Sit-in

Carcare, protesta davanti al Municipio: “No ai lavori in via Abba, non c’è mai stata alcuna alluvione” fotogallery

"Nessun residente la ricorda, se è avvenuta il Comune la dimostri altrimenti è fantasia". E l'amministrazione risponde con una fotografia

Carcare. “Noi abbiamo sempre detto fin dall’inizio che questa è un’opera a dir poco scellerata. Non condividiamo che un’amministrazione spenda tutti questi soldi per abbattere 26 alberi, 25 querce ultratrentennali e un platano secolare, per, sostengono, rendere più sicuro il tragitto. Ma la cosa fondamentale che ci terrei a sottolineare è che questa amministrazione ha dichiarato che nell’ottobre 2018 è esondato il fiume Bormida in questo tratto di strada, cosa non vera: i cittadini che vivono qui possono testimoniare che non c’è mai stata alcuna alluvione. Semmai dovevano pensare a mettere in sicurezza le due passerelle che abbiamo a Carcare che non sono a norma”.

Lo afferma con forza Rodolfo Mirri, consigliere comunale di “Impegno per Carcare”, davanti al municipio per protestare contro la decisione del Comune di dare il via a un intervento nell’alveo del fiume Bormida in corrispondenza di via Abba. Diverse decine di carcaresi si sono dati appuntamento questa mattina in piazza per testimoniare la propria contrarietà insieme al comitato “No alla trasformazione di Via Abba in Fiume Bormida“.

Con loro anche i consiglieri di minoranza: “Noi ci batteremo, insieme al comitato e ai cittadini – annuncia Mirri – e speriamo che l’amministrazione recepisca quanto è successo stamattina. E’ la prima volta che a Carcare si fa una manifestazione pubblica davanti al municipio, e ci sono tanti cittadini, residenti di via Abba e non”.

protesta Carcare via abba
I manifestanti in piazza

“Noi diciamo fortemente no a questo scempio che l’amministrazione vuole creare in via Abba, e siamo disponibili ad avere un dialogo costruttivo sia con l’amministrazione che il comitato e la parte privata per risolvere questo problema. Perché non si possono ‘buttare nel fiume’ questi quattrini, anche se non sono soldi che arrivano dalle casse dei carcaresi ma dalla Regione, magari a discapito di qualche Comune della Riviera che aveva subito problematiche grosse”.

L’intervento, secondo i promotori dell’iniziativa, prevederebbe “il significativo restringimento della adiacente strada riducendola ad una sola corsia a senso unico di marcia con pesanti ripercussioni negative sul traffico destinando metà dell’attuale carreggiata, che passa sotto al ponte di via Nazionale nel tratto piazza Caravadossi, zona industriale, SP29, all’alveo del fiume; eliminare 26 alberi pluri-decennali in ottimo stato; eliminare numerosi parcheggi; sbancare la sponda destra del fiume immediatamente a ridosso dei palazzi di Via Abba mettendone a rischio la stabilità; sconvolgere il piano viario ed urbanistico dell’intera zona che verrebbe notevolmente penalizzata; il tutto per la ‘modica spesa’ di circa un milione e trecento mila euro finanziati dallo Stato mediante la Regione per “Investimenti strutturali e infrastrutturali urgenti, rivolti esclusivamente alla mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico”.

Sotto accusa c’è soprattutto la motivazione che ha portato il Comune a decidere di intervenire: “Carcare nell’ottobre 2018, lo ripeto per l’ennesima volta, non ha avuto nessuna esondazione nella zona di via Abba – tuona Mirri – Se l’amministrazione è in grado di dimostrare che in quell’occasione c’è stato qualcosa di grave in via Abba che lo dimostri, altrimenti è tutta fantasia per ottenere questi soldi”.

E proprio questo è il punto controverso. L’amministrazione infatti sostiene (suffragando la propria tesi con la fotografia qui sotto) che in via Abba in quel fatidico ottobre si siano registrati allagamenti. Una tesi che la minoranza però smonta sia a livello “geografico” (precisando come il tratto inquadrato nella fotografia sia quello di via Nazionale Piemonte) sia temporale (sostenendo che lo stesso scatto risulti già allegato a della documentazione risalente al 2016).

Generico agosto 2021
Un tratto allagato nell'ottobre 2018

“Ogni volta che sul territorio del nostro comune si apre un cantiere, per eseguire dei lavori pubblici, vuole dire che la macchina amministrativa si è messa in modo per produrre un vantaggio per la collettività – fa sapere il Comune – Nella fattispecie il quartiere residenziale di via Abba guadagnerà una nuova rete di sottoservizi (condutture acqua, fogna, luce, gas, telefoni) attualmente dislocate in parte in zona demaniale; l’eliminazione dei vincoli che la caratterizzano come area soggetta ad alluvioni (atti notarili per gli immobili di ogni tipologia); un nuovo parcheggio auto intercondominiale recuperando uno spazio inutilizzato; la viabilità in doppio senso per la strada in sponda fiume; le verifiche di stabilità a garanzia dei condomini sul lato del cantiere; una nuova scogliera lungo tutto il quartiere; nuovi impianti di illuminazione pubblica; una passerella ciclopedonale di collegamento con la sponda opposta del fiume; una nuova viabilità nella zona di pradonne. Dando in questo modo soddisfazione all’85% dei bisogni e delle esigenze discussi con i residenti durante gli incontri pubblici svoltisi nel corso del 2020″.

Non si agisce in quel punto per fare un torto agli abitanti del quartiere di via Abba – specificava l’amministrazione nel novembre 2020 – ma perché in quel punto c’è il problema al momento più serio, e in quel punto deve essere risolto per primo in quanto a valle dell’abitato, trovando un compromesso tra le esigenze dei residenti di cui abbiamo detto prima e le normative delle Autorità di Bacino in materia di sicurezza degli alvei dei fiumi e torrenti, normative che prevedono la necessità di restituire spazio ai fiumi”.

“Siamo consapevoli che tutti i cantieri possano creare dei momentanei disagi, ma il risultato finale non potrà che produrre vantaggi per tutta la comunità cittadina, a valle e a monte dell’intervento” conclude l’amministrazione.

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