Funerale

Folla per l’ultimo saluto a Camilla Canepa: “C’è voglia di giustizia e verità”

Moltissimi ragazzi e ragazze, compagni di scuola o di sport, per l'addio alla 18enne morta dopo il vaccino Astrazeneca

Liguria. Moltissime persone, soprattutto giovani, studenti dell’istituto tecnico “In Memoria dei Morti per la Patria” di Chiavari, compagni di classe, le amiche del Casarza, la squadra di pallavolo dove giocava, e la famiglia, la società civile, le forze dell’ordine e le istituzioni, a partire dal sindaco di Sestri Levante, non sono mancati, oggi, all’ultimo saluto alla “loro” Camilla, morta il 10 giugno per gli effetti di una trombosi dopo avere fatto il vaccino Astrazeneca.

Alle 16 il feretro, coperto di rose bianche, è entrato nella chiesa di Sant’Antonio e Santa Maria di Nazareth a Sestri Levante. Ad officiare la messa funebre, su richiesta dei famigliari è stato don Mauro Sapia, parroco di San Bartolomeo della Ginestra, dove la ragazza aveva fatto comunione e cresima.

“Sei morta perché amavi la vita – ha detto durante l’omelia – oggi c’è posto solo per la tristezza, la rabbia e lo sgomento, non ci rassegniamo ad averti persa”. Don Mauro rivolgendosi direttamente alla ragazza per tutto il tempo, ha ricordato il suo sorriso, “Così vero e unico accompagna i nostri pensieri. Ci fa porre domande e perché. Oggi nostri sentimenti offuscati. C’è voglia di giustizia e di verità“.

E’ proprio così: le parole dell’omelia di Don Mauro, che Camilla conosceva bene, c’è il tragico destino di una giovane donna di 18 anni che voleva tornare a vivere la sua gioventù, i suoi viaggi, le serate, gli allenamenti, i primi amori, e per poterlo fare si era lanciata senza dubbi e con entusiasmo tra i “volontari” degli open day del vaccino Astrazeneca. Camilla è morta perché amava la vita. Il più straziante dei paradossi.

Verità, e giustizia, che – si auspicano tutti – verranno fuori presto grazie all’inchiesta portata avanti dalla procura di Genova la cui ipotesi di reato è, per ora, di omicidio colposo contro ignoti ma non si esclude che anche molto a breve possano arrivare i primi indagati.

“Ma oggi il nostro sguardo si posa sulla tua famiglia – continua il parroco – Camilla, non sei sola in paradiso, c’è nonno Pier che ti stringerà forte, tu sei un dono, come ti hanno chiamato i tuoi genitori”.

Barbara e Roberto Canepa, i genitori di Camilla, geometra lui e impiegata lei, così come Beatrice, la sorella di 5 anni più grande, hanno chiesto che le esequie si possano svolgere per quanto possibile in tranquillità, senza la presenza di telecamere o inviati.

Sono stati i familiari, con grande generosità, a concedere che gli organi di Camilla fossero espiantati e donati. E questo gesto è stato ricordato anche durante il funerale, nell’omelia: “Tu che giocavi nella squadra di pallavolo. Grazie per questo tuo ultimo gioco di squadra: hai donato gli organi ad altre 5 persone“.

Alla fine del funerale gli amici di Camilla Canepa hanno lanciato alcuni palloncini bianchi in cielo. Alle 12 tutta Sestri Levante si era fermata in segno di lutto cittadino come da ordinanza del Comune.

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