L'arte che viene dal cuore

La pittrice altarese Luana Oliveri a IVG.it: “Dipingo le donne di tutto il mondo perché incarnano l’ideale di bellezza” video

"La mia preferita è quella italiana ma ricerco anche i volti delle persone di etnie che conosciamo poco"

Altare. “L’arte che viene dal cuore” è la definizione che meglio si confà alla maniera di dipingere della giovane Luana Oliveri, recentemente protagonista di un paio di esposizioni in Val Bormida, di cui una proprio con questo titolo. Per le sue opere l’artista s’ispira a diversi pittori famosi, tra i quali l’austriaco Gustav Klimt, ma il suo stile non prende origine da alcuna formazione, bensì dall’immaginazione, ed è libero sin dai primi anni dell’infanzia, quando, racconta ella stessa, alla mamma chiedeva di comprare i colori al posto delle Barbie.

“È sempre stata una bravissima disegnatrice, credo di aver ereditato da lei la mia passione intorno ai 3 o 4 anni – spiega – In particolare prediligevo i pennarelli per via delle tinte decise, che amo tuttora assieme ai contrasti netti, e l’astratto: non riproducevo ciò che vedevo ma quello che la mia mente mi suggeriva”.

Il fatto di essere autodidatta non è mai stato un impedimento: “Non ho una base tecnica con cui disegnare i chiaroscuri o in prospettiva come insegnano nelle scuole, per me l’arte è naturalezza. Quando inizio un dipinto ho un’idea assai vaga di cosa rappresenterò, decido solo mentre lo produco: ad esempio tempo fa volevo disegnare una donna indiana e invece è venuta fuori un’eschimese”.

Proprio la donna è il soggetto che l’artista preferisce per i suoi quadri: “Incarna in assoluto l’ideale di bellezza. La mia preferita è l’italiana, probabilmente per senso d’appartenenza, ma mi piacciono anche le sfaccettature somatiche delle indiane, delle birmane, delle mongole. Attraverso l’arte è importante far conoscere immagini femminili diverse da quella che incontriamo ogni giorno”.

Da diciotto anni Luana Oliveri presta servizio sulle navi da crociera e oggi è ufficiale di stato maggiore con il ruolo di responsabile delle escursioni, una professione che, insieme alla fantasia, sta alla base della sua arte. “Porto i passeggeri nei luoghi più belli del pianeta e ne faccio scoprire loro le peculiarità – dice – Il lavoro mi consente di vedere i volti delle persone che poi riporto su carta o tela e ricercare etnie poco conosciute ma certamente non meno espressive. Dopo aver circumnavigato il globo sette volte ho immagazzinato un mondo d’idee che talvolta riesco a disegnare senza sosta”.

Del resto Luana non ha neanche bisogno di un posto o un momento speciale per esprimersi: “Quando arriva l’ispirazione è come un attacco di fame – rivela – Sia dove sia, compro tela e colori, se non li ho già, e inizio a produrre”.

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