Braccia aperte

Calizzano e Osiglia celebrano la Giornata Mondiale del Rifugiato fotogallery

Venti persone accolte nelle due cittadine

La "Giornata Mondiale del Rifugiato" a Calizzano

Calizzano. Questa mattina la comunità di Calizzano (e non solo) si è ritrovata presso il campo sportivo cittadino per celebrare la “Giornata Mondiale del Rifugiato” 2021. Erano persenti i sindaci di Calizzano e Osiglia Pierangelo Olivieri e Paolo Scarzella, il prefetto Antonio Cananà, il questore Giannina Roatta, il comandante della Capitaneria di Porto di Savona capitano Francesco Cimmino, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Federico Reginato, il comandante della tenenza della Guardia di Finanza di Finale Ligure capitano Raffaele Carbone.

Il 20 giugno si celebra la “Giornata Mondiale del Rifugiato”, appuntamento annuale voluto dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza in un altro paese.
I rifugiati portano con sé nella fuga un bagaglio di competenze, coraggio e determinazione che possono arricchire le comunità ospitanti, diventando risorse preziose per la società e per il bene comune

“È dal 2018 che il Comune di Calizzano, presentando come ‘ente capofila’, assieme al Comune di Osiglia, ha aderito alla Rete Sai, un progetto al Ministero dell’Interno, impegnandosi alla realizzazione del progetto di accoglienza per richiedenti o titolari di protezione internazionale e/o permesso di soggiorno per casi speciali, cure mediche, atti di particolare valore civile – spiega il sindaco Olivieri – Sai è l’acronimo per Sistema di Accoglienza e Integrazione introdotto con il decreto legge numero 130 del 21 ottobre 2020, convertito nella legge numero 173 del 18 dicembre 2020, che ha novellato l’accoglienza in Italia, prevedendo l’accesso alla rete anche dei richiedenti protezione internazionale che dapprima erano esclusi dal percorso di accoglienza”.

“Il nostro Comune di Calizzano condivide ed intende perseguire i valori dell’accoglienza e dell’integrazione promossi dal Sai che si basano sui principi di integrazione e di autonomia delle persone, attraverso percorsi individualizzati e sinergici con le realtà locali e la rete territoriale. Il nostro ente locale si sta impegnando a creare opportunità concrete per consentire il raggiungimento delle finalità previste dalla rete Sai, partecipando in maniera sinergica e partecipata sia con gli enti gestori del progetto sia con la rete territoriale. Il nostro compito è anche quello di promuovere una ‘accoglienza integrata’ che supera la mera distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Ogni singolo beneficiario del progetto costruisce il proprio percorso attraverso una progettazione individualizzata degli interventi afferenti alle sfere di cui sopra”.

“La gestione della progettualità è stata affidata a due enti gestori: la Fondazione L’Ancora e la coop sociale Agorà. Il nostro comune ha messo a disposizione dodici posti dedicati all’accoglimento di uomini adulti singoli. Sono presenti tre strutture, site in regione Caragnetta. Si tratta di tre ampie case autonome, dotate di spazi esterni e luoghi comuni per la socializzazione e la partecipazione condivisa ai momenti di vita comune. Presso le strutture si organizza la maggior parte delle attività operative che accompagnano il beneficiario alla conclusione del suo percorso nel Sai. La durata progettuale di ogni singolo beneficiario è piuttosto breve: 6 mesi. Anche per questa ragione è importante che il Comune di Calizzano proponga una rete di supporto e di sinergia che possa contribuire significativamente all’integrazione degli ospiti”.

“Al progetto Sai del nostro Comune si è unito, come ente locale partner, il comune di Osiglia con l’accoglienza dei nuclei familiari per un totale di otto posti. Il Covid-19 ha messo a dura prova l’assistenza sanitaria, le scuole e le nostre comunità. Tutti abbiamo dovuto fare la nostra parte e, nonostante le sfide, i rifugiati si sono fatti avanti (Fonte Unhcr), rispettando le misure di distanziamento e di contenimento definite dal susseguirsi dei Dpcm. L’emergenza sanitaria Covid-19 ha inoltre costretto ad un rallentamento delle attività ed una riduzione dei tavoli di concertazione con gli attori progettuali. Nonostante ciò, non sono mancati i momenti di condivisione e di riprogettazione delle attività. Festeggiare oggi la ‘Giornata Mondiale del Rifugiato’ è un’occasione per poter sperare di ringraziare a riprogettare le attività che possano coinvolgere non solo i beneficiari del progetto Sai, ma anche tutti i cittadini. Crediamo infatti molto importante la partecipazione di tutti e di tutte per portare valori aggiunti alla nostra cittadinanza, promuovendo inoltre momenti di socializzazione e di condivisione”.

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