Savona. “É con grande tristezza che diamo la notizia della morte, a 95 anni, di Luigi Pezza (nome di battaglia: Ivan)”. È così che il comitato provinciale Anpi di Savona comunica la scomparsa di una figura importante del savonese che si è distinta per la lotta al fascismo.
Luigi, nato nel 1926 nel centro storico della città di Savona, a 12 anni inizia a lavorare, poco più che bambino, al mercato della frutta e verdura di piazza delle Erbe, come ‘uomo di fatica’. Poi, a nemmeno 15 anni, passa a lavorare all’Ilva, dove affronta il lavoro negli altiforni insieme a tanti altri giovanissimi operai.
Ancora minorenne diventa attivista comunista, distribuendo clandestinamente stampa proibita dal fascismo all’interno dello stabilimento. Quando la situazione comincia a farsi ‘calda’, perché adocchiato dai servizi di sicurezza e dall’Ovra, si dà alla macchia per qualche mese, prendendo parte ai primi distaccamenti partigiani nati alla fine del 1943 tra la Liguria e il Piemonte.
Torna in città alla vigilia del grande sciopero all’Ilva, organizzato in occasione del primo marzo 1944: come conseguenza della sua attività politica viene deportato giovanissimo in Germania. Da lì poi in Austria, non distante dal confine svizzero dove lavora in una grande fattoria che rifornisce di carne, frutta e verdura l’esercito tedesco.
Appena ristabilitosi dopo una grave denutrizione, scappa con un compagno in direzione della Svizzera e da lì rientrò fortunosamente in Liguria dove sale in montagna, tra la Liguria ed il Piemonte, per continuare la “sua” lotta di Liberazione. Al termine della Seconda guerra mondiale diventa portuale.
“Luigi è stato un maestro e un narratore straordinario. La forza magnetica delle sue parole era unita al suo spirito irriverente e ironico, scanzonato e sempre pronto alla battuta fulminante”, raccontano dall’Anpi di Savona.
“Vogliamo ricordarlo con grande affetto – dichiarano – come un esempio di antifascismo, eterno ribelle, anche da ultra ottuagenario, prova vivente che la libertà non si spegne, nemmeno durante la prigionia. Ciao Luigi!”.
“Esempio di persona coerente, decisa e giusta – sottolineano dal Partito Comunista Italiano Liguria – Grazie per i sacrifici, per la paura, per la fame patita, per i tanti rischi che hai corso per regalarci un dono prezioso chiamato Libertà. Le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti quelli che ti hanno voluto bene” concludono.