Savona. E’ partito questa mattina lo sgombero del campo nomadi della Fontanassa, evento che, come prevedibile, ha creato non poco caos tra i residenti: una ragazza sinti ha anche accusato un malore all’arrivo delle forze dell’ordine.
Quello che è stato messo in atto è l’abbattimento vero e proprio di container e strutture abusive all’interno del campo nomadi, decisione che ha diviso la politica savonese negli ultimi mesi. Sono circa 35 le persone che dovranno essere ricollocate, tra cui diversi minorenni e anche una bambina con disabilità (ipovedente). Per quest’ultima giovane è stata predisposta una sistemazione temporanea in una struttura alberghiera, in attesa di ottenere un vero e proprio alloggio. Il candidato sindaco di centrodestra, Angelo Schirru, commenta così la situazione: “Se la bambina viene sistemata in un albergo si troverà sicuramente in una situazione migliore rispetto a quella che sta vivendo nel campo. L’albergo è più funzionale, un’ulteriore conferma che c’è stato uno studio attento da parte della politica per le problematiche delle persone residenti nel campo nomadi”.
“E’ una situazione di illegittimità e di pericolo che si trascina da tantissimo tempo – aggiunge il dottor Schirru, commentando la decisione presa dalla politica savonese di sgomberare il campo nomadi della Fontanassa -. So per certo che sono stati fatti numerosi tentativi per riportare alla normalità una situazione degradata e questi tentativi sono documentati da numerosi atti tecnici e amministrativi. So che sono state predisposte delle sistemazioni adeguate per accogliere le famiglie che sono state coinvolte dallo sgombero. E’ stata fatta quindi una cosa organizzata in stretta collaborazione con la Prefettura e gli organi istituzionali dello Stato”.
“Come cittadino mi interessa che tutto questa venga fatto nel rispetto della dignità umana e della sicurezza delle persone coinvolte in questo sgombero – ci tiene a dire Schirru -. Spero di essere espressione di tutti i cittadini: le regole vanno rispettate, da ognuno”. “Spero che per il momento tutti abbiano la garanzia per avere gli standard di sicurezza sanitaria e igiene. Sono sicuro che si possa arrivare a una soluzione per garantire queste condizioni” è la risposta alle parole del capo dei sinti, Mario Re, che ha espresso preoccupato: “A fine mese (quando è stata stabilita la scadenza della residenza nel campo, ndr) ci toglieranno anche l’acqua. Siamo tantissime famiglie e in piena estate. Come faremo? Dovremo comportarci come i cani e defecare in mezzo alla strada”.
Ma se questa è la situazione delle ultime ore, l’attenzione viene spostata anche al futuro: “Ovviamente in futuro bisogna fare un’attenta analisi della situazione del campo nomali con l’obiettivo di integrare queste persone nella città di Savona” conclude Schirru.
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