Savona. Stamattina a Savona davanti alla Prefettura lo sciopero e il presidio dei lavoratori di LaerH. La protesta è stata indetta dai sindacati di categoria e dalla Rsu aziendale. “L’unica soluzione nell’immediato – rilanciano i sindacati – è data dalla possibilità di una commessa da Piaggio per ulteriori velivoli P180 destinati alle forze armate per cui non è però ancora arrivata l’approvazione del Ministero della Difesa e del Governo”.
“La situazione è di difficoltà estrema – commenta Andrea Mandraccia, segretario generale Fiom Cgil Savona -. Gli accordi sottoscritti nel 2014 sono stati ampiamente disattesi. E oggi, a causa della mancanza di carichi di lavoro (settore del montaggio a parte) la gran parte dei lavoratori si trova in cassa integrazione. Il combinato tra la mancanza di carichi di lavoro, la fine del blocco dei licenziamenti e la scarsità per la LearH di ammortizzatori sociali fa sì che da ottobre ci sarà il rischio chiaro e reale che queste persone vengano lasciate a casa”.
“Oggi incontreremo il prefetto – spiega – al quale ricorderemo perché la LaerH si è insediata sul territorio, il fatto che c’erano degli impegni e che ci sono interlocuzioni in corso con il governo. Devono arrivare ulteriori carichi di lavoro per Piaggio e quindi conseguentemente anche per LaerH, che è suo fornitore principale. Questo è l’obiettivo a breve termine. Mentre a lungo termine bisognerà capire come si evolverà la vicenda, quale sarà il processo di vendita e la nuova proprietà”.
“Dal nostro punto di vista una cosa è chiara: i lavoratori devono essere tutelati, la maggior parte di loro era in Piaggio e poi è passata in LaerH. C’erano un progetto e un piano industriale, che per noi sono ancora validi. Se così non è, queste persone devono avere una garanzia occupazionale”, sottolinea Mandraccia.
D’accordo anche il segretario generale Uil Giovanni Mazziotta: “Sappiamo tutti che la LaerH era una costola di Piaggio, c’era un disegno ben definito che prevedeva l’opportunità di avere un’azienda di 200 persone. Eravamo arrivati a 70 dipendenti, ma con la crisi e la compravendita di Piaggio si sono già persi 30 lavoratori, ne rimangono oggi circa 45 che sono in discussione per la situazione attuale”.
“Se Piaggio riuscisse a sbloccare i 6 arei – afferma Mazziotta – darebbe un’alternativa anche solo di tre/quattro mesi sbloccando la cassa o eventualmente continuandola. Altrimenti ci troviamo in grande difficolta, potrebbe chiudere un’azienda che aveva buone prospettive. Noi oggi chiediamo al prefetto se possono esserci delle possibilità attraverso il Ministero, da cui non abbiamo risposte da più di un anno e mezzo”.
Gli fa eco Simone Mara, coordinatore Fim Savona: “Chiediamo con forza che il prefetto si faccia carico di comunicare al Mise di generare uno sviluppo di una situazione da troppi anni instabile. Il governo dovrebbe provare a sbloccare la vendita di Piaggio, in modo che ci siano i fondi e si possa iniziare a produrre. La problematica è imminente, abbiamo solo 13 settimane”.
“Le prospettive per lo stabilimento dell’azienda del settore aerospace insediatasi ad Albenga nel 2015 in virtù dell’accordo di programma Piaggio del 2014 si stanno facendo infatti sempre più preoccupanti. I carichi di lavoro sono ad oggi limitati quasi esclusivamente al reparto montaggio (con quindi più della metà dei lavoratori in cassa integrazione) e, se si escludono le attività attualmente svolte per Piaggio, non c’è di fatto altro lavoro. La crisi del settore determinata dalla pandemia completa un quadro che si sta facendo sempre più drammatico” affermano le segreterie territoriali Fiom, Fim e Uilm Savona e la Rsu dello stabilimento LaerH di Albenga.
A preoccupare è il rischio di perdere posti di lavori quando finirà l’opportunità di usufruire della cassa integrazione per Covid: “E’ dalla fine del 2018, ossia dall’avvio dell’amministrazione straordinario in Piaggio, che i lavoratori stanno subendo pesantemente l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e il rischio, con la fine della CIGO con causale Covid, è che dopo queste ulteriori 13 settimane, quindi a fine settembre, i lavoratori rimangano senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, il che significa prospettiva di licenziamenti”.
“Ancora una volta ribadiamo quello che diciamo ormai da tempo: non ci può essere un vero sviluppo industriale del nostro territorio, anche sfruttando le opportunità derivanti dall’area di crisi industriale complessa, se non vengono prima messe in sicurezza le realtà produttive ad oggi presenti nella provincia” concludono Fiom, Fim e Uilm.
In occasione dello sciopero di ottobre dello scorso anno il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis aveva avuto un colloquio telefonico con i rappresentanti delle sigle sindacali: “La LaerH è un’azienda che rappresenta una vera e propria eccellenza nel settore nel quale opera e per il nostro territorio. È impensabile – aveva detto – che i suoi lavoratori debbano vivere in un clima di incertezza che impedisce loro di avere quella serenità necessaria per se e per le loro famiglie”.
Sulla manifestazione di questa mattina è intervenuto anche il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello: “Come rappresentante regionale del territorio savonese e vicepresidente della commissione industria e attività produttive, anche se non potrò presenziare, sto seguendo con vicinanza e attenzione quanto sta accadendo in LaerH, con lo sciopero dei lavoratori, che nella mattinata di oggi incontrano il Prefetto”.
“Sono solidale con i lavoratori dello stabilimento – spiega Arboscello -, che subiscono da anni l’incertezza, aggravata dalla pandemia e dal ricorso agli ammortizzatori sociali. LaerH è infatti un importante presidio occupazione ad Albenga, il cui futuro è legato a doppio filo alle sorti di Piaggio Aerospace. Più della metà dei lavoratori ad oggi sono in cassa integrazione e l’unica soluzione nell’immediato è data da una eventuale commessa da Piaggio per ulteriori velivoli P180 destinati alle forze armate”.
“Il mio impegno concreto è rivolto a difendere e supportare il rafforzamento di Piaggio e verificare che gli accordi sottoscritti siano rispettati, rilanciando un’azienda strategica e attirando nuove realtà produttive e investimenti. Dal rafforzamento industriale di Piaggio, passa molto del futuro occupazione e di sviluppo della Liguria e del territorio provinciale” conclude il consigliere regionale.
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