Savona. Tolti i veli al nuovo monumento dedicato a Sandro Pertini che va a impreziosire l’area circostante all’edificio dove un tempo era allestito l’ex ospedale San Paolo di Savona. Ed è così che il legame tra Savona e Stella, che ha dato i natali all’ex Presidente della Repubblica, si fa sempre più forte.
Tutto è partito nel 2019 quando Savona ha deciso di indire un bando di concorso per la realizzazione di un’opera in memoria di Pertini: a vincere è stato il bozzetto dell’artista Gianni Lucchesi che ha rappresentato una stele d’acciaio su cui erano intagliate frasi e parole emblematiche degli ideali del padre costituente. L’idea “astratta” è piaciuta subito al sindaco Ilaria Caprioglio in particolare perchè “il nostro ex Presidente della Repubblica non amava essere raffigurato”. Da quel momento a oggi l’opera ha ricevuto il plauso del pubblico riunito nella giornata odierna proprio in piazza Pertini e all’interno della Cappella del nuovo San Paolo nel corso di un evento ad hoc “blindato” per via delle limitazioni Covid. L’artista in questione questa settimana inoltre terrà una mostra con le sue opere di fronte alla piazza, nella galleria GulliArte.
L’opera, costata circa 30 mila euro e alta 6 metri, è stata inaugurata così nella giornata dedicata alla Festa della Repubblica, alla presenza del sindaco Ilaria Caprioglio, del presidente della Regione Giovanni Toti, del prefetto Antonio Cananà, del presidente della provincia Pierangelo Olivieri, del vescovo Calogero Marino, del senatore Riccardo Nencini e del sindaco di Stella Marina Lombardi.
“Desidero mettere in luce due aspetti della personalità di Pertini – commenta il prefetto Antonio Cananà -. Il primo è legato alla formazione della Repubblica. Il referendum del 1946 fu il coronamento di un percorso di pace e democrazia: grazie a quella scelta lungimirante dei nostri genitori e nonni oggi siamo una democrazia compiuta in cui la sovranità appartiene al popolo e non a un uomo solo, un Paese che riconosce diritti senza distinzioni politiche o di razza“.
“Pertini fu un grande sostenitore di quella svolta epocale nonché uno dei massimi artefici. Dobbiamo rendergliene merito. Dopo aver contribuito a fondare la Repubblica ne fu anche Presidente, un Presidente molto amato – ci tiene a dire Cananà -. Voglio ricordare il terremoto dell’Irpinia, un’esperienza che ho vissuto in prima persona: lui fu l’istituzione più vicina, noi avvertimmo molto la sua sensibilità. Dimostrò in quell’occasione una spiccata capacità di interpretare le aspettative e i sentimenti dei cittadini. Per questo è amatissimo. Pertini è stato un grande savonese, ed è senz’altro giusto che nella sua città gli vengano dedicate una piazza e un monumento”.
Un personale ricordo di Sandro Pertini è stato espresso anche dal senatore Nencini: “Il 16 agosto 1924 era una giornata di sole terribile, in cui venne trovato scempiato il corpo di Giacomo Matteotti. Il giorno dopo Pertini chiese la tessera del Partito Socialista. Quel giorno iniziò la seconda vita di Pertini – afferma -. Un giorno che lo ha segnato, portandolo a una ricerca costante di una cosa in quegli anni sconosciuta: la libertà. Quest’anno ricorrono i 700 anni di Dante: non c’entra nulla con Pertini, ma li accomuna il concetto di libertà. Ci sono tempi e stagioni in cui godere del libero arbitrio non è per nulla facile. Sulla stele compare la parola libertà, ed è una delle chiavi di lettura di Pertini”.
“Credo che sia opportuno dire che è il secondo anno in cui viviamo la Festa della Repubblica assaporando il sapore della libertà meglio che negli anni passati – è il commento de governatore Toti -. Come diceva Nencini è una di quelle cose di cui capisci il valore quando non l’hai. Visti i numeri, da settimana prossima spero che la Liguria torni in zona bianca e possano essere rimosse certe limitazioni, che non devono durare un minuto più di quanto sia indispensabile”.
“Di Pertini è difficile dire qualcosa, qui a Savona: il primo atto di una amministrazione di centrodestra in Liguria è stato investire nella casa natale di Pertini, perché Pertini è una figura che ci unisce tutti. Una cosa ti fa venire in mente: è riuscito a incarnare i valori istituzionali in gesti da persona normale – prosegue Toti -. Ricordarlo oggi in questa città, quella del processo di Savona, deve ricordarci anche quanto vale la libertà. Qualche volta strattoniamo la Costituzione per la giacca ma è comunque la nostra, quella che ci dà le regole; e oggi che stiamo sconfiggendo il Covid ci ricorda quanto vale la libertà di ciascuno di noi. Anche le libertà più scomode”.
Anche in questa occasione il sindaco Caprioglio ha espresso il suo entusiasmo per l’opera offerta alla cittadinza: “Sono molto soddisfatta di questa stele – commenta – che darà alla città un nuovo simbolo di Pertini. Sono molto orgogliosa perchè questo monumento astratto non offre una visione fisica dell’amato presidente, che non amava essere rappresentato, ma una serie di valori e frasi che rispecchiano il suo pensiero”.
“Realizzare un’opera all’altezza della figura di Pertini la ritenevo un’impresa difficile – continua Caprioglio -. L’opera di Gianni Lucchesi consegna a imperitura memoria il pensiero di Pertini che desiderava per i nostri giovani la pace e la libertà: li voleva ‘uomini liberi, in piedi, a fronte alta, padroni del loro destino e non servitori in ginocchio. Sono orgogliosa che quest’opera sia stata realizzata, unitamente all’intitolazione della piazza a Sandro Pertini, nel corso del mandato amministrativo che mi accingo a concludere. Pertini fu uno studente del liceo Chiabrera di Savona e nella nostra città si affacciò alla politica, iscrivendosi, appena terminata la prima guerra mondiale, alla sezione savonese del Partito Socialista Italiano. Sempre qui si candidò e venne eletto alla Camera dei Deputati, per essere in seguito confermato nelle successive legislature. Nelle aule di Palazzo Della Rovere, sotto gli affreschi di Ottavio Semino, svolse la pratica forense e poi, iscritto all’albo dell’ordine degli Avvocati di Savona il 30 dicembre 1923, la professione”.
“Quello tra Pertini e la nostra città è un legame molto forte. Lo testimonia la presenza, all’interno del complesso monumentale del Priamar, uno dei simboli più conosciuti e più rappresentativi di Savona, del Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo, inaugurato nel 1991 nel Palazzo della Loggia: un museo nato per esaudire il desiderio dello stesso Presidente, come espresso dalla moglie Carla Voltolina, di donare alla Città di Savona la sua vasta collezione – aggiunge il sindaco -. L’esempio di Pertini rappresenta una memoria importante, da alimentare e da trasmettere a tutti cominciando dalle nuove generazioni che, come disse lo stesso Pertini, ‘non hanno bisogno di prediche: i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo’”.
Purtroppo la scelta del monumento di arte astratta non è piaciuta a tutti nel paese di Stella, è per questo che il Comune ha colto l’offerta di uno degli artisti che aveva partecipato al bando savonese, lo scultore di Siracusa Pietro Marchese che aveva presentato il bozzetto di una statua in bronzo a grandezza naturale. L’opera ritrarrebbe il presidente cercando di rappresentare la sua personalità: “La postura e lo sguardo della statua – ha dichiarato Pietro Marchese a Siracusa Oggi – cercano di cogliere il ritratto di una persona straordinariamente riflessiva, integerrima e profonda, capace di ispirare generazioni di giovani attraverso il ricordo delle sue lotte antifasciste e le sue celebri frasi che ancora oggi riecheggiano nella nostra memoria”. La statua, realizzata a spese dell’amministrazione, verrà posizionata davanti alla casa natale dell’ex Presidente.