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Italsincro alle Olimpiadi, Patrizia Giallombardo: “Una gioia incontenibile, ma ora piedi per terra”

Il commissario tecnico della Nazionale racconta le emozioni vissute a Barcellona e parla delle emozioni e degli obiettivi della rassegna a cinque cerchi

Savona, in Sala Rossa la presentazione del Campionato Estivo Junior di Nuoto Sincronizzato
Patrizia Giallombardo

Savona. La nazionale italiana di nuoto sincronizzato ha qualificato squadra e duo per le prossime Olimpiadi di Tokyo. Un risultato eccezionale quello ottenuto dalle azzurre a Barcellona, che premia due anni di lavoro intensi resi ancora più difficili dalla situazione pandemica.

L’Italia ha ottenuto 184.0249 punti totali (93.2332 punti nel Libero e 90.7917 punti nel Tecnico), il punteggio più alto mai ottenuto nella storia del sincro italiano; al secondo posto le padrone di casa della Spagna con 182.5206 punti e al terzo posto la Grecia con 175.9000 punti.

Le azzurre hanno incantano e commosso con l’esercizio “Le Guerriere”, con la coreografia di Anastasia Ermakova e la musica “Final Fight” dell’autore partenopeo Antongiulio Frulio.

Dopo la pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero, le azzurre hanno voluto rappresentare la forza che tutti hanno dimostrato per rialzarsi come guerrieri, dando un segnale di speranza per il domani, un futuro che per l’Italsincro è l’Olimpiade di Tokyo.

La Rari Nantes Savona ha sicuramente dato un grosso contributo all’impresa, visto che il commissario tecnico della Nazionale, e artefice del successo, è la savonese Patrizia Giallombardo e che ben cinque atlete biancorosse facevano parte della spedizione: Linda Cerruti, Costanza Ferro, Costanza Di Camillo, Domiziana Cavanna e Federica Sala.

All’inizio non ci speravamo, siamo partite con il timore di gareggiare in casa della Spagna, che sicuramente scendendo in vasca in casa, era favorita – spiega Patrizia Giallombardo -. Inoltre, venivamo da un periodo difficile, ho dovuto cambiare programmazione cinque volte, sia per il cambio delle date delle competizioni sia per gli infortuni che ci hanno colpito. Non ci dimentichiamo che abbiamo dovuto partecipare al campionato europeo con gli atleti più giovani, quelli che erano rimasti disponibili. Dai test anche avevamo fatto con i giudici avevamo avuto segnali positivi sul nostro esercizio, ma si sa in gara è un’altra cosa. Noi eravamo sicuri di una cosa: le difficoltà del nostro esercizio erano veramente molte. Poi teniamo anche conto che le ragazze non gareggiavano da due anni, insomma abbiamo nuotato in un mare di difficoltà, ma questo ci ha rese più forti. L’ho detto alle ragazze, la sfiga non esiste, ma dipende da come noi reagiamo alle situazioni e alle difficoltà e devo dire che le mie atlete hanno recepito il messaggio. Ci siamo tirate su le maniche, abbiamo rivoluzionato l’allenamento, sfruttando il poco tempo che avevamo a disposizione e le ragazze si sono allenate in maniera impeccabile. Anche lo staff è stato perfetto, ognuno ha svolto il proprio compito alla perfezione”.

Patrizia racconta, quindi, la gara: “Dopo che la Spagna, che si è esibita prima di noi, ha ottenuto 92 di punteggio, sinceramente pensavamo di non avere possibilità. Dopo aver incoraggiato le ragazze prima di scendere in vasca, io e Roberta Farinelli, estremamente preoccupate, abbiamo incrociato le dita. Al termine dell’esercizio ci rendevamo conto di avere fatto bene, ma non riuscivamo a capire la nostra posizione. Non appena abbiamo visualizzato il 93 che avevamo preso è scoppiata incontenibile la nostra gioia. L’Italia non aveva mai preso un punteggio così alto. Abbiamo ricevuto i complimenti da tutti, anche dai giudici che hanno detto che un’Italia così non l’avevano mai vista, che abbiamo volato sull’acqua. Ma dopo la gioia siamo tornate subito con i piedi per terra. Nell’esercizio noi ci vediamo ancora degli errori, quindi, vuol dire che c’è ancora un buon margine di miglioramento, per questo ci lavoreremo ancora molto“.

Ora, però, bisogna pensare alle Olimpiadi a cui mancano cinque settimane. Quali sono gli obiettivi? “Per quanto riguarda la Squadra – afferma Patrizia Giallombardo – il nostro obiettivo è superare il Giappone concludendo al quarto posto. Per il momento le prime tre, nell’ordine Russia, Cina e Ucraina, sono irraggiungibili, anche se il distacco dall’Ucraina è di circa soli 6 decimi. Già nel 2019 ci avevano detto che eravamo davanti al Giappone. Comunque noi cambieremo il programma tecnico aggiungendo altre difficoltà, mentre resterà uguale il libero su cui lavoreremo per migliorare ulteriormente. Per quanto riguarda il doppio, l’obiettivo è battere la Spagna raggiungendo così il quinto posto. Ora le ragazze hanno una settimana di riposo poi da lunedì 21 giugno ci ritroviamo tutte a Roma per riprendere gli allenamenti in vista della partenza per Tokyo il 28 luglio”.

Come pensi che sarà questa Olimpiade, che sicuramente, vista la situazione pandemica, avrà limiti di pubblico e contingentamento degli atleti? “Credo che l’Olimpiade sia sempre magica – dice Giallombardo -. Anche questa qualificazione l’abbiamo vissuta senza pubblico e con tutte le difficoltà conseguenti alla situazione sanitaria, ma l’abbiamo vissuta bene perché dopo tanti mesi senza gare è stata una gioia poter tornare a competere. Credo che anche per le Olimpiadi sarà lo stesso, la gioia di tornare a gareggiare e confrontarsi con tutto il mondo farà superare ogni difficoltà. Certo potrà mancare il pubblico, ma l’Olimpiade è il coronamento di due anni di sacrifici e, quindi, sarà vissuta sempre come una grandissima emozione”.

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