Savona. Sindacati già in allarme in vista del prossimo anno scolastico per una ripartenza in piena sicurezza e un vero ritorno alla normalità tra i banchi degli istituti scolastici.
La Flc Cgil ha chiesto una nuova verifica da parte dell’Ufficio scolastico regionale per evitare le classi pollaio: “Il numero massimo di allievi per le scuole superiori prevede ancora classi da 27 a 30 alunni, da 18 a 29 allievi per le scuole dell’infanzia, fino a 27 per la scuola primaria. Numeri non più sostenibili ai tempi del Covid – spiega Claudio Croci segretario generale della Flc Cgil Liguria – Il decreto Gelmini che risale al 2009 deve essere superato per ripartire in sicurezza. Per questo chiediamo una nuova verifica”.
Una situazione che si rispecchia anche nel savonese, come sottolinea Gianni Garino della Cisl: “Dalle nostre stime servirebbe almeno un 10% in più di personale docente per evitare situazioni critiche, che riguardano tanto la scuola dell’infanzia, ad esempio, così come le stesse scuole superiori: le segnalazioni di sofferenza negli organici si estendono a macchia di leopardo in tutta la provincia”.
“E poi c’è un problema di spazi e quindi di edilizia scolastica, passaggio indispensabile per garantire una ripartenza del comparto scuola efficace e consona alla didattica e formazione di alunni e studenti”.
A livello regionale le richieste sono: la stabilizzazione di tutti i precari sia abilitati e specializzati sia con 3 anni di servizio, la stabilizzazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi facenti funzione con 3 anni di servizio, il superamento dei blocchi sulla mobilità del personale e il rafforzamento degli organici del personale docente, educativo ed Ata a partire dalla conferma dell’organico Covid.
“Indubbiamente aspetti essenziali per il settore e che devono essere affrontati e risolti prima possibile. Come evidenziato nelle ultime assemblee sindacali l’attenzione al mondo della scuola è e dovrà essere massimo, ma attendiamo atti concreti – aggiunge ancora Garino -. Ad esempio, dopo la firma del Patto sulla Scuola quanto contenuto nel decreto Sostegni bis non è andato nella direzione sperata e ci siamo attivati per una serie di emendamenti prima della conversione in legge”.
“Il potenziamento dell’organico, con l’avvio immediato di un meccanismo di assunzioni che sia regolare e non più sporadico e frutto di situazione emergenziale, la riduzione del numero degli alunni per classe e per istituzione scolastica, in coerenza con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e una azione sulla sicurezza e gestione degli edifici scolastici, impongono risorse e programmazione adeguata” conclude l’esponente sindacale.