Numeri

Il 2020 delle pubbliche assistenze Anpas tra Covid, servizi di emergenza e crescita

"Abbiamo continuato a garantire il servizio sanitario, ma anche intercettato nuovi bisogni della popolazione, specie quella più fragile, grazie alla capillarità e al radicamento sul territorio"

coronavirus assistenza anpas

Liguria. Presentato e approvato durante l’assemblea annuale dei soci del 20 giugno scorso, il bilancio sociale racconta le attività delle pubbliche assistenze Anpas Liguria in un anno in cui la pandemia ha condizionato la vita di ciascuno di noi.

“I nostri volontari hanno saputo in fretta rivedere il modo di agire e i protocolli operativi per garantire la continuità e la sicurezza del servizio, mantenere la relazione umana con i pazienti e intercettare i nuovi bisogni della popolazione, nati con le misure restrittive per limitare il contagio da Covid-19. Il documento è giunto alla sua decima edizione e assolve gli obblighi sanciti dal Codice del Terzo Settore per le organizzazioni di volontariato come la nostra che superano il milione di euro di entrate: rispetto alle edizioni precedenti, è profondamente cambiato nella sua struttura per allinearsi alle linee guida emanate in materia dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.”

Nel 2020 sono stati 8 mila i volontari che hanno svolto servizio nelle 107 pubbliche assistenze Anpas della Liguria insieme a 214 ragazzi in servizio civile, supportati da 891 mezzi di soccorso e trasporto, dal prezioso lavoro di 477 dipendenti e dal contributo di quasi 34 mila soci.

“Per l’emergenza Covid-19 abbiamo messo in atto una serie di azioni che abbracciano in modo trasversale l’ambito delle prestazioni sanitarie, della prevenzione, della protezione civile, della comunicazione. Con 770 volontari abbiamo controllato la temperatura di oltre 30 mila passeggeri all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova; ammonta a oltre 14 mila ore di servizio l’impegno dei 2,3 mila volontari coinvolti nei servizi di soccorso e di trasporto Covid; abbiamo reperito e distribuito grazie a 220 volontari più di 2 milioni di dispositivi di protezione individuale (DPI) alle nostre pubbliche assistenze, tra mascherine, guanti, tute, visiere e occhiali; sono state circa 8 mila le consegne a domicilio di spesa, farmaci e generi di prima necessità effettuate dalle nostre associate alla popolazione, specie alle fasce più fragili; 87 le ore di servizio in interventi di protezione civile. Abbiamo inoltre provato a raccontare come è cambiato il modo di operare delle nostre pubbliche assistenze e le storie dei nostri volontari attraverso 12 video pubblicati sui nostri social network”.

In termini di rappresentanza, Anpas Liguria ha continuato a sostenere nel 2020 un costante confronto con la Regione Liguria per l’adozione di provvedimenti normativi in materia di trasporto e soccorso sanitario, giungendo a diversi importanti traguardi: la Legge regionale 7/2020 che, procedendo al riordino della normativa regionale in materia di servizi in ambulanza e trasporto pazienti, ha gettato le basi per la riorganizzazione del sistema di affidamento dei servizi alle organizzazioni di volontariato, la sospensione della gara indetta a fine 2019 da Alisa per il trasporto di pazienti e materiali biologici nelle aziende ospedaliere che avrebbe avuto un forte e negativo impatto sulle nostre associazioni e sul servizio reso alla cittadinanza, l’adeguamento delle quote di rimborso a favore delle associazioni per lo svolgimento dei servizi di soccorso e trasporto sanitario.

Ammontano a 444 mila euro gli oneri che il Comitato Anpas Liguria sostiene per le attività in favore delle associate. Circa 354 mila di questi sono utilizzati per servizi diretti per le pubbliche assistenze, di cui 150 mila euro in oneri di manutenzione di strumenti e attrezzature delle ambulanze di tutte le pubbliche assistenze. 113 mila euro i beni ricevuti in donazione da Anpas Liguria e concessi in comodato d’uso alle pubbliche assistenze: 70 defibrillatori semiautomatici (DAE) donati dalla Fondazione “Una mano per gli altri” e 4 autovetture donate dal Cai per effettuare servizi socio-sanitari in zone prevalentemente montane.

“In ambito di protezione civile, oltre alle attività dettate dall’emergenza sanitaria, abbiamo potenziato i mezzi della colonna mobile Anpas Liguria attraverso l’acquisto di un’ambulanza fuoristrada per il raggiungimento di zone impervie (costo del progetto 86 mila Euro, di cui circa 49 mila finanziati dal Dipartimento di Protezione Civile) e di un furgone per trasporto di materiali e attrezzature (costo 11 mila Euro interamente finanziato da Regione Liguria). Sono stati inoltre più di 130 i volontari impiegati in oltre 300 ore di servizio per interventi ed emergenze territoriali a seguito dell’attivazione tramite Comune di Genova e Regione Liguria”.

Grazie al bando avviato a gennaio 2020, il Servizio Civile Universale ha fatto avvicinare al movimento delle pubbliche assistenze 317 giovani tra i 18 e i 29 anni, di questi il 67% di loro ha portato a termine il periodo di 1 anno. Quasi la totalità dei ragazzi ha continuato a prestare servizio durante l’emergenza sanitaria, sebbene il Dipartimento per il Servizio Civile avesse dato a ciascuno la possibilità di sospensione. A livello di progettazione Anpas Liguria ha presentato per il bando 2021 2 nuovi programmi per un totale di 7 progetti, di cui 1 è stato finanziato e comprende 5 progetti, 392 posti e 80 sedi in tutta la regione.

“La pandemia ha fortemente condizionato l’attività di assistenza sanitaria a eventi pubblici e privati. Abbiamo garantito, seppur in modo ridotto e con diverse modalità, il servizio alle partite di Serie A e a tutte le giovanili di Genoa e Sampdoria, mentre ricordiamo con piacere la nostra presenza, sia come ospiti che come servizio di assistenza, all’inaugurazione del Ponte San Giorgio di Genova del 3 agosto con 15 volontari per un totale di 72 ore di servizio”.

“Nelle difficoltà della pandemia abbiamo continuato a portare avanti la formazione sia in ambito di Primo soccorso sui luoghi di lavoro, sia in ambito di Rianimazione cardio polmonare Blsd e autorizzazione all’uso del defibrillatore semiautomatico (Dae): complessivamente sono stati circa 300 i cittadini e i lavoratori formati. Realizzato inoltre il portale di formazione a distanza fad.anpasliguria.online”.

L’area progettazione, attiva in Anpas Liguria solamente da settembre 2019, si pone l’obiettivo di lavorare sempre più alla stesura di progetti che valorizzino maggiormente le attività associative, affiancando ad essi iniziative progettuali che rappresentino nuovi possibili ambiti di sviluppo. Nel 2020 sono stati concessi finanziamenti per i progetti “La città si-cura” (50 mila Euro dalla Fondazione Carige) e per l’acquisto di un massaggiatore cardiaco automatico (16 mila Euro sempre dalla Fondazione Carige).

Per quanto riguarda l’ambito della comunicazione, è in costante crescita il pubblico sui social network: 7,5 mila contatti Facebook e circa 2 mila follower Instagram. Fondamentale per contrastare l’infodemia generata dall’emergenza sanitaria la collaborazione di tutto il gruppo comunicazione nazionale Anpas per rendere la nostra associazione una fonte attendibile e credibile nei confronti sia dei media che dei cittadini attraverso la pubblicazione di notizie verificate e coerenti con il servizio di pubblica assistenza. I ragazzi del Gruppo Giovani hanno sperimentato un nuovo modo di restare in contatto, condividere e raccontare le loro esperienze: a livello nazionale hanno contribuito alla realizzazione di diversi podcast tra cui ricordiamo “Quando esco è per aiutare”, le cui 28 puntate sono disponibili su Spreaker e Spotify.

Il commento del presidente di Anpas Liguria Lorenzo Risso: “È stato sicuramente un anno faticoso e difficile, più di tutti quelli sin qui affrontati, ma nel quale tuttavia siamo stati ancora una volta capaci di essere presenti, di mettere a disposizione delle nostre comunità il grande spirito di solidarietà e partecipazione che ci caratterizza fin dalla fondazione delle prime pubbliche assistenze”.

“Le nostre associazioni sono state un punto di riferimento essenziale per le istituzioni ma anche e soprattutto per molti cittadini, non solo nel servizio di soccorso e non solo per coloro che sono stati colpiti dal virus. Le difficoltà create anche dalle restrizioni imposte per contenere la diffusione dei contagi ci hanno spinto ad aumentare il nostro impegno, a fare nostre richieste nuove e diverse provenienti dalla comunità e intercettate grazie alla nostra capillarità e al radicamento sul territorio. Abbiamo organizzato ulteriori nuovi servizi di prossimità, soprattutto in favore di quelle fasce più fragili della popolazione che sono risultate maggiormente colpite dalla condizione d’isolamento venutasi a creare.”

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