Savona. E’ arrivata in Seconda Commissione la discussione sulla costruzione del nuovo centro di raccolta rifiuti di Savona a Legino. “E’ necessaria convocare una discussione con i residenti della zona preoccupati dall’impatto che l’impianto avrà sull’area”, ha chiesto nuovamente Elisa Di Padova.
La presentazione del progetto dell’assessore Montaldo
“L’area è stata scelta perchè è sufficientemente ampia per ospitare questo impianto – precisa l’assessore Silvano Montaldo -. Erano state prese in considerazione le aree in via Valloria e in via Bruzzone che però avevano delle controindicazioni di spazio. Io capisco le preoccupazioni e le sollecitazioni che stanno arrivando per questo tipo di intervento e vorrei sgomberare il campo da un equivoco: non ci saranno problemi legati alla viabilità e a emissioni di odori. Svolgerà le stesse funzioni di quello di via Caravaggio. Non sarà un centro di stoccaggio per l’umido ma serve per la differenziata”.
“Funziona bene se è ben organizzato e ben strutturato con la capacità all’interno di ospitare le varie tipologie di rifiuto, una caratteristica che oggi il centro non possiede. Sarebbe stato meglio avere due centri di raccolta – ammette Montaldo – ma è un problema di spazi, di fruibilità e di funzionalità. Preferiamo concentrare tutto in un punto e seguire determinati accorgimenti”.
“I mezzi pesanti serviranno esclusivamente per portare via i materiali che vengono conferiti all’interno del centro. Il nuovo contratto di servizio prevede il servizio di trasbordo, cioè i mezzi che girano per la città conferiscono in altri mezzi che andranno direttamente nei centri di smaltimento senza passare dal centro cittadino. La zona sarà delimitata da alberi anche per limitare l’impatto sulla zona, la viabilità con i numeri che abbiamo oggi, anche se fossero leggermente superiori, non dovrebbe essere compromessa“.
Il dibattito
“Noi stiamo parlando di un’area che per quello che riguarda il Puc è sottoposta per la maggior parte a destinazione d’uso per il verde pubblico e solo il restante 20% è destinato al centro di smaltimento rifiuti. Si troverà – sottolinea il consigliere del Partito Democratico Elisa Di Padova – vicino alle case di via Molinero, il palavolley, il campus, la scuola edile, una scuola di musica. Dallo studio di prefettibilità non emergevano queste criticità. Non è una zona che non ha prospettive di sviluppo“.
E riporta l’attenzione sulla preoccupazione di odori fastidiosi: “Non è solo l’umido che provoca cattivi odori ma il trattamento dei materiali, non sarà un campo di girasoli. Il pericolo per la sicurezza e la salute pubblica è a cuore dei cittadini residenti, alcune proprietà sono confinanti con il centro stesso”. “Il Paip è nato male ma non per questo dobbiamo ostinarci a peggiorarlo – fa eco il consigliere regionale Manuel Meles -. Io credo che ci sia margine per cercare soluzioni migliori”.
“Ringrazio l’assessore Montaldo perchè sulle questioni complicate ci mette sempre la faccia – aggiunge il consigliere Dem Cristina Battaglia -. Io credo che ci sia la necessità di un dialogo con i cittadini di chi in questa giunta si occupa di ambiente (il riferimento è all’assessore Massimo Arecco). Non stiamo parlando di un parco urbano ma un centro rifiuti che provoca una serie di preoccupazioni. E’ un investimento importante per il ciclo rifiuti che peserà sulla Tari e quindi ancora più importante fare il meglio possibile“.
“Io mi associo e ringrazio Montaldo – dice Luigi Bussalai, consigliere del gruppo Con Ilaria Caprioglio Vince Savona -. Ho più volte detto che amministrare significa risolvere i problemi e molte volte può anche non portare il consenso immediato. Si potrebbe pensare anche a due centri di raccolta, uno a Levante e uno a Ponente”.
“Arecco non è intervenuto perchè riteneva fosse materia ambientale e quindi più legata alla mia delega – così Montaldo difende Arecco dalle accuse rivolte dai consiglieri -. Purtroppo il problema spazzatura intesa come tale genera problemi a chi ce l’ha vicino. Giornalmente abbiamo sollecitazioni di chi ha i bidoni sotto casa. Cerchiamo di trovare soluzioni che non penalizzino nessuno e di contenere il più possibile questi problemi. Nulla è scolpito nella pietra. Se la struttura deve necessariamente andare in quella zona bisogna trovare le soluzioni possibili e immaginabili perchè non crei problemi a nessuno. Possiamo cofinanziare gli interventi migliorativi”.
Il commento del Partito Democratico
“Il centro che avrà un costo di 1.373.460 euro finanziati dalla tariffa TARI, quindi pagati dai cittadini savonesi. Non si sta parlando di una ‘discarica’ – sottolineano i consiglieri del Pd – ma ci ci troviamo di fronte a un progetto che prevede materiali di diversa tipologia, comprese vasche di travaso dell’umido e per i cosiddetti rifiuti urbani pericolosi. La copertura, nel progetto è prevista solo in parte, questo significa che le aree circostanti subiranno un impatto pesante. Si pensi alla svalutazione economica di tutto il quartiere, all’estrema vicinanza con appartamenti e case abitate da nuclei familiari, il terreno è confinante, ci sono pochi metri dai terrazzi all’area dove dovrebbe sorgere il Centro Raccolta”.
E ricordano: “La collocazione del centro rifiuti a Legino (che sarà l’unico a servizio di tutta la città) è stata proposta mesi fa dal vice sindaco Arecco che ieri non ha ritenuto di partecipare alla discussione. L’impatto per quanto possa essere moderato, come detto ieri dall’Assessore Montaldo, sarà comunque negativo per l’intero quartiere sia in termini di traffico – leggero e pesante – sia in termini di inquinamento acustico”.
“Non abbiamo mai strumentalizzato vicende senza proporre alternative – puntualizzano – ma riteniamo che ci siano moltissimi elementi per imporre a questa amministrazione una riflessione più approfondita: i passaggi effettuati nel 2020 e quanto si legge nello studio potrebbero essere superficiali rispetto all’impatto che questa struttura potrebbe avere sull’intero quartiere di Legino”.
“La necessità di individuare un nuovo sito per il Centro Rifiuti nasce dall’indisponibilità delle aree precedentemente utilizzare a tale scopo, quella di Via Caravaggio di proprietà del Consorzio di Depurazione delle Acque e ancor prima l’area di proprietà delle Autostrade. Indisponibilità incomprensibile – concludono i consiglieri -, soprattutto per quanto riguarda Autostrade che ancora una volta dimostra di non avere alcuna attenzione per il nostro territorio”.
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