Savona. “Riteniamo le parole dell’assessore Scaramuzza in merito al caso Giuliano a dir poco scandalose. Come può un rappresentante della cosa pubblica minimizzare un fatto tanto grave?”, queste le parole dell’Arcigay Savona che interviene sulla diatriba tra il Pro Savona e il Comune di Vado Ligure, una vicenda che ha scatenato diverse reazioni tra i politici, soprattutto dopo gli striscioni apparsi di fronte al municipio e le parole del vicepresidente Simone Marinelli nei confronti del sindaco Monica Giuliano in un video sui social.
In diretta su Instagram, infatti, Marinelli – in sella al suo scooter e da “ubriaco” (come lui stesso si definisce nel video) – ha protestato ancora sulla negata subconcessione dello stadio Chittolina, rivolgendo al primo cittadino frasi come “Me lo devi s…re” e “Ti metterò le palle in bocca”. Affermazioni condannate da molti esponenti del mondo politico e che sembrerebbe abbiano fatto saltare l’incontro di lunedì pomeriggio programmato per trovare un accordo sul campo di Vado Ligure, su cui il Savona sperava di potersi allenare e giocare la prossima stagione.
Tra i vari commenti delle scorse ore, anche quello dell’assessore allo Sport del Comune di Savona Maurizio Scaramuzza che, commentando il video, ha sì espresso solidarietà all’amica Giuliano, ma ha anche cercato di ridimensionare l’accaduto rimarcando che il video è stato cancellato, che Marinelli ha provveduto a scusarsi pubblicamente con il sindaco e che, nonostante non sia una scusante, al momento della diretta era in stato di ebrezza, come sottolineato dallo stesso vicepresidente biancoblu.
Parole che non sono piaciute all’Arcigay di Savona: “Caro Assessore, l’utilizzo di futili giustificazioni quali l’ubriachezza sono le stesse che vengono continuamente utilizzate in questo Paese per difendere chi si macchia di atti di sessismo e violenza di genere – evidenziano – Le ricordiamo che la violenza verbale spesso è forte come quella fisica e potrebbe addirittura innescare successivi atti di violenza fisica. Non vogliamo entrare nei meriti della discussione sportiva, ma su quella dei diritti possiamo dirle che ha perso una buona occasione per fare bella figura”.
Ma non solo, l’attacco dell’Arcigay è rivolto anche al presidente del Consiglio comunale di Savona, Renato Giusto, il quale dicono “si è limitato a commentare con una frase retorica: ‘lo sport deve unire e non dividere’”. “Ci saremmo aspettati una posizione più dura, in questo caso non si tratta di sport, ma di violenza sessista”, spiegano.
Il ringraziamento va, invece, agli altri politici che hanno espresso la loro vicinanza al sindaco Giuliano condannando l’episodio. “Ringraziamo le donne della politica savonese, dal sindaco Caprioglio ad Elisa Di Padova e Barbara Pasquali per le loro parole chiare, ferme e di grande dignità, messo da parte il colore politico, hanno prontamente condannato gli spiacevoli fatti accaduti”, concludono dall’Arcigay.
Una vicenda, dunque, che ormai ha lasciato i confini del rettangolo di gioco e che presto potrebbe varcare quelli della giustizia.
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