Non benissimo

Acque inquinate, le analisi di Goletta Verde: a Pietra “bandiera nera” per la foce del Maremola

Il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico: "Nel pietrese una criticità che stiamo denunciando da anni"

Liguria. Su 23 campioni eseguiti in tutta la regione solo quattro sono risultato inquinati o fortemente inquinati, tutti tra Genova e Savona. Questa la fotografia della salute del nostro mare scattata anche quest’anno da Legambiente, che con la sua Goletta Verde è tornata a solcare i mari della nostra penisola.

La storica campagna ambientalista portata avanti dai volontari e dalle volontarie di Legambiente, dopo un anno di stop dovuto alla pandemia, ha nuovamente portato i suoi esperti presso le foci dei principali torrenti della Liguria tra il 14 e il 23 giugno, individuando così la geografia aggiornata dell’inquinamento marina dovuto alle attività antropiche.

Ad emergere sono i dati del torrente Nervi, che ancora una volta ha fatto segnalare acque molto inquinate con oltre 1600 ufc di escherichia coli su litro, rispetto ai limiti di legge di 500. Situazione simile per la foce del Maremola, a Pietra Ligure, con valori sui 1500 e per il Rio San Siro di Santa Margherita Ligure (1600). A Genova sono state campionati anche il mare di fronte alla foce del torrente Recco e il mare di fronte alla foce del torrente Bogliasco, che però sono risultati entro i limiti.

L’escherichia coli, un batterio che si trova delle feci, è utilizzato com ‘marker’ per capire la presenza di scarichi non depurati all’interno delle acque di un fiume o del mare. Una grande concentrazione significa che in quel torrente o in quel tratto di costa sono presenti acque “sporche” che arrivano da una non corretta gestione delle fogne (antiche o ammalorate) e, al contempo, sono un campanello d’allarme per eventuali scarichi abusivi.

Molto carente, se non del tutto assente, l’informazione ai cittadini. In 22 dei 23 punti monitorati non è presente il cartello sulla qualità delle acque, obbligo di legge da oltre 5 anni.

“Emergono risultati ancora non del tutto soddisfacenti nella fotografia scattata dalle analisi effettuate lungo la costa ligure – dichiara Santo Grammatico, Presidente Legambiente Liguria. Nella costa genovese, la più penalizzata dai dati raccolti, emerge una cronicità alle foci di rii e torrenti, così come alla foce del torrente Maremola che denunciamo da anni. Ancora una volta ci troviamo a sollecitare i sindaci ad effettuare indagini suppletive, risalendo i corsi d’acqua e coinvolgendo i loro colleghi dell’entroterra per individuare scarichi abusivi e mancati allacci alle infrastrutture fognarie. Questo annoso problema va risolto una volta per tutte, ne va della qualità dei fiumi, del mare e di tutto il territorio “.

“Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione dei reflui – dichiara Sibilla Amato, portavoce di Goletta Verde 2021. Ben 1 cittadino su 4 non è servito da un servizio di depurazione efficiente. Inoltre, la mancanza di depuratori, la loro scarsa efficienza, insieme agli scarichi illegali, rappresentano il 31% dei reati contestati a danno del mare nel corso del 2020. Non a caso, gravano sull’Italia ben quattro procedure di infrazione da parte dell’Unione europea per la non conformità alla direttiva del 1991 sul trattamento delle acque reflue. Due di queste sono sfociate in condanna e stiamo già pagando multe salatissime. Con le nostre analisi dei punti critici, vogliamo denunciare ancora una volta questo ritardo, chiedendo a gran voce più investimenti per il completamento della rete fognaria e la realizzazione di nuovi depuratori. Questa è una delle opere che serve davvero al Paese e per la quale purtroppo i fondi del Recovery Plan non sono affatto sufficienti”.

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