Oggi ho partecipato, forse per la seconda volta in vita mia, ad una manifestazione di piazza e mi sono messo a piangere: arrivare all’età di 75 anni per dover scendere in piazza nel vano tentativo di difendere quella libertà che fino ad un anno e mezzo fa credevo inviolabile, è cosa grave e desolante.
Ma è colpa mia, colpa della mia comoda generazione, se non abbiamo saputo trasmettere ai giovani quell’amore assoluto e non negoziabile per la libertà, che i nostri padri avevano invece ben trasmesso a noi, essendo reduci da anni bui in cui la libertà dovettero riconquistarla anche a prezzo della vita di molti di loro, altro che influenza!
Una piazza nutrita, quella di Savona, ma del tutto priva di giovani e con pochissimi vecchi, i primi immagino intenti ad andare a farsi vaccinare, come il padrone comanda, i secondi forse un po’ paurosi e forse anche un po’ vergognosi, ben rintanati in casa ad aspettare pavidamente le decisioni del loro destino, pensando che – tutto sommato, per ragioni anagrafiche – la maggior parte del peso della nuova dittatura lo sopporteranno i giovani e quindi: “che ce ne frega a noi? Che s’arrangino”…
Generazione imbelle, pavida e carogna, la mia, i risultati si stanno vedendo…
Emilio Barlocco