Savona. “Abbiamo concordato una soluzione abitativa alternativa ai manufatti abusivi, che sono stati demoliti, per due nuclei familiari di rispettive dodici e tre persone persone. Per quanto riguarda, invece, gli altri due nuclei familiari composti da dieci persone parzialmente non residenti a Savona, non si è addivenuti a una soluzione in quanto hanno rifiutato sia la proposta di alloggio arredato sia la proposta di ospitalità alberghiera”. Lo afferma il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio “aggiornando” la situazione rispetto allo sgombero del campo nomadi della Fontanassa iniziata questa mattina.
Uno sgombero che, come spiega lo stesso primo cittadino, non è ancora concluso: “Nei prossimi giorni proseguirà l’attività di messa in sicurezza e di mediazione come ho provveduto a spiegare anche al Vescovo, nel corso di un incontro avuto questo pomeriggio. Desidero ringraziare il signor prefetto e il signor questore, il comandante dei carabinieri, il comandante della Guardia di Finanza, il comandante dei vigili del fuoco, la Digos e tutti gli agenti delle forze dell’ordine impegnati. Infine un sentito ringraziamento al comandante Aloi e agli agenti della polizia municipale, al dirigente Delfino e agli operai, al dirigente Ziliani e agli assistenti sociali oltra ai militi della Croce Rossa Italiana.”
L’abbattimento di container e strutture abusive (delle quali sette complete e due parziali) è iniziato intorno alle 9 di stamattina. Un fulmine a ciel sereno per i sinti, che hanno accolto con stupore la notizia e, come prevedibile, hanno palesato la ferma intenzione di non voler lasciare le proprie abitazioni. Anche per questo sul posto c’è stato un massiccio il dispiegamento di forze dell’ordine e soccorritori: polizia locale, Digos, guardia di finanza, vigili del fuoco e croce rossa.
Una decisione che è stata spiegata direttamente dal sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, attraverso una nota ufficiale: “L’attività si è resa necessaria a seguito delle ordinanze emesse a fine dicembre 2019 e regolarmente notificate ai proprietari dei manufatti che non hanno provveduto a ottemperare. Tale attività è posta in essere contemperando l’esigenza di ripristino della legalità e l’esigenza di tutela dei soggetti fragili che risiedono nei manufatti interessati”.

Una ragazza minorenne (14 anni) ha avuto un attacco di panico ed è stata subito soccorsa e stabilizzata dal personale sanitario: ha poi rifiutato il trasporto in ospedale.
Nel corso della giornata, oltre ovviamente al capo dei sinti, diversi esponenti della politica e della società civile hanno manifestato il loro punto di vista rispetto all’intervento. Dal Gianmaria Pace, che ha superato i posti di blocco per schierarsi in difesa dei sinti, agli esponenti Pd Elisa Di Padova e Roberto Arboscello; dall’avvocato Gabriella Branca al presidente di Arci Franco Zunino ai due candidati sindaco Marco Russo ed Angelo Schirru.
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