Si comincia

Al via il Sinodo “Chiesa di Savona-Noli, prendi il largo confidando”

Il cammino è ora avviato e riprenderà in autunno

DUOMO DI SAVONA

Savona. Il “placet” dell’assemblea all’indice di temi proposto dal vescovo. L’elezione della commissione che avrà il compito di redigere i documenti. Le attività di animazione che hanno permesso ai sinodali di conoscersi meglio. Il tutto in un clima fraterno, che manifestava il desiderio unanime di sognare il futuro della diocesi. La prima sessione del Sinodo “Chiesa di Savona-Noli, prendi il largo confidando”, svoltasi l’11 e 12 giugno presso l’istituto “Rossello” di Savona, ha scaldato i motori dell’assemblea e ha visto una consistente partecipazione (poche e motivate le assenze) dei laici, religiosi, religiose, diaconi e presbiteri che la compongono, in tutto 104 (103 più il Vescovo). Gli atti più importanti si sono avuti nella giornata di sabato, con la presentazione da parte di monsignor Calogero Marino della proposta d’indice dei temi che caratterizzeranno i lavori sinodali. L’indice è stato approvato con 85 voti a favore, in toto o con riserva, e uno solo contrario. Nello schema proposto dal vescovo, l’indice si articola in una premessa – il punto 0 “in ascolto” della Parola di Dio, della storia, delle nuove povertà, della lezione della pandemia, del territorio – ed in tre capitoli.

“La misericordia come forma Ecclesiae” ha al centro l’annuncio della misericordia come missione fondamentale della chiesa ed intende, con questo criterio, avviare una revisione del suo assetto istituzionale – Curia, vicarie, parrocchie – e delle relazioni tra i diversi carismi e vocazioni, nonché dell’apporto delle donne alla missione ecclesiale. Il secondo capitolo è centrato sulla fraternità, che ha la sua sorgente nell’Eucaristia nel Giorno del Signore, ed invita alla riflessione sulla liturgia e i sacramenti, legandoli all’incontro con i poveri, “primi vicari di Cristo”, e le famiglie. Il terzo capitolo sviluppa il tema della fratellanza, ossia del rapporto della comunità cristiana con la città degli uomini in tutte le sue dimensioni: gli stranieri, i giovani, le altre religioni, il Creato.

Sull’indice si è sviluppato un confronto che ha visto quaranta interventi, in un clima di ascolto reciproco favorito dalla regola che la segreteria sinodale ha adottato per i lavori assembleari: cinque minuti al massimo per ognuno, e dopo cinque un minuto di silenzio per interiorizzare quanto si è ascoltato. Dagli interventi sono venuti suggerimenti che serviranno per revisionare l’indice, approvato nella sua sostanza pressoché all’unanimità.

Sempre sabato sono stati votati i dieci membri dell’assemblea che comporranno la commissione incaricata di redigere i documenti: i risultati, resi noti alla fine del pomeriggio di lavori, saranno ratificati dopo che gli eletti avranno accettato la nomina. Un passo fondamentale per poter proseguire i lavori nella seconda sessione, programmata per il 1° e 2 ottobre. La giornata di venerdì si è aperta con la preghiera, nella quale il vescovo ha invitato “la nostra chiesa, che pur vive un tempo difficile, a prendere il largo, scendendo nel profondo di noi stessi e della nostra fede per convertirci al Signore”. Ha inoltre esortato “a riconoscere le nostre amnesie”, riferendosi al cammino fatto con i tavoli pre-sinodali, e a “lasciarci guidare dallo Spirito, senza voler controllare il futuro. Come san Pietro, dobbiamo rifuggire la tentazione di voler capire prima e poi seguire. È seguendo che capiamo”.

La successiva attività, pensata dalla segreteria sinodale con l’aiuto di due animatori musicisti di Genova, Benedetta Bollo e Giacomo D’Alessandro, ha favorito la conoscenza reciproca dei sinodali, attraverso lavori di gruppo e la condivisione di pensieri poi tradotti in musica dai due conduttori in una serata che ha mescolato le canzoni della “Buona novella” di De André con brani di Mimmo Lucano, Berta Caceres, Malala Yousafzai e Oscar Romero. Nella mattinata di sabato Agnese Minuto e Natascia De Rosso, della segreteria, hanno illustrato ai presenti il cammino che ha portato al Sinodo: dalla prima lettera pastorale del Vescovo all’esperienza dei “tavoli”, dal decreto d’indizione del 9 giugno 2019 alle assemblee vicariali, dai mesi difficili della pandemia all’apertura del 22 maggio scorso.

Non è mancata un’informazione statistica sul materiale pervenuto: 51 cartoline, 141 schede compilate da studenti delle scuole superiori, 18 contributi scritti di singoli, 6 di associazioni e consigli pastorali. Ai sinodali è stato inoltre consegnato un opuscolo che raccoglie gli esiti di alcuni tavoli di confronto avviati dagli uffici diocesani su ambiti come sanità, lavoro, terzo settore, migrazioni, scuola, turismo, e la sintesi schematica dei temi nel materiale giunto alla segreteria.

Il cammino è ora avviato e riprenderà in autunno, affiancato dalle proposte della scuola della Parola, che il Vescovo dedicherà il prossimo anno alla figura di san Paolo, e di alcuni incontri pubblici in preparazione alla marcia nazionale della Pace.

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