Lettera al direttore

Schieramenti

Savona 2021: alleanza territoriale partecipativa e federalista

di Franco Astengo

palazzo sisto comune

La previsione dello svolgimento delle elezioni amministrative savonesi richiede l’espressione di un massimo impegno nel delineare scenari progettuali fortemente innovativi.

Lo scopo comune dovrebbe essere quello di tentare un mutamento strutturale nella situazione di declino nella quale la nostra Città si trova da tempo.

Sono stati così individuati alcuni elementi prioritari da affrontare con molta determinazione, costruendo una nuova qualità nei diversi livelli di governo del territorio.

In particolare si insiste, giustamente, sul declino demografico, sulla perdita di ruolo nella funzione di Capoluogo, di deficit di attrattività.

In questa occasione si tenterà di affrontare, sia pure schematicamente, due elementi:

1) la dimensione e la struttura di governo;

2) l’espressione di territorialità che, come è già stato ribadito in diverse occasioni, non può essere limitata alla cinta urbana.

Sul piano della dimensione e della struttura è necessario pensare a superare la consueta “routine” istituzionale di una governabilità assunta per deleghe ciascuna a sé stante secondo suddivisioni di competenze ossificate nel tempo da una visione meramente burocratica dall’attività degli Enti.

Sotto questo aspetto è necessario riformare la struttura della Giunta comunale operando in diverse direzioni:

a) è stata correttamente evocata la ripresa di una vocazione comprensoriale. Quella vocazione comprensoriale che sicuramente aveva contrassegnato alcune delle migliori stagioni nella capacità delle nostre istituzioni di produrre efficaci politiche pubbliche. Si è anche affermato che adesso l’espressione di comprensorialità oltrepassi la dimensione della sola fascia costiera ma comprenda a pieno titolo anche l’entroterra. Occorre evolvere questo pensiero dentro a una proposta concreta di formazione di un soggetto di “Alleanza Territoriale” stipulata attraverso convenzione da tutti gli enti interessati (quindi rendendola più consistente nel suo profilo di istituzione a potenzialmente più produttiva nella sua possibilità d’intervento concreto anche rispetto al “patto territoriale”). Nella struttura di governo di un Comune capofila che ritrovi la sua naturale vocazione di capoluogo l”Alleanza territoriale” deve trovare il suo riferimento in una specifica struttura istituzionale e amministrativa posta in condizione di elaborare, al riguardo delle diverse realtà aderenti, una vera e propria “strategia federativa”;

b) “Strategia federativa” e più direttamente “partecipativa” (pensando al ruolo degli enti intermedi, associativi, di volontariato presenti sul territorio) che dovrà essere realizzata ancora e soprattutto in forma istituzionale consolidata anche rispetto al rapporto tra le varie parti della Città, a partire dalla ridefinizione di ruolo e compito dei quartieri. Forma istituzionale consolidata deve significare, in sede propria di amministrazione comunale, la costruzione di un riferimento stabile con l’assegnazione di funzioni propositive e ordinative del decentramento cittadino;

c) nell’ambito della Alleanza Territoriale (e non semplicemente a livello di Città) dovranno essere previste funzioni comuni (in un corretto mix di deleghe stabili e di responsabilità progettuali a termine) rispetto alle necessità di pianificazione che sono richieste da alcuni settori di intervento:

1) Sanità, con il ribaltamento territoriale in stretta connessione con il sociale (recuperando una strategia socio-sanitaria) e la difesa e implementazione della realtà dei presidi esistenti

2) Infrastrutture, ferroviarie e stradali

3) Digitalizzazione con il piano regolatore delle connessioni

4) Energia: chiusa la partita del gas rimane comunque la necessità di far sì che il nostro comprensorio si ponga all’avanguardia in questo campo, ad esempio, nella produzione dell’idrogeno verde.

5) Difesa ambientale

Questi settori richiedono necessariamente la messa in campo di una capacità di rapporto tra progettualità e realizzazione che sarà difficile porre in atto nella sola dimensione comunale.

Si tratta di un discorso molto ampio limitato in questa occasione,per comodità del discorso, tralasciando altri aspetti decisivi: urbanistica, recupero decoro urbano, cultura, università, scuola che pure dovranno essere oggetto di un’attenzione particolare nel momento in cui si dovrà passare all’elaborazione di uno schema di nuove relazioni istituzionali e di funzione amministrativa (così come si dovrà lavorare al riguardo dell’adeguamento della struttura comunale dal punto di vista dell’organizzazione,della valorizzazione delle competenze, dell’agilità della struttura nel rapportarsi all’esterno).

Rispetto a questo tipo di discorso fin qui schematicamente riportato e bisognoso di approfondimento sarà necessario anche avviare una riflessione sull’insieme delle relazioni (anch’esse da strutturare organicamente nel quadro dell’amministrazione, non delegando nulla a un sistema subalterno di relazioni interpersonali e/o di mera appartenenza politica e di schieramento) con le istituzioni sovraordinate: in particolare con la Regione ma anche al riguardo della Provincia.

Per la Provincia andrebbe auspicato, aprendo anche un vero e proprio punto di riflessione politica, il ritorno all’elezione da parte dell’intero corpo elettorale avendo quell’Ente, nel frattempo, mantenuto il rango costituzionale.

Si tratta di precisare anche come un’Alleanza Territoriale strutturata non debba porsi come elemento campanilistico di divisione tra le diverse parti del nostro territorio, che pure presentano caratteristiche socio – economiche sicuramente difformi, ma anzi come fattore di coesione come sostenuto da tempo dal CNEL e da altri autorevoli centri studi.

Franco Astengo

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