Liguria. “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.
Con queste parole Sergio Japino dà il triste annuncio della morte, a 78 anni di Raffaella Carrà. Il regista e autore televisivo si unisce al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti.
La grande artista si è spenta alle 16.20 di oggi, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza.
Nel 2006 aveva ricevuto il premio “Inquieto dell’anno” da parte del Circolo degli Inquieti, con questa motivazione.
Raffaella Carrà dal punto di vista della carriera artistica non deve dimostrare più niente a nessuno.
Sotto questo aspetto ha già ottenuto ogni sorta di premio e riconoscimento.
In Italia è storia della televisione, mito, icona.
In tante parti del mondo è la personificazione dello spettacolo.
I suoi programmi sono stati un fenomeno televisivo e culturale oggetto di studio da parte di qualificati mediologi e di venerazione da parte di generazioni e tipologie diverse di spettatori.
Il suo mix di attrice di cinema, cantante, ballerina, conduttrice, autrice di programmi televisivi ne evidenziano la versatilità, la professionalità, il perfezionismo.
Per questo è diventata una delle donne italiane più conosciute ed apprezzate al mondo.
Il Circolo degli Inquieti ritiene che questa straordinaria carriera artistica sia il frutto dell’Inquietudine che alberga da sempre nell’animo della Signora Carrà e che ha fatto da maieuta al Suo talento.
L’attestazione che Le conferiamo intende riconoscere in modo particolare le qualità della persona, il Suo modo di essere donna, la Sua vita interiore: sicuramente tormentata, conflittuale, complessa ma capace di fare emergere doti artistiche innate, di coltivarle con continuità in un vitale percorso intellettuale ed emotivo.
La Raffa ha cantato e portato in scena i nostri sentimenti: l’amore, l’allegria, il
rimorso, l’amicizia, l’altro, gli altri, il rimpianto, il sesso, l’autonomia sessuale della donna; sentimenti semplici, comuni, forti, inquieti, talvolta trasgressivi. Li ha esternati con un erotismo naturale, non aggressivo, magico, che si conserva nel tempo.
Nella società ingannevole, fallace, seduttiva, capziosa dello spettacolo che ci ha trasformato in inermi consumatori, Raffaella Carrà ci ha considerato spettatori, pubblico da intrattenere, persone da rispettare, proponendosi con la semplicità dell’amica, della confidente; non come Dea ma come Diva, non come modello ma come sprone al divertimento e alla riflessione.
Per queste ragioni, nominandoLa Inquieto dell’Anno, La invitiamo – in particolare oggi con la Sua attività a favore delle adozioni a distanza – a continuare a rappresentare la vita nel segno della felicità, dell’amore e della solidarietà, Le rendiamo omaggio come donna e come artista e La inseriamo solennemente e di buon grado nel nostro speciale pantheon dell’inquieto eterno femminino.
Circolo degli Inquieti
Albissola Marina, Savona 27 maggio 2007
Le esequie saranno definite a breve. Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.