Pietra Ligure. “Esiste una relazione di riqualificazione dell’ospedale enunciata in un documento ufficiale dell’asl che parla di 145 milioni di euro ma, nello stesso tempo, continuano i tagli di servizi che vengono mantenuti in presidi di livello inferiore. Temo che non si andrà da nessuna parte se nemmeno i primi che dovrebbero farsi promotori della difesa dell’ospedale non sanno guardare oltre il proprio naso”. A dirlo è il consigliere di Fratelli d’Italia Silvia Rozzi dopo la discussione della mozione presentata dal consigliere Carrara in consiglio comunale ieri pomeriggio.
“Il sindaco di Pietra Ligure De Vincenzi e il consigliere delegato alla sanità Liscio si sono dichiarati contrari a coinvolgere i primi cittadini delle due province, Imperia e Savona, nel consiglio intercomunale allargato al quale avrebbe partecipato il presidente Toti per relazionare sull’impiego dei fondi stanziati negli ultimi mesi”.
“Ho provato in ogni modo a spiegare – continua Rozzi – l’importanza di ampliare la discussione all’intero territorio cui il Santa Corona rende quotidianamente i propri servizi, che va da Ventimiglia a Varazze. Limitare la partecipazione ai sindaci del comprensorio, anche si estendesse tra finalese e albenganese, vorrebbe dire legittimare, perseverando nell’errore, una visione ottusa e campanilistica della sanità ospedaliera”.
“Questo diniego dell’amministrazione non si spiega. Le motivazioni addotte per cui si tratta di materia urbanistica e quindi unicamente di competenza dell’amministrazione pietrese non stanno in piedi. Forse è proprio questo il problema: pensare all’edilizia e non al servizio pubblico che ogni giorno il Santa Corona garantisce al suo enorme bacino d’utenza. E non basta dire che, ad oggi, non esiste un progetto”.
“Facciamoci promotori di un’iniziativa forte e collettiva. O almeno proviamoci, non c’è nulla da perdere. Invitiamo il presidente Toti alla presenza del consiglio comunale di Pietra Ligure allargato a tutti i sindaci dei comuni interessati e serviti dall’ospedale Santa Corona. E se qualcuno di loro rifiuterà di partecipare – conclude Rozzi -, lasciamo che adduca le proprie motivazioni, prendendosi la responsabilità di fronte ai propri concittadini di non aver difeso un’eccellenza che, da sempre, fa comodo a tutti”.