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Inchiesta tentato sequestro di un imprenditore a Varazze: altri dieci arresti

L'indagine è stata condotta dalle questure di Genova e Savona per individuare i mandanti dei fatti accaduti il 19 novembre scorso

Polizia Questura Savona Reparto Prevenzione Crimine

Varazze. Non si ferma l’inchiesta sul tentato sequestro di un imprenditore genovese, avvenuto lo scorso novembre a Varazze. Questa mattina, infatti, sono state applicate misure detentive per dieci persone indagate.

Nelle prime ore di stamattina le squadre mobili delle questure di Genova e Savona stanno dando esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Genova su richiesta del pubblico ministero presso la Dda.

L’indagine è stata condotta congiuntamente dai due uffici investigativi per individuare i mandanti dei fatti accaduti il 19 novembre scorso a Varazze: presso l’Hotel La Vela era stato sventato, con l’arresto di sei persone, il sequestro a scopo di estorsione dell’imprenditore.

I primi sei arrestati erano stati traditi dalle intercettazioni telefoniche che la polizia stava facendo per un traffico di stupefacenti.

Gli arrestati erano quattro uomini e due donne, tutti accusati, in concorso tra loro, di tentato sequestro di persona a scopo di estorsione, nonché di detenzione ai fini di spaccio delle sostanze stupefacenti rinvenute e di detenzione illegale di armi.

I sei indagati avevano costituito un gruppo criminale che spacciava droga e che aveva come base logistica un albergo di Varazze che, in questo periodo dell’anno, anche a causa dell’emergenza sanitaria, è poco frequentato.

Dalle intercettazioni i poliziotti hanno scoperto che il gruppo aveva contattato l’imprenditore con la scusa di potergli commissionare un vantaggioso lavoro per la primavera. L’uomo era stato invitato a raggiungere l’hotel di Varazze dove avrebbe dovuto organizzare un evento per numerose persone.

In realtà, in una delle stanze dell’hotel, era stato progettato di rinchiudere l’imprenditore per farsi consegnare, anche con violenza fisica, una cospicua somma di denaro, in cambio della libertà.

Con l’aiuto anche dei colleghi della mobile di Genova, i poliziotti avevano intercettato l’imprenditore e lo avevano fermato mentre stava andando nel luogo dell’incontro. Un poliziotto aveva preso il suo posto e si era recato in albergo. Gli agenti avevano fatto irruzione e arrestato i malviventi.

Le perquisizioni, locali e personali avevano portato al sequestro di oltre un chilo di marijuana, 65 grammi di cocaina, 2 etti di hashish, tre armi da sparo clandestine modificate e relativi caricatori. A riscontro dell’ipotesi di sequestro di persona, i poliziotti avevano trovato e sequestrato due corde, un passamontagna, guanti, fascette stringi-cavo in plastica, un lenzuolo e delle pinze, che sarebbero dovute servire per immobilizzare la vittima.

Inoltre uno degli indagati risultava armato e portava, nascosta nei pantaloni, una pistola funzionante e pronta all’uso.

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