Situazione

Mobility Day, la Lista Sansa aderisce alla manifestazione: “Subito più treni per la Liguria”

"La mobilità pubblica della Liguria è a pezzi. Treni tagliati, pochi bus"

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Liguria. “La mobilità pubblica della Liguria è a pezzi. Treni tagliati, pochi bus. Per questo aderiamo al mobility day: vogliamo subito più treni per la Liguria”. Così Selena Candia, consigliera regionale della Lista Sansa.

I tre consiglieri Sansa, Candia e Centi parteciperanno al presidio organizzato dalle associazioni liguri dei consumatori e dai comitati dei pendolari (lunedì 26 luglio a Borghetto Santo Spirito e davanti alla Prefettura di Genova), per chiedere un intervento urgente al Ministero della mobilità sostenibile per il finanziamento di servizi ferroviari straordinari in Liguria.

“La Liguria è in ginocchio per il collasso delle infrastrutture stradali. I liguri non possono godere di alcuni diritti fondamentali. Oggi più che mai è necessario fornire forme alternative a chi si sposta per lavoro, per viaggiare o per mantenere vivi i nostri legami sociali”, spiega il capogruppo Ferruccio Sansa.

“Chi ci governa in Liguria non è interessato a risolvere questi problemi. Anzi. Preferisce invogliarci in tutti i modi a prendere l’auto, offrendo posteggi gratis in città e chiedendo pedaggi gratis in autostrada per poi protestare quando le auto sono bloccate in coda, e invocare nuove strade e autostrade”, continua Candia.

Le fa eco il consigliere Roberto Centi: “Come con Autostrade vi è mancanza di programmazione, così si nostra scarsa programmazione nell’aspetto ferroviario. E’ ancora una volta evidente che i cittadini liguri non sono tutelati. E’ successo con autostrade e succede con i treni”.

“Pendolari e associazioni dei consumatori chiedono più treni sulla Linea Milano-Ventimiglia, Milano La Spezia, Torino-Savona, Torino-Genova. Per noi serve urgentemente un aumento dei chilometri erogati di almeno il 20% da qui al 2032; una riduzione dei costi per i passeggeri; più vagoni dei treni, per trasportare più persone; integrazione tariffaria e modale obbligatoria con le aziende di TPL (ovvero un unico biglietto e magari un solo sito di prenotazione per tutta la Liguria) e stop alla ‘disgregazione tariffaria’ attuata da Trenitalia”.

“I treni sono infatti il simbolo del disinteresse della Regione Liguria, con pendolari e passeggeri a far da carne da macello: prima ad ammucchiarsi con il rischio di ammalarsi, ora con la beffa di restare a terra perché i treni hanno la capienza ridotta – spiega Candia -. A creare problemi è il contratto di servizio predisposto dalla Regione con Trenitalia, che favorisce l’azienda ferroviaria a discapito dei passeggeri e del territorio. Questo contratto con durata sino al 2032 prevede negli anni aumenti di tariffe del 46%, senza aumentare i chilometri erogati”.

Secondo i report di Legambiente, la Liguria negli ultimi 10 anni ha ridotto il servizio ferroviario del 4,5%, mentre ha aumentato le tariffe di quasi il 50% (il maggior aumento in tutta Italia); i passeggeri sono cresciuti del 22,1%. Questi dati non considerano le ultime soppressioni dei treni Thellò, che collegavano Milano con Marsiglia passando per la Liguria.

“Non ci stancheremo mai di ripeterlo. La mobilità deve essere un tema che interessa a tutti, perché tutti ci spostiamo. I mezzi pubblici devono essere più numerosi, a disposizione di chiunque, e dare la certezza di arrivare in orario. Solo così riusciremo a risparmiare tempo e denaro negli spostamenti, liberare spazio nelle strade, ridurre l’inquinamento e il rumore assordante del traffico. Alla Liguria serve una mobilità sicura, accessibile, affidabile, rispettosa dell’ambiente. In una parola: una mobilità sostenibile”, concludono i tre consiglieri della Lista Sansa.

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