Liguria. “Piangiamo la giovane Camilla e abbracciamo i suoi genitori che, con sensibilità non scontata, hanno deciso di aiutare altre persone in difficoltà donando i suoi organi. Una giornata triste per la Liguria”. Il presidente Giovanni Toti, dopo aver espresso “profondo cordoglio e sentite condoglianze” in una breve nota, ha affidato a un post su Facebook in serata il suo intervento dopo la morte di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante stroncata dalle conseguenze di una trombosi con emorragia cerebrale a meno di due settimane dalla prime dose del vaccino AstraZeneca.
“Spero davvero che nessuno voglia usare questo momento terribilmente drammatico per sciacallare su emozioni, dolore e paura“, scrive Toti, che invoca la responsabilità: “Ai medici e agli scienziati spetta stabilire l’eventuale nesso tra il vaccino, altri farmaci assunti e tutte le circostanze che hanno portato a questo terribile evento. Al ministero della Salute, all’Agenzia del farmaco, all’Istituto di sanità, al Comitato tecnico scientifico la responsabilità di dire una parola chiara, definitiva e irreversibile sull‘uso di AstraZeneca”.
A finire sotto accusa, infatti, sono gli open day organizzati dalle Regioni, tra cui anche la Liguria, per consentire ai giovani di vaccinarsi il prima possibile coi sieri a vettore virale come AstraZeneca. “Un siero – ricorda Toti nel suo post – che ha cambiato almeno cinque volte in tre mesi la sua destinazione: solo sotto i 50 anni, poi sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti. Sì, perché la possibilità di utilizzare AstraZeneca per tutti su base volontaria non è un’invenzione delle Regioni o di qualche dottor Stranamore: è un suggerimento che arriva dai massimi organi tecnico-scientifici per aumentare il volume di vaccinazioni, e quindi evitare più morti. Perché più corrono veloci i vaccini, più cittadini ricevono in fretta la prima dose, meno persone muoiono”.
Il governatore conclude con un appello: “Ora da Roma si esprimano senza ambiguità: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso. Oppure, si ritiene di fare a meno di AstraZeneca, pur rallentando le vaccinazioni, perché è considerato troppo rischioso? Lo devono dire gli scienziati a Roma, una volta per sempre. responsabilità e chiarezza. Per fare in modo almeno che questa drammatica morte non sia stata vana”.