Preoccupazione

Mancata proroga blocco licenziamenti e Cigs, Fiom savonese: “Pesanti effetti sull’industria savonese”

Allarme anche per il savonese sulle volontà del governo

Fiom Savona

Savona. “La volontà del Governo, con la decisiva presa di posizione del presidente del Consiglio Draghi, di non prorogare con il DL Sostegni bis il blocco dei licenziamenti sino alla fine di ottobre, come invece giustamente richiesto dalle organizzazioni sindacali confederali, rischia di creare pesanti danni occupazionali anche tra i lavoratori delle aziende manifatturiere”.

L’allarme arriva dalla Fiom Cgil savonese.

“Né sarà sufficiente a rimediare a tale scelta l’ipotesi su cui si sta dibattendo di una proroga selettiva del blocco stesso per gli occupati di alcuni comporti dei settori industriali, così come l’opportunità per le aziende che da inizio luglio accederanno alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria di non pagare i contributi addizionali fino al 31 dicembre rappresenta una misura assolutamente poco efficace per limitare i danni occupazionali versa cui rischiamo di precipitare”.

“Sono molte infatti le aziende che ad inizio dello scorso anno stavano già facendo ricorso agli ammortizzatori sociali e che pertanto, dovendo tornare agli strumenti tradizionali, rischiano di terminare gli stessi in breve tempo con il rischio reale di licenziamenti. E spesso non parliamo di aziende senza prospettive bensì di imprese per cui ci sono le condizioni per un rilancio, rilancio per il quale però c’è necessita di più tempo. Bisogna sempre considerare infatti come gli effetti della crisi non sono legati ai tempi dell’emergenza sanitaria e che, soprattutto per quanto riguarda l’industria, le ripercussioni negative rischiano di durare purtroppo molto più a lungo”.

E ancora: “Ci sono settori, pensiamo in particolare a quelli legati alla mobilità delle persone, in cui gli investimenti già programmati sono stati rinviati, mettendo le aziende in pesante difficoltà nel breve periodo e nella quasi impossibilità di fare una programmazione per i prossimi anni, mentre la realtà delle piccole imprese così come di quelle artigiane che non si è mai ripresa dalla crisi del 2008 è forse quella che rischia maggiormente dopo anni di costante perdita di posti di lavoro. Se a livello nazionale secondo le prime previsioni a rischiare il posto di lavoro saranno almeno 100mila lavoratori, la mancata proroga del blocco dei licenziamenti e della conseguente possibilità di avere accesso alla cassa integrazione per covid-19 causerà pesanti ripercussioni occupazionali anche per il Savonese”.

“Recenti studi hanno evidenziato come nel 2020 ci sia stato un ritorno del livello degli occupati ad oltre 15 anni fa, ossia al dato più basso nel nuovo millennio. In particolare gli occupati nell’industria continuano ad essere abbondantemente sotto i dati occupazionali pre crisi del 2008 e nel solo 2020 sono stati persi, nonostante il blocco dei licenziamenti, oltre 1500 posti di lavoro”.

“Insomma, le conseguenze della pandemia e la mancanza di volontà da parte del Governo di continuare a sostenere i lavoratori, che tanto sono stato celebrati durante il lockdown della scorsa primavera in quanto hanno permesso di tenere in piedi il Paese, rischiano anche a livello territoriale di produrre una nuova emorragia occupazionale. Ciò è maggiormente inaccettabile se consideriamo lo sforzo che da anni in primis le Organizzazioni Sindacali stanno mettendo in campo per il rilancio dell’industria nel Savonese, rilancio che passa innanzitutto dalla difesa delle realtà produttive esistenti e poi dall’attrazione di nuovi investimenti” conclude la Fiom savonese.

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