Storia

“Nonloso?”, il corto di Doroti Polito che insegna l’amore per gli animali trionfa al Dog Film Festival

"Spero di arrivare al cuore delle persone che non sanno cos'è l'amore per gli animali"

Alassio. “Nonloso?”, il corto della filmmaker Doroti Polito ambientato ad Alassio, ha vinto il “Trainer Award” al Dog Film Festival di Roma.

Il DFF è una rassegna cinematografica e letteraria italiana che promuove come valore culturale il sistema affettivo, empatico e relazionale che lega cane ed essere umano. Il festival mette il cane al centro dello spettacolo, lo premia e, insieme a lui, premia il mondo produttivo, creativo e culturale che lo rende protagonista.

“Oltre 7 milioni di cani migliorano la vita degli italiani, ne influenzano impiego del tempo e consumi e ne promuovono un rapporto sostenibile con la natura: Dog Film Festival è un omaggio a loro e alle loro famiglie”, si legge sul sito ufficiale della manifestazione.

E Doroti Polito ha deciso di parteciparvi raccontando (insieme ad Enzo Antinoro, l’operatore video che ha collaborato con lei) una storia che vede protagonista Cecio: “Cecio è un cane speciale – spiega l’autrice del corto – Nel corto abbiamo mostrato i suoi gesti più semplici, ma in realtà fa molte più cose incredibili: gioca ad un due tre stella, imita il gatto”.

I giudici della kermesse romana hanno assegnato al corto il “Trainer Award” con la seguente motivazione: “Un addestratore di grande capacità consente al simpatico cane protagonista del corto di raccontarci con levità quanto perda in valore affettivo chi abbandona un cane“.

Doroti Polito
Doroti e Cecio

E la sua autrice non nasconde la propria felicità: “Il cortometraggio ‘Nonloso’ ha fatto centro. ‘Raccontarci con levità quanto perda in valore affettivo chi abbandona un cane” è proprio quello che volevo trasmettere. Sia ben chiaro: può accadere di dover lasciare un cane per motivi seri familiari di lavoro o di salute, ma se così fosse il modo giusto è quello di trovare un’altra famiglia calorosa, di assicurarsi che il cane sia accolto curato e coccolato e di andarlo a trovare, soprattutto all’inizio, in modo che il cane senta meno il distacco. Chi abbandona un cane per la strada o a caso senza preoccuparsene, non solo perde di valore affettivo ma perde proprio di valore morale”.

Sono felicissima per la giusta causa per la quale ho partecipato e sono molto felice del premio vinto, DFF Trainer Hawards. Miglior addestratrice, miglior rapporto tra me e il mio cane, il video trasmette la nostra complicità, arrivata dritta dritta alla meravigliosa giuria del DFF. Ha vinto il lato umano (o animale dipende dai punti di vista). Abbiamo vinto su 542 produzioni da tutto il mondo. Una bella soddisfazione. Cecio mi vede felice ed è felice pure lui. Inoltre da questo progetto ne sono già partiti altri e Cecio sta diventando protagonista di diversi lavori video. Ma questo corto non poteva essere realizzato senza l’aiuto di Enzo Antinoro, operatore video, dall’Agenzia Eccoci di Alassio e senza la complicità degli attori: Riccardo Alai, Luca Grillo, Jan Casella e Matteo Braghin e la voce fuori campo di Gabriella Polito”.

Ogni animale ha un suo carattere, una personalità, ed è dotato di quella genuinità trasparenza molto rara tra noi umani e preziosa. Cecio è un cane eccezionale, complice, capisce tante cose, l’ho sempre reso partecipe alla mia vita, conosce un sacco di giochi e numeri da circo, è molto vivace e impegnativo e mi regala sempre un sacco di sorrisi. Un valore aggiunto. Ho voluto raccontare Alassio dei lavoratori, del proletariato, di chi la abita, dei luoghi di tutti i giorni, Alassio selvaggia e anche un po’ underground ‘dietro le vetrine’ di una città prettamente e perfettamente turistica. I miei registi preferiti sono: Kim Ki Duck- Gas Van Sant- Godard- Pasolini, tutti i registi del neorealismo come Vittorio De Sica, Pietro Germi. Ho usato pochi dialoghi e i tempi lunghi sono una scelta, mi piace raccontare per immagini, amo sentire i rumori ambientali, amo girare storie e questa vittoria è un ottimo incoraggiamento. Ringrazio immensamente tutta la giuria del DFF”.

La storia è semplice, ma in grado di catturare subito il cuore dello spettatore: “Una donna un po’ triste trova un cane abbandonato, lo salva ma cerca per lui un nuovo padrone, dato che lei non vuole tenerlo. Il cane è felice, un po’ dispettoso ma simpatico”.

Ma poi arriva la svolta inattesa: “Grazie al cane questa donna sorride, incontra un ragazzo, e riscopre la compassione; inoltre crea un rapporto con l’animale, che diventa suo complice. ‘Nonloso?’ non è solo il titolo del corto, ma anche il nome che viene attribuito al cane: lo si scopre dando un’occhiata alla sua targhetta nuova, mostrata alla fine del corto”.

Corto Nonloso Alassio

Ma l’obiettivo di Doroti Polito non era solo raccontare una storia di rinascita: “Spero di arrivare al cuore delle persone che non sanno cos’è l’amore per gli animali. Abbandonare un cane non è solo illegale ma è soprattutto immorale: gli animali hanno un carattere ed una personalità, sono una risorsa, hanno dei valori e soprattutto sono ingenui e genuini, elemento che forse a noi umani manca un po’”.

E a fare da sfondo e set alla storia c’è, come detto, Alassio: “Ho cercato scorci diversi da quelli consueti e ‘di vetrina’. Ho cercato una Alassio un po’ underground, con le scritte sui vetri della fermata del bus, con la battigia di pietre anziché di sabbia fine”.

Corto Nonloso Alassio

Il risultato è un corto a zero budget in cui però Doroti ha messo tutta se stessa: “Mi piace molto raccontare storie, mi piace trovare l’armonia nell’inquadratura, mi piacciono i tempi lunghi e i rumori d ambiente. Preferisco usare pochi dialoghi, mi piace parlare con le immagini”.

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