Polemica

Pietra Ligure, Carrara contro Liscio: “Ha la delega alla sanità, ma è privo di autorevolezza”

Il consigliere di minoranza, in una lunga risposta, replica alle affermazioni di Giovanni Liscio, esponente di maggioranza con delega alla sanità

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Pietra Ligure. “Come consigliere d’opposizione, il mio interlocutore, non è un ‘singolo’ esponente dell’amministrazione comunale, ma è l’amministrazione comunale nel suo complesso, nei confronti della quale la legge specifica proprio che dev’essere svolta una funzione di ‘controllo e di stimolo’. Tuttavia, in questo specifico caso, visto ‘l’attacco’ cui sono stato sottoposto dal consigliere Liscio nella circostanza della presentazione della mia mozione su un consiglio comunale con tutti i Comuni del Ponente ligure ed il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, affinché egli parli e si discuta dell’utilizzo dei 145 milioni di euro promessi per S.Corona, non posso sottrarmi, mio malgrado, dal rispondere al Consigliere delegato alla ‘Sanità’ ed ai ‘Rapporti con S.Corona’, Giovanni Liscio perché, non avendo argomenti, egli è intervenuto con un attacco non politico, né amministrativo, ma spostandolo sul ‘personale'”.

Inizia così la lunga replica del consigliere pietrese Mario Carrara a Giovanni Liscio, consigliere di maggioranza del Comune di Pietra Ligure con delega alla sanità.

“‘Presuntuoso’, ‘frustrato’, ‘suonato’, ‘sobillatore’, ‘pavido’ – spiega il capogruppo di Centrodestra per Pietra – sono alcune delle qualifiche attribuitemi da Liscio, direttamente o deducibili dal contesto, con l’evidente intenzione di offendere personalmente, per la ricerca ‘dell’offesa personale’ fine a se stessa. Liscio dimostra questo malanimo perché non è in grado di distinguere ‘un’opposizione’ politica, dalle prese di posizione di carattere personale. Lui vorrebbe che anche l’opposizione si unisse alla maggioranza nell’applauso e nella lode ininterrotta, sempre e comunque, di quello che fa il sindaco e la sua amministrazione. Se fosse così, alle ultime elezioni comunali, avremmo fatto un programma ‘uguale’ e ci potremmo compiacere della sua attuazione. Ma non è così perché i nostri programmi erano distinti, diversi e contrapposti. E l’attacco scaduto sul piano ‘personale’ è l’unica cosa che un politico, anche “minimo” e di provincia, come siamo noi, non dovrebbe mai fare.

“Liscio parla con supponenza su come si debba trattare un argomento come S.Corona, perché, dall’alto della sua delega, pensa di poterlo e saperlo fare solo lui. Inoltre, sullo stesso argomento dà anche ‘i voti’ ai consiglieri comunali d’opposizione: quelli ‘buoni’ e quelli ‘cattivi’ – prosegue Carrara -. Non ammette che si possano fare critiche e nemmeno proposte che non promanino da lui e dalla sua amministrazione’ che sta già lavorando tanto, ascoltando tutti gli operatori sanitari, tutti i giorni “. Sul caso dei 145 milioni di euro, promessi da Regione Liguria e Inail per riqualificare l’ospedale S. Corona, la consigliera Rozzi, che ha chiesto in consiglio comunale di avere notizie sul progetto, non ha avuto nessuna risposta, anzi, con la solita spocchia le è stato detto, in soldoni e sintesi: “…noi non ne sappiamo proprio niente, ma lei, che appartiene a ‘Fratelli d’Italia’, lo vada a chiedere a quelli del suo partito in Regione….’. È questo il modo di rispondere in consiglio comunale? Poi, non contento, ha rincarato la dose addirittura biasimandola pubblicamente su ‘come’ lei si dovrebbe relazionare all’interno del suo partito e quali iniziative lei dovrebbe prendere con gli ‘apparati’ del suo partito medesimo. Come se noi ci permettessero di mettere il naso nelle vicende interne del partito di Liscio, il PD, già di per sé ben travagliato da questioni interne di correnti, sia a livello nazionale che provinciale (cronaca di questi giorni…). Ce ne guardiamo bene. Ma Liscio, no. Come la sinistra è adusa fare, si permette, con supponenza, di criticare gli altri e dir loro come devono vivere, agire e comportarsi, senza guardare i grossi problemi che ha in casa propria. Riportiamo testualmente, in calce alla presente nota, ciò che Liscio ha effettivamente dichiarato, traendolo direttamente dal verbale del Consiglio comunale del 30 Aprile 2021″.

“L’amministrazione di Pietra Ligure, pur non sapendo ‘nulla’ del progetto d’impiego dei 145 milioni di euro stanziati per Santa Corona, aveva, tuttavia, la piena facoltà “istituzionale”, anzi, il diritto/dovere di muoversi, di informarsi, di intervenire al riguardo con la Regione, chiedendo un incontro ( che non le sarebbe stato negato), o anche solo inviando lettere, note, mail; insomma, “qualcosa” che dimostrasse, appunto, di “aver fatto qualcosa…”. Invece, niente – afferma ancora il consigliere di opposizione pietrese -. Nella mozione consiliare che ho presentato e per la quale il Consigliere Liscio si è adontato, lo chiedo esplicitamente: che cosa ha fatto di concreto, l’amministrazione comunale di Pietra Ligure, per sapere di che cosa si tratta? Quali iniziative ha intrapreso nei confronti della Regione Liguria per conoscere quali obiettivi essa persegua circa la riqualificazione di S.Corona? Quanti incontri ha promosso in merito con la Regione Liguria? Quante lettere o note di richieste di chiarimenti ha inviato..? Ciò, anche in considerazione del fatto che essa avrebbe dovuto rispondere in merito in Consiglio comunale? Sarebbe bastato, Consigliere Liscio, che Lei o il Sindaco aveste dato anche una sola risposta ad una sola di queste domande precise per tacitare e chiudere ogni questione. Invece, non avete dato risposte”.

“Non avete potuto – rincara la dose Carrara – dare risposte perché non avete fatto niente; al posto delle risposte, volendo contrattaccare ma non sapendo come uscirne, Lei insulta a livello personale, con battutacce come: ‘lei parla palesando la frustrazione di un pugile suonato’, frase che non fa onore ad un consigliere comunale che la scrive, ma che lo squalifica perché è più adatta ad essere pronunciata da un bambino dell’asilo. Lei poi, come scrivevo nella prolusione, dà anche ‘i voti’ ai consiglieri d’opposizione dicendo che, circa le questioni su S.Corona, mentre per taluni riconosce un “…grande impegno…’, per quanto, invece, mi riguarda.. Lei, scrive, testualmente ‘…”Non ricordo un suo grande contributo sul tema sanità in questi due anni in cui personalmente me ne occupo..’. Caro Consigliere Liscio lei… non ricorda…? Eppure, sul tema ‘S.Corona ho presentato diverse mozioni ed iniziative: molte (tra cui l’ultima, sull’apertura di una sezione staccata della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Genova a S. Corona, approvata all’unanimità), prima che, 24 mesi fa, arrivasse lei; diverse, dopo il suo ‘venerato’ arrivo. Tra le mie mozioni discusse in Consiglio comunale, Le cito…: quelle sulla riapertura del Mios/isolamento, in occasione della pandemia (Lei presente) e l’ultima, in ordine di tempo, quella in occasione del trasferimento del “punto nascite’ ed ostetricia e ginecologia a Savona…(Lei presente). Tutte mozioni approvate all’unanimità, quindi anche da Lei, che, come detto, era presente”.

“Per cui i casi sono due – continua – o lei vuole denigrare, dicendo, anzi scrivendo, appositamente una menzogna, in modo che chiunque legga queste cose per la prima volta abbia un’idea distorta e negativa della mia azione consiliare, oppure è proprio vero che Lei …non si ricordi… Ma a questo si può rimediare: da oggi prenda tanto fosforo! Così, probabilmente, non farà più queste brutte figure e potrà sostenere meglio il suo delicato compito di consigliere delegato. Concludo con quanto da Lei riferito circa i comitati civici (per la riapertura del punto nascite) che sarebbero stati da me “fomentati” per un loro intervento in occasione della programmata visita del Presidente Giovanni Toti a Pietra Ligure, il 1⁰ Giugno scorso, sulla passeggiata di fronte al S.Corona. Lei pensa davvero che io pensassi che un mio “intervento”, un mio suggerimento di azione a loro, sarebbe rimasto segreto…? Che non pensassi che “qualcuno” l’avrebbe riferito e divulgato..? Suvvia…..! In quella circostanza ero (e sono ancora) convinto che sarebbe stata un’occasione d’oro approfittare della “venuta” del Presidente della Regione, che pure gestisce la Sanità regionale, a Pietra Ligure, di fronte all’ospedale, per manifestargli preoccupazione, delusione ed anche disappunto e dissenso. ‘Manifestare’  in democrazia non è ancora un reato o un ‘male’ da condannare, come Lei fa; lo era in Unione Sovietica ( a quanto pare, forse a Lei tanto cara). Lo fanno anche ai passaggi della corsa Milano-Sanremo per avere una qualche “visibilità” ai problemi. Qui, tuttavia, c’era molto di più che una questione di “visibilità”: qui, si trattava di interloquire direttamente con colui che ha il potere di riaprire il “punto nascite”, trasferito solo “provvisoriamente”, nella circostanza della pandemia per meglio utilizzare il personale sanitario e che avrebbe dovuto esser riportato a Pietra e riaprire …al massimo a Gennaio… Considerati i ben deludenti e scarsi risultati conseguiti, visto che il “punto nascite” è sempre chiuso, nonostante tutto il “bla bla” ed i “like” fatti, mi sembrava un’occasione da non perdere. Lei va avanti dicendo che ho “fomentato”: “…usando lo strumento del ricatto elettorale… ‘”.

“Un’altra cosa, per Lei, ‘grave’ – prosegue Carrara nel suo lungo affondo -. Ma in democrazia (della quale lei dimostra di essere ignorante delle regole basilari) cosa c’è di più ‘normale’ di dire e, se del caso, di gridare: “Non fai quello che ti sei impegnato a fare? Non fai quello per cui ti ho votato? Non ti voto più!’ Non ho mica istigato a tirare delle pietre o dei chiodi… Ed io mi sento di poterlo dire ‘apertamente’ perché alle ultime elezioni regionali, essendo un conservatore, che si riconosce appieno nell’area politica moderata, ho votato convintamente Toti ed il centrodestra perché mi dava, mi davano fiducia e, soprattutto, perché volevo che proseguisse la ‘discontinuità’ e la diversità con gli amministratori di sinistra e del PD, in particolare. Quel PD e quei suoi amministratori che hanno impoverito e “devastato” nel suo valore S.Corona nei decenni precedenti, sottraendole continuamente specialità per portarle a Savona e dandole un colpo mortale, con l’eliminazione dello status di ‘Azienda ospedaliera’, che per il DEA di ll livello era importante mantenere. Provvedimento, quello della “deaziendalizzazione”, perpetrato dalle Giunte regionali PD Burlando/Montaldo; ma anche non difeso, come avrebbe potuto e dovuto, dal PD De Vincenzi Luigi che, da Sindaco, nell’assemblea dei Sindaci, non votò “contro” ma si “astenne” e non volle ricorrere al TAR (mentre altri Comuni lo fecero) contro la stessa ‘deaziendalizzazione’ dell’ospedale. Pertanto, avendo votato convintamente il Presidente Toti ed il centrodestra regionale, mi sento “in credito”, tale che, se non dovessero essere mantenute ma, anzi, andare deluse le aspettative riposte in loro e premiate col voto, non esiterei a mutare anche decisamente atteggiamento. Penso che, alla fine, il Presidente Toti, che ha dimostrato finora nel campo sanitario, di non sbagliare un colpo, specie in occasione della pandemia, vorrà tener fede ai suoi impegni. Tuttavia, in ogni caso, tutto quanto ho scritto più sopra lo posso serenamente affermare perché, pur essendo di “centrodestra” (ho denominato il mio gruppo consiliare proprio “centrodestra”), come Lei ben sa, non sono iscritto ad alcun partito di quella coalizione. Questo, presumo che a Lei faccia dispiacere perché a me Lei non può dire, come ha già fatto e detto ad altri: “sei di “Fratelli d’Italia”, vallo a chiedere ai tuoi “. No, a me non lo può dire perché da decenni io ed altri, a Pietra Ligure, pur riconoscendoci nel centro destra, ci rapportiamo ed agiamo solo per l’interesse della nostra città, senza subire influenze, condizionamenti o ordini di scuderia. Da nessuno. E ci riteniamo liberi di intervenire, proporre, criticare, stimolare, quando lo riteniamo nell’interesse della nostra città. Mi lasci ancora una domanda: perché Lei, a me rivolto, sempre a proposito dei comitati civici, scrive, testualmente: ‘Ha chiesto loro di esporsi più di quello che già fanno usando lo strumento del ricatto elettorale. Una cosa squallida che, per fortuna, non ha trovato la risposta che lei cercava…’. Mi ha colpito: “..per fortuna…'”. S’immagina che cosa terribile sarebbe successa se avessero, invece, accettato e poi la cosa, alle elezioni, fosse andata alle estreme conseguenze..! Mamma mia..! Non avrebbero votato più (..Purtroppo..) il ‘centrodestra’, del quale il PD in Regione è all’opposizione; magari avrebbero, puttacaso, votato proprio per il PD, cioè il suo partito. Sai che sciagura per Lei, per voi! Mi fa tanto piacere che Lei e “chi” a nome del quale sta parlando, vi siate ‘avvicinati’ così tanto alle posizioni ‘moderate’ del centrodestra, nel constatare che proviate pubblicamente irritazione al solo fare ipotesi di ‘Non voto’ per lo stesso centro destra, perché ciò significa che la proposta politica di quest’ultimo è valida. Senz’altro più valida di quella del centrosinistra, cui dovreste appartenere; sennò, politicamente parlando, non avreste dovuto eccepire nulla… Sì, perché anche se vi definisco, nella mozione, un’amministrazione ‘sinistroide’ (e come potrebbe non esserlo, con due assessori su quattro iscritti al PD e ‘l’Apice’, che ben lo era, ma ora non si stanca di dichiarare che non lo è più), tuttavia, sia per queste prese di posizione politicamente “ambigue”, sguscianti come le “biscie”, sia, forse, più mirando alla convenienza di continuare a godere del “flusso” di danaro ininterrotto dei finanziamenti regionali, la vostra posizione, politica, più che “sinistroide” è ” un po’ di qua, un po’ di là…”‘.

“Con buona pace di quelli, tra i vostri, che nella sinistra ci credono ancora. Caro consigliere Liscio, che dire..? Dover scrivere su di Lei mi lascia l’impressione come di “sparare su un treno della Croce Rossa”; Lei mi sembra “impreparato” e fa quello che può. Le dirò…. che ho pure come la vaga sensazione che quello che Lei scrive non sia tutta “farina del suo sacco”, ma la prendo per buona, come se lo fosse. Guardi, nel nostro sistema democratico per ricoprire una funzione pubblica non è necessario avere una competenza di studio, attestata e conclamata in quella stessa materia, basta avere avuto il consenso popolare e la fiducia (in questo caso di un Sindaco) di chi può investire di un incarico. Nel ‘suo’ caso, un incarico delicato come quello della Sanità e dell’ospedale S.Corona. Ognuno, cercando di dare un contributo positivo e fattivo, può interessarsi, fare ed agire per il meglio. Quello che non è accettabile è, invece, ‘pontificare’ come fa Lei, dando la ‘patente’ del ‘bene’ e del ‘male’ per le questioni sanitarie e dell’ospedale, a seconda che collimino o meno con le sue idee e dando anche i ‘voti’ a quelli che non sono della sua compagine e che non la pensano come Lei. Per poter fare una cosa del genere bisogna anche avere autorevolezza, cosa che Lei non ha e qui mi taccio (ma, se vuole, approfondirò). La delega che le ha dato De Vincenzi non basta per farla assurgere a ‘qualificato’ ed ‘autorevole’: è solo una delega ad una funzione, esercitata da 24 mesi e che, finora, anche se Lei ci parla della ‘imponente’ mole del suo impegno, di ‘positivo’ non è riuscita a sortire ‘un ragno dal buco’. Anzi, sembra che a S. Corona, ora, sia pure “minacciata” la specialità di Pediatria. Pensi: 24 mesi dopo che è arrivato Lei. Anche per questo ho presentato la mozione su S Corona per un Consiglio intercomunale cui intervenga il Presidente Toti. Se si farà, avrò tante cose da dire e da chiedere anche a Lui. Ci vedremo al Consiglio Comunale… ” conclude Carrara.

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