Figura notissima

Lutto a Savona: è mancata a 89 anni Maria Bolla, presidente “storica” dell’Aned

Figura di riferimento dei movimenti antifascisti savonesi, ha ricoperto anche la carica di presidente delle Opere Sociali, della SMS La Generale e dell'Udi di Savona

Maria Bolla

Savona. Lutto a Savona per la morte di Maria Bolla Cesarini, figura cardine dei movimenti antifascisti in città. A lungo presidente della sezione Aned di Savona-Imperia, era nata a Milano il 2 luglio 1932 e aveva compiuto da poco 89 anni. E’ deceduta ieri sera nella sua abitazione. I funerali si svolgeranno giovedì 8 luglio alle ore 9,30 presso la Chiesa della Villetta in Piazza Amendola.

Sorella di Nino e Giancarlo, Maria è figlia di Bernardo Bolla, deportato politico iscritto al partito comunista, impiegato presso lo stabilimento della Ferrania dove è stato arrestato nello stabilimento nel marzo 1944 e deportato ad Ebensee, sottocampo di Mauthausen. La madre, invece, staffetta partigiana nella divisione Fumagalli operante nella zona di Spigno Monferrato, venne arrestata nel 1944 e rinchiusa dai nazifascisti nel “braccio” politico del carcere le Nuove a Torino; sarà liberata il 17 aprile del 1945 dai partigiani con la   liberazione del capoluogo piemontese.

Dopo la liberazione, Maria Bolla si è sempre occupata di sociale e di volontariato e ha ricoperto anche la carica di presidente delle opere sociali, della società La Generale e dell’Udi di Savona.

Quelli della Rebagliati: “Grande figura per il movimento democratico savonese”

Il collettivo del gruppo “Quelli della Rebagliati – Il Rosso non è il nero” rivolge “un reverente pensiero alla memoria della compagna Maria Bolla la cui scomparsa, avvenuta in queste ore, priva di una figura di grande rilievo l’intero movimento democratico Savonese, l’antifascismo, la Sinistra. Non sarà possibile racchiudere in queste poche righe il senso di un’esistenza come quella di Maria dedicata interamente al pensiero del benessere della collettività, all’impegno delle lotte sociali, alla cultura della memoria intesa come fattore unificante del nostro vivere civile e della nostra memoria comune”.

Maria Bolla era stata militante e dirigente del Partito Comunista Italiano, provenendo da una famiglia comunista, fieramente antifascista che aveva subito la persecuzione del regime. “Tra le fondatrici della Federazione Giovanile – ricordano Quelli della Rebagliati – nell’immediato dopoguerra aveva sempre accompagnato la tensione politica con l’attenzione ai bisogni dei ceti più umili partecipando con grande intensità alla vita culturale, sociale e politica: prima donna presidente della Società Mutuo Soccorso ‘Generale’, nella segreteria dell’UDI assunse anche ruoli di protagonista nella costruzione di quel capolavoro di vera e propria natura morale che fu nella nostra città lo sviluppo del movimento dei quartieri, fino alla grande prova della vigilanza contro il tentativo operato dal terrorismo fascista nel drammatico inverno 1974-75”.

Presidente “storica” dell’ANED, l’associazione dei deportati politici, attiva nell’ANPI e nell’Istituto Storico della Resistenza. “Maria è stata sempre presente in tutti gli sviluppi della sinistra – ricordano Quelli della Rebagliati – ancora pochi giorni fa aveva sottoscritto il documento ‘Savona 2021: visione e progetto’ attraverso il quale il nostro gruppo sta cercando di essere presente nelle attuali dinamiche politiche locali”.

“In precedenza aveva partecipato alle nostre iniziative di riflessione e di studio: ed è questo per noi un motivo in più tra i tanti per ricordarne la figura, essere partecipi al dolore della famiglia, e proporci di tramandarne il ricordo quale esempio del concepire l’impegno in una vita condotta per favorire il riscatto delle classi subalterne, il movimento dei lavoratori, la visione comune di un diverso avvenire” concludono.

ANED: “Nostra fulgida guida per 50 anni, attività costante e instancabile”

“Maria Bolla ha ricoperto proprio nell’Aned la carica di  Vice Presidente  Nazionale sino al 2012 voluta espressamente da Gianfranco Maris  ed è stata la fulgida guida della Sezione di Savona e Imperia  per oltre mezzo secolo – scrivono dall’Aned – La Sezione la vuole ricordare per la sua costante e instancabile attività di tutta una vita per la conoscenza e la trasmissione alle nuove generazioni della storia della deportazione”.

“Maria Bolla aveva un particolare rapporto con studenti ed insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, era capace di instaurare con gli studenti un colloquio famigliare e di trasmettere in modo semplice i valori legati all’antifascismo. Punti centrali dell’organizzazione della Sezione di Savona – Imperia  voluti fortemente da Maria Bolla, sono stati il concorso storico sulla deportazione rivolto agli studenti e l’organizzazione dei Viaggi della Memoria ai campi nazisti”.

“Maria Bolla ha speso tutta la sua vita a sostegno delle lotte al fianco dei lavoratori, dei più fragili, delle donne,dei migranti, contro il razzismo e per rafforzare l’unità antifascista savonese; nonostante la malattia non ha voluto mancare al ricordo organizzato dalla Fondazione Memoria della deportazione di Milano lo scorso 5 maggio a Orco Feglino per ricordare i 100 anni dalla nascita di Gianfranco Maris e lo scorso 2 giugno all’inaugurazione del Monumento in ricordo di Sandro Pertini. Tutta la Sezione di Savona e Imperia si unisce al dolore della famiglia”.

Caprioglio: “Grande testimone dei valori di antifascismo e Resistenza”

“Esprimo cordoglio, a nome mio e dell’Amministrazione comunale, per la scomparsa della Presidente dell’Aned Maria Bolla, grande testimone dei valori dell’antifascismo e della Resistenza, soprattutto alle giovani generazioni”. E’ la nota diffusa dal sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio.

Art.Uno: “L’antifascismo perde una colonna portante, da oggi siamo tutti più poveri”

“A nome di Art. Uno Sv invio le più sentite condoglianze ai famigliari della compagna Maria. L’antifascismo savonese perde una colonna portante, da oggi siamo tutti più poveri. Che la terra ti sia lieve”. Lo scrive Simone Anselmo, coordinatore provinciale Art. Uno Savona.

Cgil, Cisl e Uil: “Savona perde oggi un importante punto di riferimento, una testimone instancabile”

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Savona Andrea Pasa, Simone Pesce e Giovanni Mazziotta affermano: “Abbiamo appreso con grande dolore della scomparsa di Maria Bolla. Maria, presidente dell’Aned di Savona, ha ricoperto ruoli importanti all’interno dell’associazione e della società civile savonese e non solo. Maria, per il sindacato confederale di Savona, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per l’attività assidua e costante che ha saputo e voluto svolgere in tutti questi anni per mantenere vivo il ricordo dei deportati ed il grande contributo alla causa della resistenza, per riaffermare gli ideali perenni di libertà, di giustizia e di pace”.

“Instancabile nell’impegno e nelle iniziative per insegnare a tramandare la memoria degli orrori di un passato perché non si ripetessero mai più e per tenere aperta la discussione con tutti i soggetti del territorio, con le associazioni, con le scuole, con i giovani. Ogni anno, in più occasioni ed in particolare per le celebrazioni del ricordo del 1° Marzo, degli scioperi e delle conseguenti deportazioni, Maria ha sempre voluto sottolineare, insieme a Cgil, Cisl e Uil, il contributo portato dal mondo del lavoro e dagli operai delle fabbriche savonesi nella lotta contro il nazifascismo”.

“Savona perde oggi un importante punto di riferimento, testimone instancabile, straordinaria divulgatrice di eventi e periodi storici drammatici che la memoria non deve dimenticare. Cgil, Cisl e Uil di Savona si stringono al dolore dei familiari per la grave perdita”, concludono.

Rifondazione Comunista: “Meriterebbe le venisse dedicata una scuola a Savona”

Marco Sferini, a nome di Rifondazione Comunista, afferma: “La nostra cara Maria Bolla Cesarini se ne è andata poco fa, dopo una vita di lotte sociali e di impegno per preservare la preziosa memoria civile, sociale, politica e storica della tragedia della Seconda guerra mondiale, segnatamente dello sterminio nazista”.

“Spero di interpretare la volontà comune nel rivolgere a Licia, a Dario e a Fabio tutto il più dolce e tenero affetto che abbiamo per loro con un abbraccio grande. Perché, nonostante tutto rimaniamo una comunità che non si ferma alla politica ma include l’umanità di ognuna e ognuno di noi. Non c’è stato un attimo della vita di Maria Bolla Cesarini che non fosse ispirato alla comunione tra l’essere donna e allo stesso tempo cittadina impegnata nella preservazione di un valore inestimabile: quello dell’esempio del passato per non lasciar ripetere nel presente e nel futuro errori che hanno condotto a narrabilissime atrocità”.

“Non è vero che ciò che è orribile va allontanato dagli occhi, dalle menti: Maria lo sapeva bene e, per questo, ha promosso e ha partecipato a numerosissimi viaggi della memoria, nei campi di sterminio negli ex territori del Terzo Reich. Aveva studiato per lungo tempo la storia della deportazione di decine e decine di savonesi in quell’inferno, in quel mondo parallelo ad una società tedesca che non vedeva e che, per molti versi, faceva finta di non vedere”.

“Non deve essere stato affatto facile ricordare tutto quel dolore, tante e tante volte; farlo parlandone a giovani occhi, a giovani orecchie che non hanno, per fortuna, mai sentito i rumori delle fortezze volanti, le grida dei civili colpiti dalle bombe, il rovinare delle case lacerate, ferite visibili di un conflitto che non aveva risparmiato praticamente nessuno in cinque lunghi anni di martirio per il Paese”.

“Maria, di concerto con tutte le associazioni amiche dell’Aned, di cui era la storica presidente per Savona e Imperia, era divenuta l’emblema riconoscibile di quel gravoso portato di memoria da tramandare alle giovanissime generazioni. Nel nome anche dei suoi nipoti, che ha tanto amato, di sua figlia e magari anche un po’ di tutte e tutti noi che la ascoltavamo rapiti dai racconti, dalle testimonianze ancora tangibili, frutto di incroci storici, di aneddoti anche divertenti: perché comunque la vita scorreva anche durante la guerra e rinunciare a vivere voleva dire regalare a fascisti e nazisti la migliore delle conquiste”.

“Maria Bolla Cesarini meriterebbe che Savona le dedicasse una scuola, un luogo dove si fa esercizio di cultura, di memoria, di crescita personale e collettiva. Perché ha lottato pacificamente, nonostante tutte le violenze subite, viste e nonostante l’ingenerosità di una attualità sociale e politica che accarezza vecchie ombre del passato, sogni di gloria con l’uomo solo al comando e con aspirazioni autoritarie che dovrebbero invece essere di monito per tutte e tutti noi”.

“Rifondazione Comunista avrà sempre presente la vita di Maria che resterà nel ricordo non solo nostro e dei suoi cari, ma di tanti studenti che ha accompagnato ai campi di sterminio nel corso dei decenni, sostenendo così un lavoro immane nel non arrendersi nemmeno con l’avanzare del tempo.
Maria ci ha insegnato che nessuna conquista può dirsi eterna, al sicuro da rigurgiti e revanchismi di qualunque tipo e che, pertanto, nella nostra quotidianità deve trovare spazio quell’impegno civile e politico, culturale e morale che preservi la libertà, la democrazia e la giustizia sociale. Ciao cara Maria, ti vorremo sempre bene”.

Comitato provicinaile Anpi Savona: “Suo impegno intenso e plurale anche nel mondo del volontariato”

L’Anpi provinciale di Savona esprime il proprio profondo cordoglio  per la morte di Maria Bolla, conosciuta da tutti come “storica” presidente dell’ Aned , ruolo che non esaurisce quello che ha significato il suo impegno civile, sociale e politico  per la Sinistra savonese dal Dopoguerra fino ad oggi.

Nata in una famiglia antifascista – il nonno fondatore del Partito Socialista, il padre deportato  nel lager di Ebensee  e la madre arrestata nel braccio “politico”  del carcere “Le Nuove” di Torino – Maria  fin da giovanissima fece scelte coerenti con gli ideali e  i valori famigliari:  si iscrisse alla F.G.C.I.  e, sensibile alla condizione della donna, all’ Associazione ragazze italiane, componente giovanile dell’UDI, di cui diverrà in seguito Segretaria provinciale a Genova, partecipò  da protagonista alle battaglie per l’emancipazione femminile.

Militante del PCI,  negli anni Sessanta  fu tra  le organizzatrici delle lotte operaie nelle fabbriche del savonese  non si sottrasse all’impegno nella mobilitazione di quartiere  che nel 1974-75  si oppose al terrorismo fascista.

E non poteva essere diversamente per una donna come  Maria che fu sempre accompagnata nelle sue scelte dagli ideali della Resistenza, la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà: nell’Aned  la memoria dei deportati politici nei campi di sterminio, nell’Anpi, in cui fu sempre molto attiva, il ricordo delle lotte partigiane, nell’ISREC il valore della ricerca storica  contro ogni forma di revisionismo.

Un impegno intenso e plurale anche nel mondo del volontariato che la vide  amministratrice delegata  delle Opere Sociali e  presidente della SMS Generale,   Maria credeva soprattutto nei giovani e fece della collaborazione con  insegnanti e studenti  uno dei momenti più significativi della sua attività: interventi nelle scuole, progetti, viaggi della Memoria a Mauthausen e a Auschwitz arricchirono il percorso scolastico di molte generazioni.

E ciò che vogliamo ricordare di Maria è anche la sua capacità di dedicare tanta parte della sua sensibilità, della sua vitalità e del suo tempo alla società, senza che venisse mai meno “la sua presenza” in famiglia, il marito da poco scomparso  – che lei definì in un’intervista “un uomo meraviglioso” – alla figlia Licia e agli amatissimi nipoti a cui l’Anpi è particolarmente vicino in questo momento doloroso.

Noi per Savona: “Una donna generosa e per bene, con un’idea alta della politica”

Il gruppo consiliare di Noi per Savona partecipa “con grande commozione al dolore della famiglia Cesarini Bolla per la scomparsa della signora Maria Bolla. L’abbiamo apprezzata e affiancata nella sua presidenza della V Circoscrizione, quando si attivò per il San Giacomo o per gli interventi dei servizi sociali con l’impegno e la passione che caratterizzarono sempre le sue scelte e azioni”.

“Maria è stata una donna generosa e per bene, con un’idea alta della politica, legata ai grandi valori della Resistenza e della democrazia repubblicana e aperta a una società più umana e solidale.  Per molti di noi è stata anche una cara amica. La ricordiamo con grande rispetto e la ringraziamo per la tenacia con cui difese la memoria storica e per la grande attività spesa a favore delle nuove generazioni. Siamo vicini con molto affetto a Licia e ai suoi ragazzi”.

Udi Savona: “Le sue convinzioni, la sua concretezza e la sua grande esperienza resteranno con noi”

Anna Maria Frizza, scrittrice e storica della Resistenza femminile, scrive per conto di Udi Savona: “L’Udi savonese apprende con dolore la notizia della morte di Maria Bolla, figura fondamentale nella storia della nostra associazione e dell’antifascismo. Figlia di Bernardo Bolla, deportato politico a Mauthausen, Maria ha assorbito in famiglia i valori dell’antifascismo e dopo la Liberazione si è occupata sempre in modo concreto di attività politica, sociale e di volontariato. Impegnata con passione nell’Associazione Nazionale Ex Deportati ne assume la presidenza provinciale e , nel 2010, è eletta vice presidente nazionale dell’Aned”.

“Convinta che l’emancipazione femminile fosse fattore fondamentale per la crescita economica e culturale del paese, si è impegnata sin da giovanissima nell’Ari (Associazione Ragazze Italiane) e ricoprendo la carica di presidente provinciale dell’Udi dal 1957 al 1964. Ha costantemente sostenuto L’Udi come associazione viva, attiva e operante sul territorio provinciale per il progresso della donna. Nei suoi discorsi citava spesso con gratitudine una grande compagna fondatrice, Teresa Viberti, ribadendone un concetto: ‘Insieme si possono raggiungere obiettivi importanti’. Le sue convinzioni, la sua concretezza e la sua grande esperienza resteranno con noi per stimolarci a continuare le sue battaglie di libertà e di giustizia, raccogliendone l’eredità ideale e morale”.

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