Savona/Cairo. “Tre i nodi importanti da sciogliere su Funivie: il ripristino dell’infrastruttura, la salvaguardia occupazionale ed il rilancio della stessa nell’ambito di un sistema integrato di gestione e trasporto delle merci“. E’ questo il commento dei sindacati dopo aver concluso l’incontro tra Regione Liguria, con gli assessori Benveduti e Berrino, il Comune e la Provincia di Savona, l’Autorità di Sistema Portuale dopo la richiesta inoltrata da Cgil, Cisl e Uil di Savona.
“Le rinfuse solide e la loro logistica – spiegano i sindacati – sono la base dell’industria manifatturiera strategica di base, e quindi un’esigenza irrinunciabile del sistema Paese da cui non si può pensare di escluderle; la loro movimentazione è spesso ancora condotta con metodi ambientalmente non ottimali sia in fase di sbarco che soprattutto di stoccaggio e di trasporto a destino con le relative inefficienze”.
“La situazione di crisi che si è prodotta su Funivie può generare una grande opportunità a tutto il territorio per dare a questo comparto una risposta moderna in termini ambientali: gli elementi che rendono possibile questa opportunità in gran parte già esistono e sono il frutto degli investimenti che lo Stato e la Regione Liguria hanno condotto nel periodo 1998-2004 con l’investimento straordinario del tunnel sottomarino”.
“Dovremmo dare vita – spiegano – a un sistema logistico integrato tra porto (Alti fondali del porto di Savona con accosto per grandi navi con connessione diretta alla linea funiviaria e punto di carico treni), parco di stoccaggio (Bragno – Cairo Montenotte oltre 120 mila mq disponibili già oggi) e trasporti (Ferrovia Savona – San Giuseppe di Cairo via Ferrania – già esistente con due possibili linee di inoltro – Torino e Alessandria ) – e per mezzo della rete funiviaria (che già oggi collega direttamente l’impianto portuale ai parchi di stoccaggio di Bragno)”.
“Così si potrebbe utilizzare sempre meno il trasporto su gomma anche per evitare di peggiorare le condizioni della Provinciale del Cadibona e riusciremmo a raggiungere una soluzione a un problema di tipo occupazionale, realizzando un sistema sostenibile da un punto di vista ambientale al servizio del Paese con la specializzazione in rinfuse solide del porto di Savona, nell’ambito del sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Unico in Italia e in Europa”.
“Questa specializzazione renderebbe possibile un collegamento continuo via ferro del porto di Savona con il suo retroporto naturale della Val Bormida al servizio anche di altre tipologie di merci integrato con la storica linea Funiviaria. Gli oneri per la realizzazione di questo hub logistico (aggiornamento funivia, sistema ferroviario e adeguamento parchi) costituiscono un investimento sia sul piano ambientale che su un efficiente e competitivo servizio logistico da fornire all’industria ripagherebbero ampiamente questo sforzo del pubblico“.
“Sulle questioni che riguardano il sostegno al reddito dei lavoratori – proseguono i sindacati -. Bene, benissimo l’interessamento della politica locale e dei parlamentari soprattutto degli onorevoli Ripamonti e Paita ma è necessario passare dagli emendamenti ai fatti. Denunciamo dal mese di febbraio quanto sia necessario costruire le condizioni normative per permettere di avere la proroga della cassa integrazione che scade a fine ottobre”.
“Abbiamo chiesto ed ottenuto l’impegno degli assessori regionali presenti, che ringraziamo, ad attenzionare i vari aspetti della vertenza nonché l’interessamento degli enti presenti a dare continuità a quanto discusso questo pomeriggio. L’impegno della Regione Liguria – concludono – per poter dare continuità e sviluppo all’infrastruttura e al comparto si concentrerà sull’obbiettivo di poter presentare al più presto ai ministeri competenti un progetto condiviso e sostenuto dal territorio e un sollecito intervento sulle questioni dedicate agli ammortizzatori sociali”.
“Oggi ho partecipato alla video conferenza sulla questione Funivie – aggiunge il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri -. Abbiamo evidenziato la necessità di concretizzare una soluzione, sia sotto il profilo della tutela di interesse della struttura, storica e che cento anni fa partiva in anticipo su quella che era la visione Green e sostenibile degli spostamenti, la tutela dei lavoratori e le ricadute negative su tutto il comparto infrastrutturale, quello viario in particolare, soprattutto la SP 29 ‘del Colle di Cadibona'”.
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