Di comune accordo

Savona 2021, Arboscello (Pd): “Io ‘rassegnato’ a Russo? Parola brutta. Ora parlare di idee, non di persone”

Continua il dialogo nel centro sinistra

Video di Andrea Chiovelli

Savona. “Mi sono rassegnato all’idea di candidare Russo? No, ‘rassegnato’ è una parola brutta. Il mio dubbio non era sul candidato sindaco ma sulla costruzione della coalizione che poi lo avrebbe sostenuto. La discussione non si deve porre solo sulla persona ma su una serie di fattori che portano poi a vincere e ad amministrare la città in modo adeguato”.

Così il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello chiarendo la sua posizione su Marco Russo sposta l’attenzione dalle persone ai programmi e alle proposte. Russo, con il suo Patto per Savona, è ormai ufficialmente il candidato sindaco dello schieramento di centro sinistra dopo aver raccolto il consenso di quasi tutti i partiti e i movimenti della coalizione a partire proprio dai Democratici, anche se inizialmente, in fase di decisione, personalità di spicco, come Arboscello, avevano dimostrato perplessità. Azione e Italia Viva, invece, sono ancora in bilico, non hanno ancora espresso la loro posizione ma l’interesse all’accordo è stato manifestato sia da destra che da sinistra.

“Marco Russo è in campo già da parecchio tempo – ricorda Arboscello -. E’ una persona autorevole e può fare benissimo il sindaco di Savona. Ora la capacità sta nel costruire una coalizione che lo supporti nella corsa verso Palazzo Sisto”.

Il consigliere regionale, diventato esponente di rilievo nell’ambiente Dem dopo l’elezione in consiglio, non manifesta timori nei confronti del candidato dello schieramento avversario, chiunque esso sia: “Le battaglie politiche si vincono con le proprie idee, non rincorrendo l’avversario. Credo che Russo debba dare delle proposte credibili alla città e ai savonesi, cosa che si aspettano da tempo e che purtroppo questa amministrazione non ha saputo dare”.

Marco Russo ha presentato recentemente la proprio agenda per Savona in cui ha esposto i grandi temi su cui si vuole concentrare: commercio, rapporto tra Porto e città, Campus, giovani, welfare, alla cultura, turismo, nuove forme di lavoro. E, ancora, scuola e quartieri, sviluppo dell’outdoor, Ospedale, rifiuti, mobilità, sport di base, politiche abitative. E aveva assicurato che “in questa fase verrà discussa, approfondita e ancora sviluppata grazie al confronto”.

Arrivato in consigio regionale dopo aver ricoperto la carica di sindaco di Bergeggi non dimentica le sue origini e il movimento Uniti per Bergeggi, con il quale è stato eletto come sindaco: “Il progetto civico iniziato molti anni fa deve proseguire, unisce tutti gli indipendenti e persone di buona volontà senza farsi influenzare da chi prova a buttarla in politica sperando di poter fare il sindaco grazie a simboli politici. Io non ce l’ho con nessuno – conclude -, ho dato solo indicazioni al gruppo”.

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