Lettera al direttore

Confusione

Ipotesi passaggio alla dipendenza di medici medicina generale, Ordine: “Mancano certezze”

Vicepresidente Bosco: "Situazione non fa che accrescere il disagio di tanti colleghi che giustamente si preoccupano anche se non sono contrari"

medico

Da qualche mese, e sempre più insistentemente nelle scorse settimane, si rincorrono voci su ipotesi di passaggio alla dipendenza dei medici di medicina generale. Tutto ciò crea non poca apprensione e disagio nei colleghi operanti sul territorio che si rivolgono al nostro Ordine (dei Medici, ndr) per avere chiarimenti. Al momento non ci sono certezze od indicazioni sicure su tale ipotesi anche se l’impressione è che la direzione intrapresa sia questa.

Sulla medicina di Famiglia si sono rivolte, anche a livello regionale, critiche sull’operato nella recente epidemia SARS/COVID ed il territorio è additato come l’anello debole del sistema. Già in un recente passato abbiamo avuto modo di sottolineare che i medici di famiglia della nostra provincia non hanno nulla da rimproverarsi e che si sono sempre resi disponibili e pronti per assistenza, terapie, tamponi e vaccinazioni, anche a domicilio e sono iniziate sperimentazioni di telemedicina e di supporto per convincere i cittadini indecisi a vaccinarsi e per la somministrazione dei richiami.

Detto questo, a livello nazionale, è pur vero che negli anni recenti la medicina di base è stata disincentivata, demotivata, marginalizzata e limitata nei compiti che sono sempre più diventati burocratici e meno clinici. Non meraviglia dunque che in certe realtà si sia creata difficoltà a rispondere alle esigenze dell’epidemia. Ora la ipotesi di passaggio alla dipendenza non fa che accrescere il disagio di tanti colleghi che giustamente si preoccupano, anche se taluni non sono contrari a tale ipotesi, a mio parere non considerando completamente la cosa.

La dipendenza creerebbe vantaggio al governo per richiedere i fondi per il Recovery found e per incrementare strutture territoriali nuove. Quindi sono da temersi novità coincidenti con la prossima finanziaria a fine anno corrente. C’è anche da domandarsi il destino dell’ENPAM in un tale scenario e questo è motivo di ulteriori preoccupazioni.

Inoltre le strutture identificate come Case della salute sono di non facile realizzazione. Ma qualcuno è a conoscenza dei nostri Centri salute e delle medicine di gruppo? Sono comunque da prevedersi cambiamenti che verosimilmente, conoscendo l’abitudine italiana, saranno graduali, con variazioni in itinere e dovranno comunque essere confrontati con le sigle sindacali e con gli Ordini dei medici.

Il nostro Ordine si fa carico di tenere costante controllo e di informare tempestivamente gli iscritti.

Dott. Edmondo Bosco
Vice Presidente
Ordine dei Medici Chirurghi ed
Odontoiatri della Provincia di Savona

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