Previsione

Toti: “Il governo Draghi potrebbe durare anche dopo il 2023”

"Fossi nei partiti cercherei di trovare una soluzione per avere una maggioranza, se no andremo avanti con lui all'infinito"

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Liguria. “Temo che, se i partiti politici non si metteranno d’accordo per riformare un minimo il nostro ordinamento, cosa a cui potrebbero dedicare un po’ di tempo invece di litigare, probabilmente alle prossime elezioni del 2023 si rischia con questa legge elettorale di rivedere Draghi a palazzo Chigi“.

L’avvertimento arriva da Giovanni Toti, presidente della Liguria ma anche leader di Cambiamo! e sostenitore del governo Draghi, intervenuto questa mattina a ‘L’aria che tira’ su La7.

Per Toti l’attuale governo non è in discussione: “È chiaro che abbia un orizzonte limitato, ma questo orizzonte non può essere certo di tre mesi. Questo non è un governo alla tedesca – precisa Toti -. Il presidente del consiglio ha preso in prestito il voto dei partiti per un programma minimo: vaccinare gli italiani, uscire dalla pandemia, far ripartire il Paese e possibilmente non perdere denari che arrivano dall’Europa dando un piano credibile sul recovery.

“Se ci mettiamo l’elezione del presidente della Repubblica, le amministrative che bloccheranno un pezzo di dibattito in autunno e la legge di stabilità, credo che Draghi abbia un impegno molto gravoso fino alla fine della legislatura nel 2023, poi è ovvio che dipenderà dai partiti”, ha precisato Toti.

L’invito, però, quello ad affrontare il prima possibile la riforma della legge elettorale: “Io ogni tanto mi diverto a fare due conti e una coalizione che vince nettamente sull’altra non l’ho ancora vista. Quindi, fossi nei partiti, mi adopererei per fare due conti su un foglio a quadretti e cercare di trovare una soluzione per dare almeno alla prossima legislatura una maggioranza, quale che sia, politicamente coerente, se no andiamo avanti con Draghi all’infinito”, conclude Toti.

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