In piazza

Pietra Ligure, presidio Pd a sostegno del Santa Corona: “No al depotenziamento voluto da Toti”

Arboscello: "La giunta decida una strategia chiara, servono un grande piano di assunzioni e una riorganizzazione dei servizi"

Pietra Ligure. “La chiusura del pronto soccorso pediatrico nelle ore notturne a partire dal 15 giugno è l’ennesimo passo compiuto dalla Regione Liguria nella direzione del depotenziamento dell’ospedale di Pietra Ligure“. E’ l’accusa lanciata questa mattina dal Pd con un presidio informativo in piazza San Nicolò a Pietra Ligure.

Dalle 9 alle 12 è stato distribuito un volantino incentrato sul sostegno del Santa Corona contro le decisioni della giunta Toti. “Prima della chiusura del pronto soccorso pediatrico – scrive il circolo Pd di Pietra Ligure e della Val Maremola nel volantino – abbiamo assistito alla chiusura del punto nascite, che nonostante una grande mobilitazione (cui hanno partecipato anche forze politiche della maggioranza regionale) non è ancora stato riaperto. E’ ora di dire basta ai progressivo smantellamento del Santa Corona“.

Non si tratta di combattere una battaglia di campanile – avvertono i Dem – per difendere l’ospedale del nostro territorio. Si tratta di assicurare una sanità pubblica di alto livello su tutto il territorio della provincia. Togliere un servizio qui e uno là, con la scusa della ‘razionalizzazione’, ha come conseguenza concreta un depauperamento dei servizi sanitari pubblici su tutto il territorio provinciale”.

È indispensabile che la Regione Liguria definisca al più presto un vero piano strategico per la sanità sul nostro territorio, garantendo il mantenimento dei servizi là dove esistono e funzionano bene (il Pronto Soccorso pediatrico del Santa Corona, con l’arrivo della stagione turistica, deve restare aperto h24), integrando l’offerta sanitaria dei vari ospedali, valorizzando le eccellenze soprattutto potenziando quelli territoriali, che in questo periodo di pandemia hanno mostrato evidenti carenze. Finora, al contrario, abbiamo visto soltanto la riduzione o l’eliminazione di servizi essenziali. È necessario cambiare rotta”.

Tra i presenti anche il sindaco di Cisano Sul Neva, Massimo Niero, e il consigliere regionale Roberto Arboscello. “La provincia di Savona si sta depauperando di servizi sanitari importantissimi – scrive quest’ultimo in una nota – il Punto nascite al Santa Corona di Pietra Ligure; il Punto di primo intervento di Cairo (per ora riaperto h. 12); quello di Albenga; il Centro Ictus di Savona e molti altri. Ogni volta che vengono denunciati questi disservizi sanitari, la risposta della Giunta Toti però è sempre la stessa: manca il personale medico. E suona, irrimediabilmente, come un alibi“.

“La Giunta Toti sul tema Sanità, soprattutto sui servizi sanitari del Savonese, ha deciso di temporeggiare, in attesa di tempi migliori – prosegue Arboscello – Ma il tempo è scaduto. I cittadini, esasperati, aspettano risposte chiare e anche il personale medico e sanitario chiede risposte certe, dato che viene sottoposto a carichi di lavoro esagerati e spostato frequentemente da un presidio all’altro, solo per dare delle apparenti risposte ai disservizi. Chiedo quindi a Regione Liguria di prendere una posizione e decidere una strategia, attraverso scelte importanti di Governo del territorio”.

Le strade sono 2 – avverte il consigliere regionale – la prima è quella di un grande piano di assunzioni, per coprire tutte le posizioni vacanti in breve tempo e riaprire i servizi necessari; la seconda opzione guarda ad una riorganizzazione di quei servizi in modo da garantire ugualmente la migliore assistenza possibile con le risorse attualmente a disposizione. Da parte mia e del Gruppo Pd c’è massima disponibilità ad una collaborazione istituzionale sul tema, come ho già dimostrando stimolando questa discussione in Commissione Sanità, della quale sono membro, per avviare un percorso di analisi e discussione, coinvolgendo gli operatori che vivono quotidianamente sul campo i disagi di questi disservizi”.

“Sono consapevole che il tema della carenza di personale medico è un tema molto complesso che riguarda certamente problematiche nazionali a tutti ben note (il famoso imbuto tra la laurea e le specializzazioni che sta provocando una carenza sempre più grave di medici specialistici importantissimi come anestesisti, rianimatori, pediatri, emergenza e primo intervento), ma sono altrettanto convinto che Regione Liguria debba decidere quale strada intraprendere, deve governare il processo e uscire da questo atteggiamento di passiva attesa, bene dei liguri e dei savonesi” conclude Arboscello.

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