Ad albisola

Una maratona per la Pediatria del San Paolo: appuntamento domenica 30 maggio con i Supereroi in corsia

I fondi raccolti saranno destinati al progetto “Nati per leggere”

supereroi in corsia

Savona/Albisola. Una maratona di fitness a favore del reparto di pediatria dell’ospedale San Paolo di Savona: è questa l’iniziativa organizzata in collaborazione con “Bunny fitness center” e lo stabilimento balneare “Soleluna Beach” di Albisola, dove si terrà l’evento. Saranno presenti i “Supereroi in corsia” che chiamano a raccolta tutti i bambini che vorranno andare a salutarli. L’appuntamento è per domenica 30 maggio dalle ore 18 alle 20. I fondi raccolti dalla donazione (qui il documento scaricabile) saranno destinati al progetto “Nati per leggere”.

Nati per Leggere è un programma nazionale rivolto alle famiglie con bambini in età prescolare, promosso dall’Associazione Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e dal CSB Centro per la Salute del Bambino Onlus. Il programma è attivo su tutto il territorio nazionale con circa 800 progetti locali che coinvolgono più di 2000 comuni italiani. I progetti locali sono promossi da bibliotecari, pediatri, educatori, enti pubblici, associazioni culturali e di volontariato.

“Dal 1999, Nati per Leggere ha l’obiettivo di promuovere la lettura in famiglia sin dalla nascita, perché leggere con una certa continuità ai bambini ha una positiva influenza sul loro sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale, con effetti significativi per tutta la vita adulta” fanno sapere il dottor Alberto Gaiero, direttore SC Pediatria e neonatologia ASL2, e la dottoressa Monica D’Antonio, coordinatrice infermieristica SC Pediatria e neonatologia Asl2 polo di Savona.

“La precocità dell’intervento di promozione della lettura è essenziale per offrire a tutti i bambini migliori e più eque opportunità di sviluppo e di crescita – proseguono -. Il bambino nasce con un grande desiderio di comunicare e la lettura si costruisce proprio sulla comunicazione e sulla relazione, mettendogli a disposizione parole, immagini e oggetti comunicativi quali sono i primi libri per bambini. Ma non tutti i bambini ricevono un’adeguata stimolazione verbale e relazionale, perché i genitori non sanno quanto sia importante parlare, cantare, giocare, leggere e dedicare tempo ai bambini così piccoli”.

“La voce di un genitore che legge crea un legame solido e sicuro con il bambino che ascolta, inserire i libri e la lettura tra le attività quotidiane e consuete del bambino è un’azione che può fare la
differenza. La lettura condivisa è ormai da tempo parte delle raccomandazioni formulate da agenzie internazionali e da gruppi internazionali sui consigli da dare ai genitori per favorire lo sviluppo precoce del bambino” aggiungono Gaiero e D’Antonio.

“La ricerca ha innanzitutto consolidato, grazie ad approcci sistematici, le evidenze sui benefici cognitivi, sullo sviluppo del linguaggio, in particolare quello recettivo, cioè la comprensione (che è quella che più incide sulle performance scolastiche). Questo comporta un vantaggio quantificabile in 6-12 mesi nelle abilità di scrittura e lettura rispetto ai bambini di pari estrazione sociale che non hanno questa opportunità”.

“L’analisi di dati raccolti in ben 35 paesi e oltre 100.000 bambini ha evidenziato che i bambini che hanno almeno un libro in casa hanno quasi il doppio di probabilità di avere competenze di literacy e numeracy adeguate all’età. Grazie anche alle nuove tecnologie di immagine abbiamo compreso meglio i meccanismi attraverso i quali la lettura condivisa iniziata in età molto precoce e effettuata in famiglia, produce i suoi effetti sulle reti neurali che sostengono le diverse competenze e funzioni cognitive” specificano i dottori.

“Molto importanti sono anche i risultati di studi che misurano i benefici sull’interazione madre-bambino e sul miglioramento del senso di autoefficacia della madre – proseguono -. Gran parte degli studi più recenti confermano inoltre che sia i benefici sul piano cognitivo che quelli sul piano socio-relazionale sono sempre maggiori in bambini e genitori di stato socio-economico e culturale basso, venendo quindi a svolgere un effetto di contrasto all’insorgere precoce delle disuguaglianze”.

Nati per leggere nel 2018 viene menzionato tra i programmi efficaci per la prevenzione della salute, in particolare della salute mentale, in un documento dell’OMS. Nel 2019 viene menzionato nell’ambito delle buone pratiche efficaci per l’Early Child Development in un convegno organizzato dell’OMS con la partecipazione dell’Unicef, della Banca Mondiale e di molte altre realtà accademiche e agenzie internazionali.

In Italia dal 2018 viene finanziato il bando Leggimi 0-6, che stanzia 1 milione di euro all’anno per progetti che si ispirano a Nati per Leggere, ossia “la creazione di una rete che favorisca una stretta collaborazione tra il settore culturale e quello socio-sanitario, dando vita ad una politica di alleanze tra i vari soggetti coinvolti (biblioteche, librerie, editori, ma anche nidi, scuole per l’infanzia, consultori, studi pediatrici, ludoteche ecc.) per generare un’azione sistematica di promozione della lettura in età prescolare.

Come spiegano Gaiero e D’Antonio, “La SC di Pediatria ha deciso di aderire al progetto Nati per leggere: con la collaborazione dei referenti regionali del progetto promuoveremo i benefici della lettura precoce. Il personale sanitario, durante il ricovero, illustrerà alle mamme l’importanza della lettura ai propri figli già a partire dalle prime settimane di vita. Alla dimissione del neonato doneremo alla famiglia di ogni nuovo nato un libricino, intitolato ‘Guarda che Faccia’. Questo libro è adatto a tutte le culture e a tutte le lingue. Leggere in famiglia promuove la relazione tra genitore e bambino e ne rafforza il legame affettivo, creando benefici anche sull’allattamento”.

“La lettura a voce alta oltre ad avere effetto consolatorio e tranquillizzante, crea nel bambino l’abitudine all’ascolto, ne aumentando l’attenzione e accresce il desiderio di leggere. Questo è solo l’inizio di un percorso efficace che aiuterà mamma e papà nella genitorialità; per il bimbo rappresenta anche un processo di costruzione della rete neurale, che continuerà durante tutto il corso della vita” concludono i dottori.

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