Savona. “Da tempo abbiamo sollevato molte delle preoccupazioni che sono dei cittadini di Legino e che riguardano sia il processo amministrativo che ha portato questa giunta alla scelta della zona Paip per il nuovo Centro di raccolta. Siamo stati sul posto, abbiamo parlato con molti cittadini e visto con i nostri occhi molte incongruenze e incompatibilità. La vicinanza di case e attività produttive, formative e per il tempo libero appaiono omesse o sottovalutate nello studio di fattibilità sostenendo la tesi di un’area già compromessa e degradata”.
E’ questo il commento del gruppo del Partito Democratico savonese al progetto del nuovo centro di raccolta rifiuti a Legino. “Le realtà coinvolte relativamente agli spazi di Via Caravaggio dove adesso si trova il Centro Raccolta (Consorzio dep. Acque e ASPI) non sono più state interpellate e crediamo che vadano valutate tutte le alternative possibili per minimizzare gli impatti e i disagi per i cittadini”.
“Per questo – spiegano – avevamo presentato una mozione che impegnasse questa amministrazione – e la prossima – ad aprire subito un tavolo di confronto con il Consorzio Depurazione delle Acque e con Autostrade per l’Italia al fine di verificare la possibilità di mantenere il Centro di Raccolta nell’attuale sede di Via Caravaggio”.
“Questa amministrazione, composta dagli stessi che sostengono il nuovo candidato della destra – dicono dal Pd -, ha amministrato la città senza considerare i quartieri e la popolazione che in quei quartieri vive. Il vicesindaco Arecco, come si legge in determina, ha proposto Legino per dislocare un nuovo centro rifiuti a Savona e la Giunta ha votato a favore in una delibera di giunta approvata a ridosso del giorno di Ferragosto 2020, senza assolutamente preoccuparsi di informare e confrontarsi con la cittadinanza”.
“Non consentire neppure la discussione della nostra mozione urgente, che chiedeva semplicemente l’apertura di un tavolo con Autostrade e Consorzio Depurazione delle Acque per verificare la possibilità di uno spazio alternativo a Legino, rappresenta un ulteriore grave atto di irresponsabilità nei confronti del quartiere e della città, da parte di chi – istituzionalmente- dovrebbe metterci la faccia rispetto alle decisioni prese”.
“Nella zona adiacente all’area ipotizzata per il nuovo centro si trovano: cassa edile, scuola edile, campus, palavolley, un bed and breakfast e molte attività artigianali del PAIP. Omissioni e superficialità che derivano anche dalla non conoscenza dei nostri quartieri, dei nostri spazi, dei nostri luoghi, delle nostre case, delle nostre attività sono scritte su quegli atti. Quanti – concludono – degli attuali amministratori li hanno davvero letti?”.
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