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Prostituzione in un centro massaggi: ai clienti anche una “tessera punti” per ottenere dei bonus

L'operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza

Savona. Individuato, in pieno centro a Savona in Via Carissimo e Crotti, un centro massaggi e benessere gestito da cittadini di nazionalità cinese, al cui interno veniva invece svolta attività di prostituzione. La magistratura ha disposto il sequestro preventivo dell’attività e i due titolari hanno l’obbligo di dimora.

I militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Savona, che hanno condotto l’operazione, hanno dato esecuzione stamattina al sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Savona, su richiesta della locale Procura della Repubblica del finto centro massaggi assiduamente frequentato da numerosi avventori, pubblicizzato anche su siti internet attraverso fotografie di giovani ed avvenenti donne, in pose palesemente volte ad attirare l’attenzione dei clienti.

I militari hanno infatti accertato che nei confronti dei clienti del centro massaggi, spesso italiani e di ogni estrazione sociale, durante le sedute, le “massaggiatrici” tutte di etnia cinese erano solite proporre prestazioni sessuali “extra”, in cambio di denaro. Giovani donne cinesi sempre diverse, si sono nel tempo prostituite abitualmente.

L’attività illecita era di fatto gestita dalla titolare del centro massaggi, che più volte si è prostituita – come emerso dagli accertamenti -, e dal suo compagno, entrambi cinesi e da molti anni in Italia, i quali incassavano il denaro corrisposto dai clienti per le prestazioni sessuali ricevute restituendone una parte alle giovani prostitute”.

“L’attività era talmente ben organizzata – spiegano le fiamme gialle -, tanto che ai clienti veniva addirittura fornita una tessera, sulla quale venivano annotate di volta in volta le prestazioni eseguite e, al raggiungimento di un determinato numero di sedute, si maturava il diritto ad un “bonus”.

Da quanto emerso dall’attività investigativa, nello stesso finto centro massaggi venivano praticate circa 20 prestazioni al giorno e applicata una tariffa media di 100 euro per ciascuna, per un incasso mensile totale di oltre 55 mila euro, per i quali non è stato emesso alcun documento fiscale. Sono in corso approfondimenti di natura amministrativa, finalizzati al recupero a tassazione di base imponibile, anche di natura illecita, sottratta a tassazione.

“Il risultato di servizio – concludono i militari – dimostra il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto a fenomeni connotati da pericolosità sociale e che celano inoltre forme di evasione fiscale considerevoli”.

Nel corso dell’operazione di questa mattina, le fiamme gialle hanno anche sequestrato una somma pari a 87 mila euro.

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