Savona. “I partiti rivedano il loro ruolo e tutelino il sindaco, non lo lascino solo ad amministrare una città con una maggioranza a volte poco coesa. E non siano terreno di scontro e di personalismi ai danni di un’intera comunità. Non sono affaticata dal lavoro, ma dall’essermi trovata in mezzo a un fuoco amico nelle lotte tra i partiti che hanno portato una grande instabilità. Ringrazio gli assessori Montaldo, Scaramuzza, Romagnoli, Rodino, il segretario generale, i dirigenti, il personale del Comune di Savona”.

Lascia così, il sindaco Ilaria Caprioglio. Con un discorso in cui rivendica quanto fatto in questi 5 anni (“il mio testamento all’amico Angelo Schirru”), lancia qualche consiglio al suo successore e, soprattutto, non rinuncia tra le righe a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Con frasi dette (principalmente contro i partiti) e soprattutto non dette, “dimenticando” nei ringraziamenti più di metà giunta: i tre assessori leghisti Massimo Arecco, Maria Zunato e Roberto Levrero ma soprattutto il forzista Pietro Santi (i contrasti degli ultimi mesi hanno lasciato un segno indelebile con l’ambizioso aspirante vicesindaco) e il civico Andrea Sotgiu, fortemente voluto dalla stessa Caprioglio ma evidentemente incapace di lasciare un segno in questi mesi.

E anche la conferenza stampa, per la verità, è iniziata con un momento di imbarazzo: il sindaco uscente era stato “confinato” nel pubblico, con un cartello che le riservava un posto in platea. Mentre sul palco non era prevista alcuna sedia per lei.

Generico giugno 2021

Tanto che, quando Toti l’ha invitata invece a sedere al tavolo con i dirigenti dei partiti, lei inizialmente ha rifiutato, mostrando con una risata il proprio cartello in platea; solo l’insistenza del presidente della Regione l’ha convinta a spostarsi sul palco, “ma dopo aver parlato scendo e lascio spazio a voi”.


Di seguito le parole del sindaco Caprioglio nel suo “discorso di commiato” con cui ha passato virtualmente il timone ad Angelo Schirru, prossimo candidato sindaco di Savona.

Il lascito alla città

“A un mese dall’insediamento come Sindaco mi sono presentata in Consiglio comunale per dichiarare la non sussistenza degli equilibri di bilancio dando avvio all’iter di predissesto: un atto obbligatorio, di cui avrei fatto volentieri a meno, che ha comportato il piano di riequilibrio finanziario decennale e avviato una serie di azioni di contenimento della spesa, sicuramente impopolari ma necessarie.

Tuttavia, nonostante questa situazione di grave crisi finanziaria, è stata portata avanti una visione strategica di sviluppo sostenibile della Città, declinata agli obiettivi dell’Agenda 2030.

Sono stati avviati interventi per oltre 30 milioni di euro, frutto di progettualità complesse, finalizzate alla partecipazione a bandi nazionali ed europei per il reperimento delle risorse.
Si sta, inoltre, per concludere il percorso per l’individuazione di un nuovo soggetto gestore dell’igiene urbana che garantirà i posti di lavoro e darà il via a una nuova modalità di raccolta differenziata dei rifiuti.

E’ stato avviato un importante piano assunzionale per assicurare una risposta sempre più puntuale ai bisogni dei Cittadini ed è stato garantito, nonostante l’eccezionalità dell’evento pandemico, la funzionalità dei servizi ordinari nonché azioni straordinarie a tutela della Comunità e del sistema economico.

Questo, in estrema sintesi, è il resoconto del lavoro svolto nel corso del mandato amministrativo che volge al termine.

Il messaggio a Schirru

Al dottor Schirru, all’amico Angelo, auguro buona campagna elettorale e, successivamente, buon lavoro, affinché possa raccogliere i frutti di quanto seminato e gettare nuove sementi nel corso del suo mandato.

Essere Sindaco è un’enorme responsabilità ma anche un’esperienza intensa dal punto di vista umano: sono onorata di aver avuto il privilegio di compierla lavorando al servizio della Comunità.

Il bilancio

Credo di poter tracciare un bilancio positivo di questa esperienza, nonostante gli errori commessi in buonafede, da Sindaco civico, da persona che in questi 5 anni non è venuta meno alle proprie responsabilità ma, soprattutto, ai propri principi.

Ritengo di aver messo a frutto gli insegnamenti di due maestri di vita: mio padre, dirigente comunale, che mi ha insegnato a rispettare le persone soprattutto quelle più deboli, e il professor Renzo Mantero che mi ha insegnato a non farmi intimorire dalle “giacche vuote” che ognuno incontra lungo il proprio cammino.

Rispetto, coraggio, dedizione sono sempre stati i principi cardine del mio agire al quale non ho mai abdicato.

La critica ai partiti

Concludo con un auspicio: i partiti rivedano il loro ruolo e prestino maggiore attenzione nel tutelare il sindaco, non lo lascino solo nel gravoso compito di amministrare una Città gestendo, talvolta, una maggioranza poco coesa e, soprattutto, non siano terreno di scontro e di personalismi ai danni di un’intera Comunità.

A tale proposito desidero precisare come non sia affaticata dal lavoro e dalle responsabilità, mi sono laureata lavorando e ho cresciuto 3 figli lavorando: sono, invece, affaticata per essermi trovata, sovente, nella traiettoria del “fuoco amico”, generato da deplorevoli lotte all’interno dei partiti che hanno portato una grande instabilità.

I ringraziamenti (e gli esclusi)

Vorrei, infine, ringraziare gli amici sinceri che ho conosciuto e con cui ho avuto l’onore di lavorare: in particolare l’assessore Montaldo, gli assessori Scaramuzza, Romagnoli e Rodino, il Segretario generale, i Dirigenti, il Personale del Comune di Savona.

Ringrazio poi la mia famiglia che in questi 5 anni mi ha sostenuto con discrezione, comprendendo la difficoltà e la delicatezza del ruolo che stavo ricoprendo.

Cito per ultimi i Cittadini per e con i quali ho lavorato al fine di imprimere a questa Città un cambio di passo che, forse, con il tempo verrà compreso.

Cittadini che, nei momenti più difficili, mi hanno fatto sentire la loro vicinanza e il loro sostegno.

Grazie a tutti Voi.

Ilaria Caprioglio
Sindaco di Savona

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