio – Ranzo – Taggia -Triora – Ventimiglia – Vessalico;
– Provincia di La Spezia: Maissana – Sesta Godano – Varese Ligure;
– Provincia di Savona: Albenga – Bardineto – Castelbianco – Finale Ligure – Giustenice – Ortovero* – Villanova d’Albenga*.
(Nei comuni contrassegnati con asterisco sono ammessi a contributo anche i danni subiti da infrastrutture agricole come acquedotti, viabilità interpoderale ecc.).
“Un’azione fondamentale per le nostre aziende gravemente danneggiate lungo tutto il nostro territorio, da Levante a Ponente”. E’ quanto affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa.
“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici – continuano Boeri e Rivarossa – che si verificano sempre più spesso con slittamento delle stagioni con la tendenza alla tropicalizzazione e al moltiplicarsi di eventi estremi che ha fatto registrare in Italia negli ultimi dieci anni oltre 14 miliardi di euro di perdite, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture ed alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti”.
“Serve, quindi, questa attenzione da parte delle Istituzioni per le imprese che sono continuamente sottoposte, a causa del clima impazzito, a gravi danni con perdite delle produzione che arrivano a toccare anche il 100% in occasione di eventi calamitosi come quelli dello scorso ottobre”.