Si fa sul serio

Sanitari “no vax”, la Liguria si prepara alle sospensioni: il via a Genova, presto anche nel savonese

Inizialmente nella nostra provincia erano oltre 2mila, ma alcuni hanno deciso di vaccinarsi e altri hanno presentato il certificato medico che li esenta dall'immunizzazione

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Savona. Sono già partiti a Genova, e presto partiranno anche a Savona, i primi declassamenti o sospensioni per i sanitari che non hanno intenzione di sottoporsi alla vaccinazione anti Covid.

L’Asl2 fa sapere che mancano ancora pochi giorni e poi scatterà il provvedimento anche per il personale dell’azienda sanitaria e per i dipendenti delle strutture private nel savonese.

Si inizierà prima con coloro che hanno rifiutato il vaccino per problemi di salute e che, come dimostrazione, hanno dovuto presentare un certificato medico. In questo caso, verranno ricollocati in posti alternativi non a contatto con il pubblico.

Si passerà poi ai “no Covid Vax” veri e proprio, cioè tutti quei medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti che per ideologia o presa di posizione hanno rifiutato di sottoporsi all’iniezione e per questo verranno sospesi da tutte quelle mansioni che implicano un contatto con il pubblico. Nel caso, però, non fosse possibile il loro ricollocamento, durante il periodo di sospensione, non riceveranno alcuna retribuzione.

Ancora non si conosce un numero preciso di tutti gli operatori sanitari savonesi che dovranno fare i conti con le regole stabilite dal decreto aprile in merito a chi non rispetta l’obbligo vaccinale. In totale le comunicazioni inviate sono state più di 2mila, numero che però si è ridotto con il passare dei mesi.

“Sono state inviate più di 2mila comunicazioni ad operatori sanitari della provincia di Savona che non risultavano vaccinati – spiegano dall’Asl2 – circa il 30-40% si è vaccinato, tra i rimanenti la maggioranza sono quelli che hanno presentato certificato medico. I dati precisi sono ancora in elaborazione perché la situazione è in continua evoluzione”.

In tanti, infatti, hanno inviato tardivamente il certificato medico che li esenta dalla vaccinazione e altri, invece, nel frattempo hanno deciso di ricorrere all’immunizzazione.

Intanto ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato l’appello a vaccinarsi: “La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico”.

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