Provincia. “Dopo lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria nei giorni scorsi alcune aziende e multinazionali (Gkn, Whirlpool, Gianetti Ruote ed altre ancora) hanno avviato le procedure per il licenziamento di centinaia e centinaia di lavoratori. Si tratta di decisioni inaccettabili, che colpiscono l’insieme del mondo del lavoro, che vanno contrastate con fermezza da tutti i metalmeccanici per difendere l’occupazione ed il reddito dei lavoratori, per impedire la riduzione della capacità industriale del paese, per evitare che altre aziende seguano questi negativi esempi e per rivendicare allo stesso tempo investimenti e politiche industriali in tutto il territorio nazionale”. Lo fanno sapere, in una nota, le segreterie nazionali di Fit Fiom e Uilm.
“Le ingenti risorse pubbliche messe a disposizione dalla comunità europea sul PNRR – spiegano i sindacati – vanno utilizzate per innovare il sistema produttivo del paese, per realizzare la transizione ecologica e digitale, per dare soluzioni alle tante crisi aperte e per creare nuova e stabile occupazione. Per fare questo occorre riformare gli ammortizzatori sociali rendendoli universali ma anche vincolare le ingenti risorse pubbliche destinate alle imprese a precisi vincoli sociali quali la difesa dell’occupazione, il superamento della precarietà lavorativa, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Per tutte queste ragioni – proseguono – occorre mobilitarsi e chiedere al Governo di intervenire presso la Confindustria per bloccare i licenziamenti, rispettare l’avviso comune sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali sottoscritto con Cgil Cisl e Uil, dare soluzioni alle crisi aperte, aprire con il sindacato tavoli di confronto nei principali settori industriali a partire dall’automotive, dalla siderurgia, dall’elettrodomestico”.
“Scioperiamo pertanto tutte e tutti per dire no ai licenziamenti, per riformare gli ammortizzatori sociali e difendere l’occupazione, per dare finalmente soluzioni concrete e positive alle crisi aziendali aperte, per vincolare gli investimenti del pnrr ad una occupazione stabile e ad un lavoro in salute e sicurezza e per impedire alle multinazionali e ai fondi di investimento di speculare e distruggere l’industria e il lavoro” concludono.