Stoccata

Savona, l’ex assessore Lirosi: “Dopo 5 anni di nulla incolpano ancora la precedente amministrazione”

"Sempre le solite scuse… E intanto la città è piombata nel declino"

Francesco Franco Lirosi

Savona. L’ex assessore comunale Francesco Lirosi non ci sta ed interviene sull’approvazione del bilancio comunale a Savona e sulle affermazioni della maggioranza di centro destra che richiama ancora una volta la situazione finanziaria dell’ente ereditata dalla precedente amministrazione di centro sinistra.

“Il Consiglio comunale ha approvato l’ultimo bilancio in questo mandato, con la consueta e stanca difesa dell’attuale Giunta che, ancora dopo 5 anni, ha addossato la colpa del proprio immobilismo ai precedenti amministratori. Un copione ormai stantio. E sono stati ancora citati 100 milioni di debito, davvero fantasiosi. In realtà: non si deve dimenticare che la Giunta precedente ha lavorato nel periodo della peggiore crisi economica europea degli ultimi 70 anni, pandemia esclusa naturalmente; tra il 2012 e il 2018, conseguentemente a ciò, ma anche alla politica di grandi tagli attuata dai vari Governi, quasi 400 comuni italiani avevano già iniziato le procedure di riequilibrio e quasi 200, addirittura, quelle per il dissesto; a Savona la situazione reale presentava parecchi milioni di mutui accesi per grandi opere utili alla città, cifra comunque già in contenimento dal 2006, e via via diminuiti, e pochi milioni di crediti, reali ma incagliati. Ma per gli attuali amministratori cittadini una famiglia che accende un mutuo per ristrutturare la casa deve considerarsi in dissesto?; l’inadeguatezza di questa Giunta l’ha portata a chiudersi in sé stessa, staccandosi sempre di più dai cittadini, neppure utilizzando le somme a disposizione e, addirittura, perdendo contributi regionali faticosamente ottenuti dalla Giunta precedente; dalle relazioni annuali della Corte dei Conti si deduce che si è tagliato più del dovuto. Dunque, si è badato solo a mantenere lo stato prudenziale, senza investire, senza assumere nei settori cultura, sociale e servizi” spiega Lirosi.

“Invece, come detto: si è perso il contributo regionale di 100.000 euro per la copertura dei campi sportivi di via Famagosta, ottenuto dalla precedente Giunta; si è taciuto sul fatto che i soldi pubblici del Fondo per le Periferie fossero utilizzati per ristrutturare villa Zanelli, bene privato di ARTE Genova, che diventerà un albergo di lusso e resterà di proprietà privata (e non, come auspicavamo, un centro di cultura professionale per i giovani di Savona); si sono presentati solo due progetti inerenti all’imminente arrivo di grandi somme di denaro per il Recovery europeo”.

E ancora: “Non credo che una amministrazione possa funzionare con i sorrisi e l’eccessiva prudenza amministrativa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una città sempre più sporca; giardini non curati; poco rispetto per gli animali, con aree canine degradate (l’ultima l’avevo fatta costruire io in corso Ricci: un piccolo gioiello; divisa in due, per le diverse taglie degli animali; in zona centrale ma senza disturbo per gli abitanti; con illuminazione; con due fontanelle). L’ho recentemente visitata: sporca, disordinata, sembra abbandonata”.

“Non manca la nota comica. Per il “Campo Nomadi” avevo effettuato incontri, redatto il progetto con l’aiuto della polizia municipale scritto il regolamento, poi discusso e portato in Consiglio comunale, subendo feroci (e, in parte, ridicole) critiche. E questa Giunta cosa ha fatto? Ha ora presentato un progetto, palesemente simile a quello che avevo prospettato. No, in realtà mi sbaglio: il mio tendeva al reinserimento sociale degli interessati attraverso un severissimo regolamento comportamentale ed era stato firmato dagli stessi per accettazione e, altresì, evitava disagio per i vicini e danno erariale per il Comune. Questo tende palesemente solo ad uno sgombero, più o meno sollecito”.

“Insomma, ben hanno detto le opposizioni: cari governanti, è mancata l’anima; non avete favorito occasioni di aggregazione sociale; non ci sono progetti per la crescita della città, per il porto, per l’università; l’asfaltatura delle strade é da terzo mondo; le periferie sono state abbandonate. In sostanza, non solo non siete risultati all’altezza del difficile compito, ma non avete amato i cittadini e, oggi, al di là delle immancabili – e legittime – preferenze politiche, lo hanno capito proprio tutti” conclude Lirosi.

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