Manifestazione nazionale

Lavoro, anche Cgil Savona a Torino per protestare contro lo sblocco dei licenziamenti

"Da lunedì tutti a passeggio senza la mascherina e tre giorni dopo magari senza neanche lo stipendio"

Savona. Anche la Cgil Savona aderisce alla manifestazione nazionale di oggi a Torino in difesa dell’occupazione e per pretendere risposte dal Governo su sviluppo e crisi industriali.

“Da essenziali a dimenticati. Il destino dei lavoratori italiani disegna la solita avvilente parabola – dicono dal sindacato – Chi ha pagato sulla propria pelle gli effetti della pandemia continua a farlo come se il Covid oltre alle difese immunitarie ci avesse cancellato anche la memoria. E a molti pure la coscienza. Anestetizzata dalle belle parole di circostanza quando la guerra era in atto e ora, con il nemico invisibile che sembra dare un po’ di tregua, un pericoloso déjà-vu ci riporta alla cruda realtà”.

“Dal primo luglio il blocco si sblocca e licenziare torna ad essere possibile – sottolineano – Nonostante il buon senso chiederebbe una proroga, magari il tempo necessario per mettere mano alla riforma degli ammortizzatori sociali, il governo preferisce accontentare le pressioni di Confindustria e del liberismo imperante. Il pianto dei ricchi, si sa, fa più rumore di chi ha lo stipendio a due zeri: è la ripartenza a tutti i costi, bellezza. Un canovaccio ben noto se non fosse incastonato, oggi più che mai, in un panorama drammatico”.

“Il lavoro non è solo disprezzato, come ha ribadito qualche giorno fa il segretario generale della Cgil Landini, ma è diventato la brioche da lanciare agli affamati. Che ha sempre più il sapore di una merendina scaduta e indigesta, tanto ci sarà sempre chi è disposto a divorarla. L’ultimo bollettino dell’Istat sulla povertà galoppante è un bugiardino pieno di effetti indesiderati. E il ritorno dei tre morti quotidiani sul lavoro una pericolosa assuefazione”, continuano.

“Ma dobbiamo essere ottimisti. Il peggio è passato, ci ripetono come un mantra inceppato. Da lunedì tutti a passeggio senza la mascherina e tre giorni dopo magari senza neanche lo stipendio. Triste epilogo di chi predicava che da questa pandemia ne saremmo usciti migliori e più forti. Per ora ne usciamo peggio di come siamo entrati e dire che già allora l’acqua ci copriva le spalle. Urge una terza dose del vaccino, per riacquisire almeno un briciolo di memoria”, concludono dalla Cgil Savona.

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